Saper riconoscere e debellare il tarlo da quercia potrebbe essere una svolta per il tuo giardino e per le piante che coltivi.
Il grosso problema di questi parassiti è che spesso i loro danni diventano visibili solo una volta che il tronco è già stato compromesso internamente.
In questo articolo ci concentreremo sul tarlo da quercia, chiamato anche tarlo dei mobili, sul modo in cui la quercia viene attaccata e su cosa puoi fare per difenderti nel modo più ecologico possibile.
Iniziamo!
Indice
Il tarlo da quercia: cos’è
Partiamo da una prima definizione generale: il tarlo è un insetto che si nutre principalmente della polpa del legno ed è proprio questo suo aspetto xilofago ad aver dato origine all’appellativo comune di tarlo del legno.
Il suo nome scientifico è invece Anobium punctatum, appartenente all’ordine dei coleotteri e al sottordine Polyphaga.
Il tarlo da quercia ha una forma cilindrica ed è di colore marrone scuro; la testa risulta come coperta da una specie di cappuccio nero, mentre le antenne, separate alla base, sono caratterizzate dal fatto che gli ultimi tre articoli siano più larghi e lunghi rispetto a quelli precedenti.
Ma come fanno i tarli ad arrecare questi danni alle nostre querce e come mai non riusciamo a prevenire come vorremmo? La risposta è presto detta:
- gli esemplari femminili depositano tra le venti e le sessanta uova all’interno di piccole fessure già presenti nei tronchi o nel legno a loro disposizione
- dopo quattro settimane, le larve appena schiuse iniziano a scavare delle piccolissime gallerie dal diametro di 2mm per penetrare efficacemente in profondità
- le larve si nutrono di cellulosa e amido, depositando invece fibre di legno ed escrementi, i quali vanno a costituire il caratteristico rosume del tarlo
- nei mesi primaverili o autunnali le larve raggiungono la loro forma adulta
- una volta compiuta la metamorfosi, sfarfallano all’esterno tramite dei buchi di 2mm di diametro
Quando appaiono i fori sul tronco della quercia, i danni all’interno sono già decisamente gravi: infatti, la funzione vitale dell’albero può essere già compromessa dalla presenza delle tante gallerie scavate dalle larve e ormai vuote.
Tuttavia, per potersi sviluppare le larve hanno bisogno di una temperatura che si mantenga stabile tra i 13°C e i 14°C e di un tasso di umidità relativa superiore al 50%. Per questa ragione il tarlo spesso predilige deporre le uova negli ambienti domestici dove il legno è di più semplice digeribilità e le larve non sono esposte ai cambiamenti climatici.
Quercia: quali pericoli?
Il tarlo da quercia non è l’unico pericolo da cui dovrai guardarti durante la crescita della tua quercia.
Ecco qualche esempio:
- il cerambice dalle lunghe antenne è un coleottero le cui larve si alimentano della fibra legnosa delle piante ormai vecchie, causando loro un precoce invecchiamento e indebolendo sensibilmente la loro struttura
- la filossera è un afide che causa la comparsa di piccole macchie gialle sulle foglie, seguite da un disseccamento e un distaccamento di parte della foglia
- l’oidio, conosciuto anche come mal bianco, in grado di provocare la comparsa di macchie biancastre talmente grandi da ricoprire, talvolta, l’intera superficie della foglia e, di conseguenza, necrotizzandola completamente
- la processionaria della quercia è una farfalla le cui larve sono ghiotte delle foglie di quercia, causando la defoliazione dell’albero e provocando su animali e persone reazioni allergiche
Tarli da quercia: sono l’unica minaccia?
I tarli da quercia non sono gli unici parassiti a cibarsi del legno e, di conseguenza, a distruggere i tuoi alberi e, in svariati casi, anche i tuoi mobili.
Ecco quindi qualche breve cenno anche sui loro compagni di merende più affamati:
- il rodilegno rosso, lepidottero le cui larve scavano delle gallerie all’interno dei tronchi e che non solo compromettono la stabilità degli alberi, ma diventano anche il punto d’ingresso per altri parassiti
- il rodilegno giallo, lepidottero che predilige i rami giovani, poco lignificati e apicali
- il tarlo-vespa del pioppo, lepidottero le cui larve scavano delle gallerie nel midollo del legno e in rami che, a causa di un diametro ridotto, sono più inclini allo spezzarsi
- i bostrichi della vite, coleotteri che si nutrono di tessuti legnosi soprattutto nei pressi del midollo
- gli scolitidi, coleotteri che prediligono gli alberi morenti, malati e con le difese organiche già compromesse
Tarli da quercia: come difendersi
Per difenderti dalle infestazioni dei tarli da quercia, uno dei metodi più utilizzati è la Permitrina, un insetticida che non rovina il legno.
Tuttavia, ti consigliamo di concentrarti soprattutto sui rimedi naturali, rispettosi dell’ambiente e perfettamente efficaci.
Vediamo qualche esempio nel dettaglio, iniziando dall’olio essenziale di cedro (qui trovi come estrarre l’olio essenziale):
- puoi realizzarlo unendo 10ml di vodka, 5ml di acqua e di olio essenziale di cedro
- dovrai poi inumidire dei batuffoli di cotone con il composto
- passa poi il cotone sul legno e dentro i cassetti
L’olio essenziale di cedro non è l’unica essenza che puoi usare per difenderti dai tarli all’interno di mobili e cassetti. Ecco cos’altro funziona:
- la lavanda
- gli agrumi
- l’eucalipto
- l’olio essenziale di patchouli
Puoi anche decidere di piantare dell’aglio, o di posizionarne un buon numero di spicchi, in prossimità delle tue querce; il suo forte odore, infatti, risulta particolarmente sgradito ai tarli.
Se i tarli dovessero invece attaccare un piccolo oggetto in legno, il congelatore sarà un valido alleato: questi parassiti, infatti, non sopravvivono a basse temperature, ma dovrai mettere in conto i possibili danni che potrebbero intaccare il legno.
Insomma, i tarli da quercia sono piccoli e infidi nemici del legno. Benché sia molto difficile sistemare i danni che i tarli possono causare al legno, si può cercare di prevenire il problema e mantenere inalterato il benessere delle tue querce e anche dei tuoi mobili.
Buon lavoro!
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