Innesto agrumi: una delle più sorprendenti pratiche agricole adottate ancora oggi, semplice ed efficace. L’innesto degli agrumi può prevenire anche determinate malattie.
Indice
Innesto agrumi: definizione
L’innesto è un’operazione che consiste nell’inserire su una pianta (detta portainnesto), una parte di un’altra pianta (detta nesto) di specie o varietà diversa, allo scopo di ottenere un nuovo individuo, il quale risulterà formato dall’apparato radicale del portainnesto e dalla parte aerea del nesto.
Si tratta di una pratica che è diffusa soprattutto in frutticoltura (limone e arancio) e nel vivaismo ornamentale. Più recente è l’applicazione della tecnica dell’innesto in orticoltura.
Vantaggi
Dietro alla pratica dell’innesto, ci sono diversi vantaggi:
- superamento di problemi fitosanitari legati al terreno
- precocità nella crescita
- resistenza
- possibilità di coltivazione di cultivar sensibili in ambienti contaminati
- maggiore vigoria delle piante
- maggiore efficienza nell’assorbimento di acqua e nutrienti
- maggiore produttività (frutti di maggiori dimensioni)
- miglioramento della qualità
- maggiore tolleranza a stress abiotici (temperature troppo alte o troppo basse, salinità, metalli pesanti ecc.)
Svantaggi
Purtroppo se si parla di innesto agrumi, è doveroso citare anche gli svantaggi o comunque i limiti di questa operazione. Questi sono:
- maggiore costo delle piantine innestate
- possibile peggioramento della qualità (es. minore contenuto zuccherino)
Innesto agrumi: la pratica
L’innesto viene realizzato in vivaio nei primi stadi di crescita.
Il portainnesto può appartenere o meno alla specie coltivata come nesto. Se si impiegano specie diverse si ricorre a semine sfalsate ritardando quella della specie a più rapida crescita, quindi con uguale diametro (3-4 mm) dei fusticini di nesto e portainnesto al momento dell’innesto:
Come portainnesto si possono utilizzare (in ordine crescente di costo):
– ecotipi selvatici;
– ibridi interspecifici (con uno o entrambi i genitori selvatici);
– ibridi nell’ambito di specie coltivate ma con attitudini produttive di scarso pregio.
Per l’attecchimento bisogna garantire 20-25 °C ed U.R. del 90-95% (serre con nebulizzazione o fog, o apposite celle climatizzate). Dopo la saldatura (in genere 4-5 giorni) si passa in serra di acclimatazione (15-20 °C).
Innesto per approssimazione
Allo stadio di 3-5 foglie e 10-15 cm di altezza, sul portainnesto, tra i cotiledoni e le prime foglie, si fa un taglio inclinato verso il basso fino a raggiungere la metà dello stelo.
Ugualmente sul nesto, alla stessa altezza, si esegue un taglio verso l’alto di uguale misura ed angolo.
Le superfici dei 2 tagli vengono unite e mantenute nella posizione, ad es. con una molletta di plastica, dopodiché le 2 piantine sono trapiantate.
Dopo l’attecchimento si recidono gli steli al di sopra (nel portainnesto) ed al di sotto (nel nesto) del punto di unione e le piantine possono essere poste a dimora.
Innesto per spacco laterale
Allo stadio di 3-4 foglie e 12-14 cm di altezza, si fa uno spacco laterale sul portainnesto privato della parte apicale; nello spacco si inserisce il nesto, rappresentato da un germoglio; si taglia poi la rimanente porzione di portainnesto (potrebbe sviluppare germogli all’ascella della foglia).
Innesto per spacco in testa
Le piantine del portainnesto vengono capitozzate a livello dei cotiledoni e sul fusticino viene praticata un’incisione verticale di 1,5-2 cm; sul nesto viene realizzato un taglio a “V” a circa 2-2,5 cm sotto i cotiledoni; il nesto viene inserito nel p.i. e si applica una molletta alla zona di inserzione.
Innesto per inserzione
Quando i 2 bionti presentano 2-4 foglie si effettua un taglio obliquo (45°) nel p.i. 2-3 cm sotto i cotiledoni e si inserisce una capsula di silicone; si taglia il nesto sopra o sotto i cotiledoni creando una superficie che possa combaciare con quella del p.i. e lo si inserisce nella capsula facendo una leggera pressione per assicurare il contatto tra le superfici di taglio.
Per ottenere piantine innestate con 2 steli (portainnesti particolarmente vigorosi) il nesto va tagliato sotto ai cotiledoni e lo si sottopone a cimatura prima o dopo l’attecchimento dell’innesto, facendo sviluppare i 2 germogli che compariranno all’ascella dei cotiledoni.
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