di Antonino Crapanzano
Con il termine lavanda, Lavandula (Linnaeus, 1753), intendiamo un genere di piante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Questo genere di piante hanno l’aspetto di piccole erbacee annuali o perenni con una tipica infiorescenza a spiga.
Le specie di piante che fanno parte di questo genere generalmente hanno un portamento arbustivo o cespuglioso, raramente sono erbacee e di breve durata. Queste piante aromatiche sono perenni e legnose, le loro gemme svernanti sono poste ad un’altezza dal terreno compresa fra 30 cm e 2 m.
Le radici sono legnose. Il fusto può essere semplice oppure eretto e ramificato, non sono rigidi e la loro corteccia può essere sempreverde o bruno-rossastra. Le foglie sono disposte in maniera opposta lungo il fusto, sono di colore verde cenere e la lamina può essere lineare, lanceolata o pennatosetta.
Le infiorescenze sono terminali e i fiori sono raggruppati in sottili spighe erette simili a pannocchie o grappoli con diversi fori; sono presenti anche le brattee colorate e disposte a spirale o opposte. I fiori possono essere sessili o pedicellati e il loro numero varia da 2 a 10.
Questo genere di piante è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, ambiente tipico anche del parassita della lavanda, Chrysolina americana, in Africa del Nord e in Asia, infatti il loro habitat ideale varia da temperato a subtropicale.
Distinguiamo due specie principali di lavanda molto diffuse nel nostro Paese:
- Lavandula angustifolia (Mill, 1768), chiamata anche lavanda officinale o lavanda a foglie strette;
- Lavandula latifolia (Medik, 1783), chiamata anche lavanda a foglie larghe.
Le due specie che abbiamo appena elencato si distinguono le une dalle altre perché, come possiamo notare anche dal nome, la prima presenta foglie molto larghe e, al contrario, la seconda ha le foglie più strette.
In questo articolo concentreremo la nostra attenzione principalmente su un insetto parassita della lavanda, Chrysolina americana, di cui abbiamo descritto in modo approfondito le caratteristiche, i sintomi che causa e i metodi di difesa che possono essere adottati in questo articolo.
Indice
Chrysolina americana sulla lavanda
Chrysolina americana (Linnaeus) è un coleottero appartenente alla famiglia dei Crisomelidi, Chrysomelidae (Latreille, 1802), conosciuto anche come crisolina del rosmarino.
Chrysolina americana possiamo trovarla soprattutto sulla lavanda, sul rosmarino, sulla salvia e ancora sul timo e sulla menta, è quindi un parassita delle piante aromatiche poiché viene attirato dal loro buon profumo e dai loro oli essenziali.
Caratteristiche fisiche e biologia
Solitamente presenti durante l’intera bella stagione, nelle regioni del meridione e nelle isole le possiamo trovare per tutto l’anno grazie alle temperature miti, gli individui di Chrysolina americana possiamo trovarli sulla lavanda nel nostro orto o giardino mentre annaffiamo le piante.
Luccicanti, gli individui adulti di Chrysolina americana sono di colore verde lucido con bande longitudinali color violaceo, di lunghezza compresa fra 7 e 8 mm, dall’aspetto globoso e con il dorso molto convesso; questo piccolo insetto, a cui piace stare sulla lavanda, è racchiuso in una corazza chitinosa rappresentata dalle elitre.
Le larve, di forma globosa e poco appariscenti, misurano circa 5 mm di lunghezza e si presentano di color biancastro con bande scure. Possiamo notare la loro comparsa dopo circa 8-10 giorni dalla deposizione delle uova, in base alle condizioni di temperatura, dopo che le femmine si sono accoppiate e hanno deposto le uova sui fusti.
Le larve di Chrysolina americana appaiono sulle piante nutrici della lavanda nel periodo autunnale, tra ottobre e novembre, e durante tutto il periodo invernale, quando le temperature sono superiori a 12-15°C, iniziano a rodere le parti più tenere della pianta. Durante i periodi di gelo si riparano tra le foglie morte alla base delle nutrici.
La pupa si avrà alla fine del periodo invernale, tra la fine del mese di febbraio e metà marzo. I nuovi individui adulti di Chrysolina americana li potremo vedere sulla lavanda nei mesi di aprile e maggio. In sintesi possiamo affermare che questa specie presenta una sola generazione con sviluppo larvale durante i mesi invernali.
Gli adulti preferiscono i rametti superiori del fusto. Le piante nutrici ospitano sia le giovani larve sia gli insetti allo stadio adulto che ha preferito instaurare un rapporto preferenziale con queste piante che fanno parte della famiglia delle Lamiaceae, preferendo una particolare specie in alcune aree geografiche.
Nell’area mediterranea questa specie attacca sia le essenze coltivate che quelle spontanee, soprattutto del genere Lavandula. Nelle regioni del nord, invece, preferisce soltanto le essenze coltivate probabilmente perché le Lamiaceae presenti in orto o in giardino sono più profumate e ricche di oli essenziali rispetto alle selvatiche o spontanee.
Danni di Chrysolina americana sulla lavanda
I danni causati da Chrysolina americana sulla lavanda sono da imputare sia alle larve che agli adulti.
I rami più alti possono andare incontro ad un limitato deperimento a causa dell’attività delle larve che si nutrono delle foglie, a meno che l’infestazione non sia massiccia.
Anche gli esemplari adulti di Chrysolina americana si nutrono delle foglie sulla lavanda. In caso di una grave infestazione da parte di questi insetti, la pianta andrà incontro alla defogliazione e quindi al deperimento in quanto non sarà più in grado di svolgere le principali funzioni vitali.
Metodi di difesa
Nel caso in cui l’infestazione non sarà grave, possiamo procedere con la rimozione manuale degli individui, sia larve che adulti, dalla pianta scrollando per bene la lavanda.
Nel caso in cui, invece, l’infestazione non sia blanda possiamo effettuare trattamenti con l’utilizzo di prodotti naturali che possono essere utilizzati in regime di agricoltura biologica come il piretro naturale, che ha una bassa tossicità, o il macerato d’ortica.
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