La vangatura è un’importantissima attività da svolgere a livello del terreno per prepararlo alle coltivazioni.
Ecco perché è importante sapere come vangare il terreno per l’orto, sia esso un giardino casalingo o un orto di grandi dimensioni.
In questo articolo vedremo nel dettaglio come effettuare la vangatura, quali sono gli strumenti di cui avremo bisogno e come verificare che la vangatura sia stata realizzata correttamente.
Indice
Come vangare il terreno per l’orto: attività preliminari
La vangatura è l’ultimo step di preparazione del terreno alla coltivazione.
Sui terreni mai coltivati prima, o su quelli che per anni sono stati coltivati sempre con gli stessi semi, è necessario svolgere delle attività preliminari che consentano poi una buona vangatura.
Pulire il terreno
La pulizia del terreno è la prima cosa da fare quando si coltiva un terreno mai coltivato prima, o rimasto incolto per molti mesi.
Nel frattempo sarà stato infatti colonizzato da piante infestanti e da animali, nella migliore delle ipotesi, e bisognerà ripulirlo per procedere con la lavorazione del terreno.
Sui terreni di grandi dimensioni, alcuni coltivatori preferiscono ancora usare un erbicida, ossia un prodotto chimico che rimuove in poco tempo le erbe infestanti.
Tuttavia, il prodotto viene comunque assorbito dal terreno che andremo poi a seminare. Per questo l’erbicida non è sempre la scelta migliore, e anzi è una scelta assolutamente vietata per chi desidera avviare una coltivazione biologica.
In questo caso, la migliore estirpazione delle erbacce rimane quella manuale. Per farlo, è bene utilizzare guanti con il fondo di gomma ed estirpare una per una le erbe infestanti strappando le radici.
Solo eliminando le radici possiamo assicurarci che non si ripresentino a breve, e sarebbe un grave danno per la crescita delle piante da coltivare.
Per accelerare i tempi di pulizia si possono utilizzare degli attrezzi, come ad esempio la zappa. La zappatura deve comunque essere superficiale, massimo 5 cm di profondità, altrimenti si anticiperebbe il processo di vangatura quando il terreno non è ancora pulito.
Lavorazione del terreno
A questo punto, quando il terreno è pulito, si procede con le operazioni generalmente chiamate “lavorazione del terreno”.
Lavorare il terreno significa smuovere la terra al fine di dissodarla e frantumarla. La terra, infatti, tende nel tempo a compattarsi, rendendo difficile l’aggiunta di nuove coltivazioni.
La lavorazione del terreno avviene attraverso due metodi: uno manuale, che include la nostra vangatura, e uno meccanico, che utilizza delle attrezzature meccaniche per ridurre i tempi di esecuzione del lavoro.
La vangatura viene oggi effettuata nelle imprese di piccole-medio dimensioni. Nelle coltivazioni estensive, per ragioni di tempo, è molto più diffusa la lavorazione meccanica.
Come vangare il terreno per l’orto: tutti i passaggi
La vangatura avviene per mezzo di uno strumento adatto a smuovere il terreno, la vanga.
Esistono diversi tipi di vanga, e ognuno è adatto a diversi tipi di terreno: la vanga a punta per terreni compatti, a punta piatta per terreni già lavorati in precedenza, morbidi, il forcone da vangatura, utile soprattutto per non rivoltare la zolla, e la tecnovanga, una nuova tipologia che risparmia la fatica alla schiena.
La questione del rivoltare o meno la zolla è molto discussa tra i coltivatori. Si formano infatti due linee di pensiero: chi ancora oggi ribalta le zolle di terreno, passando ciò che stava sotto alla parte più superficiale, e chi crede che questo metodo non sia ideale per ottenere un terreno morbido ed equilibrato.
Quest’ultimo punto fa leva sul fatto che il terreno è ricco di microrganismi che si stanziano autonomamente nella porzione di zolla più adatta al loro ciclo biologico.
Se un microrganismo vive bene a venti centimetri di profondità, rivoltare la zolla e portarlo in superficie, a contatto con l’aria e con il sole, potrebbe pregiudicarne la vita stessa, e quindi sconvolgere l’equilibrio del terreno.
Per questo viene consigliato di ribaltare solo i primi dieci centimetri di terreno, e di procedere con vangature che sì, smuovono il terreno, ma non ne alterano l’equilibrio interno.
Quando e come vangare
Idealmente, la vangatura dovrebbe raggiungere massimo i 40 cm di profondità del terreno, arrivando alle radici più profonde delle piante dell’orto.
Abbiamo detto che la vangatura deve essere eseguita prima della semina o della messa a dimora della pianta; il quando, precisamente, andrebbe programmato a seconda del tempo a disposizione.
Se abbiamo modo di organizzare la semina in tempi precisi, possiamo programmare la vangatura due-tre settimane prima della messa a dimora delle piante.
Per sicurezza, possiamo vangare 20 giorni e 10 giorni prima della coltivazione, procedendo con una doppia vangatura.
In questo modo siamo certi di avere un terreno molto morbido e pronto a diventare un orto perfetto.
Perché vangare il terreno?
Sottovalutare la vangatura è un errore gravissimo che, nella maggior parte dei casi, compromette già di per sé la buona riuscita di un orto.
Oltre al fatto che, per poter concimare il terreno prima della messa a dimora delle piante, un’operazione di vangatura deve essere comunque eseguita – e anzi, la concimazione e la vangatura possono essere realizzate contemporaneamente -, non vangare il terreno significherebbe andare incontro a moltissime malattie dell’orto, prima tra tutte il ristagno idrico.
I ristagni idrici, che compromettono l’apparato radicale delle piante impedendone la crescita corretta, sono spesso correlati ad un terreno non drenato o mal drenato, pieno di blocchi di terra compatti che non permettono il passaggio di acqua.
Ecco perché la vangatura è necessaria: ne va della salute delle nostre piante e del nostro orto.
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