Hai mai sentito parlare del balanino del castagno?
Si tratta di un parassita che, come dice il nome, ha tra le sue prede favorite gli alberi di castagno.
Se sei un agricoltore e ti occupi proprio di questa varietà di piante è probabile ne abbia già sentito parlare perché si tratta di una delle minacce più grandi in questo settore insieme alla cinipide; se, invece, non ti occupi di castagne, sappi che le tue coltivazioni non sono al sicuro perché il balanino può colpire anche il nocciolo e le querce.
In ogni caso, non hai nulla da temere: dopo aver letto questo articolo saprai sicuramente come affrontare, liberarti e prevenire un attacco del balanino del castagno.
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Indice
Balanino del castagno: caratteristiche e descrizione
Il balanino del castagno è un insetto il cui nome scientifico è Curculio Elephas e che appartiene alla famiglia dei Curculionidi.
Diffuso in tutto il mondo, questo parassita trova le condizioni ideali per il suo sviluppo nei climi caldi e temperati ed è proprio questo il motivo della sua grande diffusione in Europa Meridionale e Africa Settentrionale.
Molto diffuso anche in Italia, è facile trovarlo in castagneti e boschi di querce.
L’insetto, una volta raggiunta l’età adulta, ha un corpo effettivamente riconoscibile poiché molto lungo e ovale (varia tra i 6 e i 10 millimetri) di colore grigio scuro; le antenne e le zampe, invece, sono tendenti al rosso.
La sua principale caratteristica e segno distintivo è il suo rostro (ovvero l’apparato boccale succhiante e pungente): arcuato e rivolto verso il basso, questo è lungo quanto tutto il corpo dell’insetto negli esemplari di sesso femminile, mentre risulta più corto negli esemplari maschi.
Le uova del balanino sono bianche e risultano lunghe 0,5 millimetri, mentre la larva può raggiungere anche i 15 millimetri di lunghezza col suo corpo bianco e la testa marrone scuro.
Sono proprio le larve la causa dei danni alle castagne (o delle ghiandole in generale) poiché ne causano la cascola, ovvero una precoce caduta che non permette al frutto di maturare completamente.
Soprattutto quando si tratta di castagne, il livello di danni apportabili alla coltivazione varia a seconda della specie di piante e a seconda di come sono disposte le spine del riccio che ospita il frutto: le varietà a spine corte e rade sono ovviamente più predisposte a subire l’attacco di questo parassita.
Ciclo biologico del balanino del castagno
Dato che il pericolo maggiore deriva proprio dalle larve del balanino e dalla loro azione, ogni agricoltore deve sapere bene quando agire per evitare grossi problemi durante la raccolta.
L’insetto adulto, per esempio, fa la sua prima apparizione nei mesi estivi, in particolare a luglio, e continua la sua attività distruttrice fino a settembre: si nutre delle gemme e della parte basale delle castagne creando comunque grossi problemi al frutto che si sta sviluppando.
Gli esemplari di sesso femminile, grazie al rostro più lungo, forano il riccio spinoso che contiene la castagna e la castagna stessa per poi deporvici le uova.
Le femmine del balanino sono in grado di deporre fino a 20 uova depositandone una in ogni frutto e può succedere che più femmine depositino le proprie uova nella stessa castagna.
Lo sviluppo dell’embrione è piuttosto rapido, tanto che serve una settimana affinché si sviluppi una larva all’interno di una piccola cella (il criptocecidio), causa della precoce caduta del frutto.
In 45 giorni la larva è ormai completamente sviluppata e, dopo essere uscita dal frutto, si interra a circa 10 centimetri di profondità per portare a termine il suo processo di svernamento.
Tra maggio e giugno si formano le prime pupe e poi bastano 15 giorni affinché diventino a tutti gli effetti un balanino del castagno adulto.
I danni provocati
Come abbiamo detto in precedenza, i danni provocati da questo parassita sono inflitti dalle larve, che si sviluppano all’interno del frutto, ma anche dagli adulti: questi ultimi, infatti, pungono la castagna durante la sua formazione, bloccandone quindi lo sviluppo.
Le castagne, una volta punte, si dissecano e cadono a terra.
Quando, invece, la causa della precoce caduta del frutto è la deposizione delle uova, la larva agisce dall’interno, cibandosi della polpa della castagna.
All’apparenza, i frutti sembreranno sani, quindi la prova del nove è data dal contatto: il peso della castagna sarà ridotto e la buccia sarà particolarmente opaca.
La castagna che ospita una larva di balanino, infatti, è semi-vuota: priva della polpa del frutto, l’unica cosa che vi rimane sono gli escrementi di questi parassiti.
Come difendersi dal balanino del castagno?
Dato che l’azione di questo parassita può avere terribili conseguenze sulle colture, è bene sapere come correre ai ripari quando si capisce di essere sotto attacco.
Sostanzialmente, esistono 3 modalità diverse per sconfiggere il balanino:
- La prevenzione
- La lotta chimica
- La lotta biologica
La prevenzione contro il balanino del castagno si effettua attraverso due principali tecniche.
La prima è la disinfestazione del raccolto e il controllo costante della presenza dell’insetto nei luoghi di conservazione del raccolto e del frutteto stesso.
Quando si riconosce di essere vittima di un’infestazione, la prima cosa da fare è la distruzione di tutti quei frutti che presentano lesioni causate dal balanino, così come tutti quei frutti caduti a terra precocemente poiché potrebbero contenere delle larve capaci di riprodursi l’anno seguente.
Importante è anche trattare il raccolto prima della conservazione: per evitare che il balanino del castagno sopravviva bisognerà sterilizzare tutto con bromuro di metile o con metodi naturali (bagno in acqua a 45/47 gradi per 50 minuti e conseguente asciugatura per evitare muffe).
Quando l’infestazione è grave si deve ricorre alla lotta chimica, ovvero all’uso di prodotti specifici. Questi devono essere somministrati durante l’estate, ovvero il momento in cui vengono deposte le uova e si sviluppano le larve.
Insetti utili alla causa
La lotta al balanino del castagno ha anche un naturale alleato in natura, ovvero un fungo parassita e selettivo noto come Beauveria Bassiana.
Il suo ruolo è semplice: attacca solo il balanino senza causare alcun tipo di danno alla pianta.
La sua azione avviene esclusivamente per contatto, colpendo l’insetto parassita all’interno del suo organismo e causandone la morte.
Prodotti a base di questa muffa possono essere trovai in commercio, ma devono essere usati con cura e seguendo quanto riportato nelle istruzioni.
NB: Se vuoi scoprire quali sono insetti utili nella lotta alle malattie e virus, ecco un approfondimento per te.
Balanino del castagno: non ti temiamo!
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