Tutti, agricoltori e non, siamo ben coscienti di quanto l’irrigazione sia fondamentale per la crescita corretta di ogni pianta coltivata, che sia un albero da frutto, una pianta ornamentale o un’erba aromatica.
Non molti, però, hanno un’esatta idea di quanto l’irrigazione per l’agricoltura “costi” all’ambiente, quanta acqua viene utilizzata ogni anno e quanta viene dispersa prima che arrivi ai nostri terreni.
L’ultimo censimento generale dell’agricoltura effettuato dall’ISTAT era riuscito ad approfondire questo dato in un’appendice dedicata proprio all’utilizzo della risorsa idrica a fini irrigui.
Con 2,4 milioni di ettari irrigati, l’Italia si posizionava al secondo posto in Europa in termini di superficie irrigata, seguendo di poco la Spagna. Le regioni del Nord sono quelle in cui si consuma più acqua a fini agricoli, specialmente nelle regioni orientali dell’area come il Veneto, il Trentino, il Friuli Venezia Giulia e parte dell’Emilia Romagna. Seguono il Sud, le isole maggiori e il Centro.
E’ evidente, già da questi pochi dati, come l’acqua a fini irrigui abbia un’ampissima diffusione nel nostro paese, e il consumo sarebbe eccessivo se non si fossero messe in atto azioni sia legislative che tecniche per gestire al meglio la risorsa idrica ed evitare sprechi.
Rispetto al passato le tecniche di irrigazione hanno subito una vera e propria svolta, complice l’avanzamento tecnologico che ha dato modo non solo di verificare in tempo reale lo stato idrico delle piante, ma anche di prevedere e dosare la fornitura di acqua di settimana in settimana seguendo il cambiamento meteorologico e la necessità di ogni singola specie.
In particolare proprio sui sistemi di irrigazione sono stati fatti enormi passi avanti. Secondo il censimento effettuato dall’Istat, al periodo della rilevazione dei dati il sistema più diffuso restava quello dello scorrimento superficiale e dell’irrigazione a pioggia, seguito dallo scorrimento superficiale ed infiltrazione laterale, microirrigazione, sommersione e altri sistemi.
La fonte di approvvigionamento più utilizzata resta sempre quella delle acque sotterranee presenti all’interno o nelle vicinanze dell’azienda agricola. Segue la fonte dell’acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica con modalità di consegna d’acqua a turno, seguita subito dalla stessa fonte ma con modalità di consegna d’acqua a domanda. Altri centri di approvvigionamento, meno utilizzati, sono le acque superficiali all’esterno e all’interno dell’azienda, come bacini naturali, laghi, fiumi e corsi d’acqua.
Queste sono solo alcune delle innovazioni che hanno investito il settore della preraccolta, un campo sempre in crescita per affinare le tecniche colturali, prevenire malattie e patologie e potenziare il raccolto anche laddove le condizioni lo rendono difficoltoso.
L’irrigazione sarà al centro della discussione di Acqua Campus, un progetto nato dalla collaborazione tra Macfrut e ANBI – Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue.
I prossimi 8 e 9 Maggio 2019 Acqua Campus sarà presentato al Rimini Expo Centre durante il Fruit & Vegan Professional Show, con la partecipazione di professionisti del settore che potranno illustrare le più recenti invenzioni, ultimate e ancora in lavorazione, nel campo dell’irrigazione del settore agricolo.
Durante i giorni della manifestazione saranno organizzate visite guidate nell’area dimostrativa per dare dimostrazioni dal vivo sulle ultime tecnologie implementate nell’ambito dell’orticoltura e su come queste possano cambiare la vita delle coltivazioni anche per i piccoli imprenditori. Seguono meeting, presentazioni e momenti di incontro per tutti gli interessati.
Macfrut rinnova così il suo impegno nel portare all’attenzione degli addetti ai lavori tutte le tematiche che investono il settore agricolo a qualsiasi livello, dalla coltivazione al commercio.
In particolare, la fiera di quest’anno sarà incentrata sui tre temi fondamentali dell’internazionalizzazione, dell’innovazione (oltre ad Acqua Campus sarà presente anche il Table Grape Meeting, con focus sull’uva da tavola) e dell’esportazione dell’ortofrutta fresca.
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