di dott. Giuseppe Pepe
Gli imenotteri sono insetti di un enorme ordine al quale appartengono più di 120.000 specie, tra le quali rientrano le famosissime api, formiche, calabroni, vespe, bombi, solo per citare i più noti.
Di imenotteri se ne parla spessissimo, soprattutto negli ultimi tempi e a causa della preoccupante moria di api, soprattutto, dovuta all’elevato utilizzo di pesticidi e all’inquinamento eccessivo.
Tra gli imenotteri infatti, troviamo i più importanti, efficaci e numerosi impollinatori animali; instancabili lavoratori che volano di fiore in fiore alla ricerca di sostanze nutritive, con l’effetto di cospargersi di polline, prelevato dagli organi maschili dei fiori visitati, per lasciarlo quindi sugli organi femminili di altri fiori, favorendone la riproduzione.
Avere rispetto per questi insetti quindi, risulta fondamentale ai fini della riproduzione delle piante, dalle quali, senza alcun indugio, possiamo affermare di essere completamente dipendenti, sia dal punto di vista alimentare che dal punto di vista ambientale.
Spesso però gli imenotteri vengono visti come pericolosi insetti, a causa delle punture velenose di alcune specie e della suscettibilità al veleno da queste rilasciate, manifestata da alcuni soggetti allergici.
Oggi, in questo articolo, conosceremo meglio gli imenotteri, capiremo quanto non sono pericolosi e impareremo quanto sono utili in natura.
Buona lettura!
Indice
Caratteristiche e descrizione degli imenotteri
Gli imenotteri, comprendono circa 120 mila specie diverse per forma, colore e dimensioni, attive in genere nelle ore calde giornaliere e quasi tutte terrestri, ad eccezione di poche specie parassite di animali acquatici.
Questi insetti sono generalmente ottimi e veloci volatori, possiedono quattro ali membranose tra di loro connesse in alcuni punti; le ali posteriori sono più piccole delle ali anteriori.
Esistono tuttavia anche imenotteri senza ali o con ali ridotte.
Come tutti gli insetti, presentano 6 zampe divise in 3 paia e quelle anteriori sono spesso modificate in modo da permettere di scavare e afferrare piccoli oggetti; mentre le posteriori, ma anche le intermedie vengono usate per raccogliere il polline.
Nelle femmine possiamo trovare grosse variazioni della parte terminale; questa può essere più o meno lunga, presentando un ovopositore utile a far penetrare le uova nell’interno delle piante, o nel corpo delle vittime (molti imenotteri sono parassiti di altri insetti depositando le proprie uova all’interno di questi quando ancora in vita) o di un pungiglione, utilizzato per difendersi.
Caratteristica degli imenotteri, ma non solo, è la formazione, molto spesso, di colonie sociali che si comportano come fossero un super organismo unico, nel quale ogni esemplare possiede un proprio ruolo e proprie mansioni che si tramutano anche in forti differenziazioni del corpo e dello sviluppo.
Molti imenotteri come le formiche, vespe, api e bombi, presentano una vita sociale molto sviluppata e complessa, con la formazione di caste anche fisicamente molto differenti tra loro; le formiche operaie ad esempio sono prive di ali, mentre altre si presentano alate; le api operaie sono sterili e mantenute in questa condizione dalla regina, che è fertile è di maggiori dimensioni, anche in seguito ad un’alimentazione di diverso tipo.
Alcune specie, sia in forme solitarie che sociali, costruiscono rifugi complessi nei quali accumulano sostanze nutritive come nel caso delle api e delle formiche, o dei nidi di cartone delle vespe cartonaie.
Di imenotteri dannosi per l’agricoltura ve ne sono davvero poche specie; in maggior parte sono insetti utili all’uomo e all’ambiente, sia in maniera diretta che indiretta.
Utilità per l’uomo e per l’ambiente
Le api, forse gli imenotteri più famosi, fanno il miele. Impossibile pensare ad un Mondo senza miele!
Ma non è questa la loro maggiore utilità e vero punto forte.
L’importanza assunta da questi importanti imenotteri è data dal fatto che esse sono del 16,7% di tutte le infiorescenze del pianeta.
Grazie alle sole api si stima l’impollinazione e quindi la riproduzione di almeno 400 specie diverse piante fondamentali in agricoltura, dalle quali dipendono completamente uomo e altri animali.
Negli Stati Uniti d’America, dove la ricerca in campo agricolo e alimentare è un settore di importanza fondamentale per l’economia e lo sviluppo del Paese, Il valore economico del lavoro delle sole api è stato calcolato come superiore a 20 miliardi di dollari.
Il pungiglione degli aculeati
Nel caso del pungiglione è molto importante capire che vi sono alcune specie di imenotteri aculeati che presentano un pungiglione liscio, facilmente sfilabile dalla preda e per questo possono pungere con più facilità quando minacciate da un pericolo; in altri casi, come nel caso delle api, il pungiglione si presenta non liscio, come se fosse seghettato, assolutamente non estraibile una volta utilizzato.
Questa differenza indica un comportamento molto importante: le api pungono solo in caso di forti rischi di vita o di morte per sé stesse o per l’alveare, in quanto con la puntura, il pungiglione seghettato e parte dell’addome dell’ape restano conficcati nel corpo della preda, portando l’ape a dividersi praticamente in due e quindi morire.
Spesso molte persone tentano di uccidere le api a prima vista per paura di essere punte. Se non siete una minaccia, questi simpatici imenotteri non si sognerebbero mai di morire attaccandovi.
Altri imenotteri, come le vespe e i calabroni, presentano pungiglioni lisci, utilizzabili con estrema facilità e aggressività. Lo stesso esemplare, in questo caso, può pungere anche diverse volte senza mai perdere il pungiglione e sopravvivendo all’attacco.
Anche per questi imenotteri però vale il fatto di non preoccuparsi se non si è una minaccia.
Allergia al veleno degli imenotteri
L’allergia al veleno degli insetti imenotteri può provocare reazioni localizzate, quali arrossamenti e gonfiori, o generalizzate di tipo respiratorio e cardiocircolatorio che possono portare anche alla morte; spesso i decessi causati dall’allergia alle punture di questi insetti vengono diagnosticati come dovuti ad arresto cardiaco.
Importantissimo da ricordare in questa sede è che le punture di imenotteri non provocano automaticamente la morte; bisogna piuttosto essere soggetti particolarmente allergici, nella stessa misura in cui si possa essere allergici ad un alimento.
In questo caso però vi è la difficoltà oggettiva, quando si è all’aria aperta, di tenersi lontano dagli insetti imenotteri; è d’obbligo quindi, per vivere tranquilli senza scappare continuamente o iniziare una inutile e imbarazzante guerra contro una piccola ape o un calabrone, venire a conoscenza del fatto di essere soggetti più o meno allergici mediante opportuni test.
I fattori di rischio per le reazioni allergiche sono:
- la stagione (estate),
- la sede della puntura (più pericolose le punture al volto),
- l’età (più suscettibili gli anziani),
- il tipo di allergene (il veleno dell’ape è più pericoloso di quello della vespa),
- la presenza di patologie cardiache e/o respiratorie concomitanti,
- il consumo di alcool.
Cura al veleno degli imenotteri
In caso di allergia, la cura al veleno degli imenotteri è l’immunoterapia mediante vaccino della durata di almeno 5 anni.
In ogni caso, una volta venuti a conoscenza dell’allergia al veleno degli imenotteri, è consigliabile portare sempre con sé un kit di farmaci di emergenza, utile in caso di puntura.
Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!