Ti sei sempre chiesto come allevare anatre ma non hai mai trovato una guida chiara ed esaustiva sull’argomento?
Be’, lascia che ti dica che sei atterrato sull’articolo giusto perché nelle prossime righe vedremo insieme tutto ciò che un allevatore alle prime armi (ma non solo) deve sapere per avviare questa soddisfacente attività.
Che sia finalizzata alla produzione di uova (dato che si contende il primato con le galline), che sia per la produzione di carne eccelsa o, semplicemente, per avere una modalità di diversificazione del vostro reddito, la cosa da tenere a mente è sempre una: per allevare anatre in modo ottimale bisogna sempre rispettarne le esigenze e i bisogni.
Iniziamo!
Indice
Allevare anatra: conosciamo meglio l’animale
L’anatra (dal latino anas) è un uccello che apparitene alla famiglia degli Anatidi e all’ordine degli Anseriformi.
Esistono approssimativamente 145 specie di anatidi che sono diffuse in tutto il mondo: hanno taglie varie, tanto che ci sono esemplari di 30 come di 160 cm, e abitudini e necessità completamente diverse.
Generalmente, con il termine anatra si indicano tutti quegli esemplare di dimensioni inferiore che mostrano uno spiccato dimorfismo sessuale. Queste caratteristiche le contraddistinguono dalle oche, che sono invece animali di dimensioni maggiori e prive di dimorfismo.
Abitudini delle anatre: habitat e alimentazione
Per quanto esistono molte varietà di anatre, una cosa è certa: questi animali sono profondamente legati all’acqua, tanto che tutti gli esemplari sono fenomenali nuotatori.
Le anatre sono facilmente rintracciabili presso stagni e laghi, ma non disdegnano le coste marino o piccoli corsi d’acqua.
Non solo l’habitat varia da specie a specie, ma anche l’alimentazione: le anatre che vivono negli stagni, per esempio, hanno un’alimentazione prevalentemente vegetariana e raccolgono il cibo sulla terraferma o leggermente sotto la superficie dell’acqua attraverso l’immersione del solo collo.
Le specie marine o che abitano in zone con laghi estesi e profondi sono vere e proprie tuffatrici e si nutrono anche di pesce: queste, in genere, hanno becchi dal bordo seghettato che ha lo scopo di trattenere la preda.
Queste informazioni sulle particolarità diverse tra specie e specie e la forte necessità del contatto con l’acqua, fanno capire due concetti importantissimi per chi si avvicina a questo settore:
- Le anatre hanno bisogno di attenzioni precise
- Le anatre hanno bisogno di uno spazio vicino a delle fonti d’acqua in cui possa stare
Terreno da scegliere
Questa specifica esigenza ci dà una prima indicazione sul tipo di terreno da scegliere quando si cerca una sede per il proprio allevamento.
Spesso, la migliore soluzione per allevare anatre è quella di sfruttare un terreno che ha accesso a uno stagno naturale, ma qualora non fosse possibile sarà necessario organizzare delle piscine artificiale in cui gli animali potranno comunque dare libero sfogo alle proprie esigenze.
Su quali specie puntare?
Dato che bisogna fare molta attenzione alle peculiari esigenze di ogni singola specie, è bene scegliere con cura su quale tipologia di esemplari puntare.
Prima di fare la tua scelta, è bene ricordare che le anatre possono essere usate per molteplici scopi ed è proprio in base a questo che dovrai prendere la tua scelta.
Tra le razze ovaiole più interessanti abbiamo:
- Khaki Campbell
- White Campbell
- Dark Campbell
- Corritrice Indiana
- Abacot Ranger
- Welsh Harlequin
- Orpington
Tra le razze più interessanti per la carne, invece, abbiamo:
- Pekin
- Muscovy
- Rouen
- Aylesbury
Mettiamo in pratica quanto detto e iniziamo ad allevare anatre
Anatroccoli e primi passi
Per mettere in piedi il tuo piccolo allevamento di anatre, la cosa più semplice è comprare degli anatroccoli piuttosto giovani (circa di 1 settimana) dopo aver individuato, insieme al rivenditore, la razza migliore per il tuo obiettivo.
A questo punto, i piccoli anatroccoli andranno sistemati in un ricovero facile da costruire composta da una lettiera di paglia e segatura ai cui lati saranno abbondanti sia abbeveratoi che mangiatoie.
La temperatura deve essere di almeno 30° costanti per gli anatroccoli, quindi bisognerà procurare delle fonti di calore efficaci.
Dopo circa 3 settimane, gli animali possono essere trasferiti in un recinto dove potranno pascolare durante il giorno e cibarsi di erbe, verdure, semi, insetti, vermi, frutta caduta dagli alberi.
Il ricovero
All’interno del recinto dovrà essere installato anche un ricoverò che avrà una duplice funzione:
- Dare riparo alle anatre durante le stagioni più rigide
- Dare alle anatre che depongono uno spazio in cui stare al sicuro
Per un ricovero ben fatto, è necessario che il pavimento risulti sempre asciutto, quindi andrà realizzato creando uno strato alto circa 15cm con della paglia pulita.
Affinché sia protetto da aria fredda e spifferi, è giusto che 3 pareti siano realizzate in materiale pieno, mentre la quarta (ovvero quella esposta verso sud e quindi più a riparo dal vento) può essere decorata con una finestra.
Abbeveratoi, mangiatoie e una rastrelliera risultano necessari e sempre pieni anche se le anatre avranno accesso al pascono.
Essenziali allo scopo del ricovero è anche la presenza di nidi per la deposizione delle uova: basterà organizzare della paglia nell’angolo più buio dell’ambiente.
Altre informazioni utili
Avere delle fonti di acqua potabile adiacenti alle zone di allevamento è sempre una buona idea, così come lo è sollevarla da terra di modo che eviti di essere costantemente piena di fango.
In termini di spazio a disposizione, è necessario che ogni anatra adulta abbia a disposizione circa 20 mq di terreno all’aria aperta, mentre se tenute in gabbia la proporzione deve essere di 2 anatre per ogni mq di gabbia o recinto.
Insomma, se stai cercando un’attività agricola relativamente facile da gestire e con animali effettivamente redditizi e che richiedono cure moderate, potresti aver trovato nelle anatre il giusto compromesso che cercavi.
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