L’innesto del melo, data la grande diffusione di questa pianta nelle coltivazioni e nei giardini d’Italia, è sicuramente una pratica che gli agricoltori più esperti conoscono, ma che può nascondere delle insidie se non eseguita nella maniera corretta.
In questo articolo, lo scopo è proprio quello di spiegare per filo e per segno tutti i dettagli di questa tecnica di propagazione: dal portainnesto più indicato fino alla tipologia di attrezzi da usare per non danneggiare la pianta.
Se cerchi consigli su come coltivare un melo resistente, leggi questo approfondimento.
Mettiti comodo e aguzza la vista: questo articolo ti aiuterà sicuramente ad avere meli più sani e produttivi.
Iniziamo!
Indice
Qualche considerazione iniziale sull’innesto del melo
L’innesto del melo è un’operazione davvero semplice da effettuare poiché richiede l’utilizzo di una tecnica, sì, antica, ma pur sempre pratica e produttiva: quella dell’innesto a spacco diametrale.
I meno esperti forse non lo sapranno, ma questa tipologia di innesto del melo ha un’ottima percentuale di successo e, allo stesso tempo, riesce a dare vita a frutti resistenti e qualitativamente ottimi.
Insomma, anche quando si parla di melo, l’innesto risulta un ottimo modo per assicurare longevità, produttività e salute alle vostre colture.
Quali sono le piante innestabili con il melo?
La versatilità è il punto forte del melo, cosa che rende il suo innesto una pratica agraria davvero facile e a basso rischio.
L’innesto del melo, infatti, può essere eseguito su altre piante della stessa famiglia, cosa che rende disponibili tantissime piante già particolarmente diffuse nei giardini degli italiani:
- Il pero (qui un articolo su come innestarlo)
- Il susino
- Altre varietà di melo
- Il biancospino
Si tratta di piante che difficilmente verranno rigettate, ma molto dipenderà da come eseguirete questa procedura.
Tenete sempre conto di condizioni climatiche, dello stato di salute delle piante che userete e anche degli strumenti prescelti: tutto può dare la differenza, soprattutto i dettagli che sembrano minimi.
Come si realizza l’innesto del melo?
La tecnica da usare per innestare il melo è quella dell’innesto a spacco diametrale.
Seppure indicato per questa specifica coltura, le varietà di innesto realizzabili sono tante:
- A gemma
- A spacco
- A francobollo
- Ad anello
- A scheggia
- A corona
- A omega
- A triangolo
- A sella
- A spalla inglese
- A linguetta
- A cavallo
- A sperone
- Di approssimazione
- Di rinvigorimento
Nell’innesto del melo a spacco diametrale, quello con cui si ha a che fare è una marza: sul ramo della pianta madre, il portainnesto, viene inserita una parte della pianta che si vuole replicare con delle gemme (le effettive marze).
Nel caso del melo, il ramo da usare non deve avere più di 3 gemme e deve essere prelevato dalle parti più solide e resistenti dell’albero.
Da ogni marza devono essere eliminate le foglioline basali e la punta superiore, che verrà successivamente innestata nel portainnesto: questo dovrà essere un rametto di massimo due centimetri sporgente dal tronco e tagliato a circa dieci centimetri dallo stesso per ottenere una superficie tonda. Al centro di questa, si dovrà praticare uno spacco di 5 centimetri in cui inserire la marza; il tutto dovrà essere legato insieme con della rafia e ricoperto con del mastice.
Quando si pratica l’innesto del melo?
Affinché il vostro innesto attecchisca correttamente, il nostro consiglio è quello di innestarlo entro la metà di febbraio: in questo modo avrete un esemplare che produce le prime foglie verso aprile, mentre la comparsa delle gemme si avrà a inizio maggio.
Per assicurarvi una buona riuscita dell’innesto, il segreto è proteggerlo nel giusto modo: assicuratevi di coprirlo con un sacchetto di plastica e aggiungete uno strato ulteriore di protezione.
Controllate regolarmente l’avanzamento dell’innesto e assicuratevi che non ci sia condensa accumulata.
Durante la primavera sarà possibile che la salute del vostro melo vanga minacciata dall’azione degli afidi: assicuratevi di intervenire in modo tempestivo e attrezzatevi con degli insetticidi appositi di modo da evitare effettivi danni alla vostra marza.
Quali attrezzi scegliere per innestare il melo?
Per innestare il melo (ma come in tantissimi altri casi delle pratiche agricole), gli attrezzi impiegati fanno davvero la differenza.
Per l’innesto, gli strumenti tipici del mestiere sono quattro:
- Coltello
- Forbici
- Seghetto
- Cuneo
Il primo, ovvero il così detto “Coltello per innesti” è l’attrezzo che vi servirà per prelevare la marza di piccole dimensioni e con cui inciderete il portainnesto. In alcuni casi è possibile usare le forbici, ma solo se le dimensioni effettivamente lo consentono: il rischio che si corre usando le forbici è quello di lasciare delle sfilacciature sul legno che potrebbero rovinare il vostro operato.
Se volete usare un altro tipo di strumento, potete scegliere il seghetto, che vi permetterà sia di tagliare il ramo che realizzare lo spacco centrale.
In questo frangente, il nostro consiglio è sempre quello di usare il coltello, che darà maggiore precisione quando si modellerà la marza nella punta superiore, essenziale per l’inserimento nello spacco.
Se volete assicurarvi che lo spacco creato non si chiuda proprio mentre inserite la marza, vi suggeriamo l’suo del cuneo.
Infine, per non mandare all’aria tutto sul più bello, munitevi di rafia e mastice, come consigliato nelle precedenti righe.
Una volta concluso l’innesto del melo pulite e disinfettate tutti gli strumenti, di modo da non compromettere altre operazioni in futuro.
Ecco, ora che sapete tutto sull’innesto del melo non vi resta che provare a realizzarne uno con le vostre mani (e con i vostri attrezzi): buon lavoro!
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