di Antonino Crapanzano
Sapete quali sono le più importanti malattie fungine dell’oleandro?
Se non lo sapete ancora, questo è l’articolo che fa per voi perché parleremo proprio delle principali malattie dell’oleandro causate dai funghi, dopo aver accennato le principali caratteristiche della pianta.
Se volete qualche informazione in più riguardante l’oleandro, potete dare un’occhiata a questi articoli: la rogna dell’oleandro, la potatura dell’oleandro e la septoria dell’oleandro, una delle malattie fungine che approfondiremo anche in questo articolo.
Indice
Caratteristiche dell’oleandro
L’oleandro, Nerium oleander (Linnaeus, 1753) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Apocynaceae (Juss., 1789), originaria dell’area mediterranea dove viene coltivata per scopo ornamentale in giardino o in vaso e che spesso decora le nostre città.
L’intero apparato aereo dell’oleandro è velenoso perché sia foglie sia fiori e frutti contengono l’oleandrina, una sostanza cardiotossica contenuta in maggior misura nelle piante selvatiche e durante il periodo della fioritura.
La pianta ha un andamento eretto con rami lunghi ed elastici. Le foglie sono strette, lanceolate e coriacee. I fiori, che compaiono da maggio a settembre, sono tubulosi e a forma di imbuto, semplici o doppi, di color bianco, giallo, salmone, rosa, porpora. Dopo la fioritura compariranno baccelli lunghi e secchi.
Esistono diverse cultivar di oleandro che si distinguono per forma e colori. Le più conosciute sono Mont Blanc che è resistente al freddo e ha fiori candidi e Maria Gambetta, molto sensibile al freddo e dalla corolla di color giallo.
Principali malattie fungine dell’oleandro
Le principali malattie fungine dell’oleandro alle quali dobbiamo stare molto attenti sono:
- Septoriosi, causata da Septoria oleandrina;
- Oidio o Mal bianco, causato da patogeni fungini appartenenti alla famiglia Erisiphaceae;
- Marciume radicale fibroso, causato da Armellaria mellea;
- Necrosi dei rami, causata da Ascochyta heteromorpha.
Altre malattie fungine che possono colpire l’oleandro sono:
- Necrosi fungina fogliare, che può essere causata da Gloeosporium, Phyllosticta nerii o Glomerella cingulata;
- Cancro fungino rameale, causato da Botryosphaeria obtusa.
Septoriosi (Septoria oleandrina)
La septoriosi è una delle malattie fungine dell’oleandro. E’ causata dal fungo patogeno Septoria oleandrina che appartiene alla famiglia delle Mycosphaerellaceae ed è un parassita di molte piante da orto e da frutto.
Questa malattia compare durante il periodo primaverile-estivo e causa la comparsa di macchie necrotiche di colore grigiastro sulla superficie delle foglie. Un tratto distintivo è la presenza intorno alle macchie di una banda brunastra o nerastra con i margini in rilievo. La loro presenza consente il riconoscimento della malattia.
Le macchie si concentrano soprattutto al margine delle foglie. Dopo aver infestato l’intera foglia, il patogeno fungino si estende all’intero lembo fogliare e al picciolo causando danni sia estetici sia fisiologici, fino ad arrivare al disseccamento e alla caduta precoce delle foglie.
Trattandosi di un patogeno fungino, possiamo prevenire la comparsa della Septoria oleandrina attuando alcune pratiche agronomiche, ad esempio evitando di bagnare in maniera prolungata le foglie e il ristagno idrico. Se l’infestazione è in atto dobbiamo distruggere subito le foglie con i sintomi dove può conservarsi il fungo.
Soltanto in caso di gravi infestazioni utilizzeremo prodotti chimici a base di rame, come ossicloruro e idrossido di rame, quando vediamo comparire i primi sintomi.
Malattie fungine dell’oleandro: Oidio o Mal bianco
L’oidio è un’altra dell malattie fungine che possono colpire molte piante ornamentali e da frutto, tra le quali rientra l’oleandro. I patogeni responsabili dell’infestazione sono varie specie di funghi appartenenti alla famiglia Erisiphaceae e al genere Oidium che formano rivestimenti bianchi sulle foglie delle piante.
Proprio perché formano questa massa polverulenta biancastra e dall’aspetto farinoso su foglie, i fiori e i frutti, l’oidio viene chiamato anche mal bianco o albugine. In seguito, in alcune zone delle foglie si ha una decolorazione, ingialliscono e si seccano; quest’ultimo sintomo consente di identificare la malattia.
L’oidio si sviluppa soprattutto in ambienti umidi dove troviamo abbastanza caldo e non vi è sufficiente aerazione, con temperature non inferiori ai 5°C e non superiori ai 30°C. La proliferazione di questo patogeno si ha nel periodo primaverile – autunnale, durante il quale possiamo notare i sintomi.
La prevenzione contro il mal bianco può essere eseguita posizionando le piante in zone ventilate, effettuando adeguate potature, non dobbiamo eccedere con le irrigazioni per evitare il ristagno idrico, è consigliato effettuare la pacciamatura.
Se la pianta subisce una infestazione piuttosto grave potremo utilizzare prodotti a base di rame e zolfo, in forma liquida o in polvere, la cui frequenza e uso dipende dallo stato della malattia. I prodotti triazolici sono gli anticrittogamici più indicati per combattere questa malattia.
Marciume radicale fibroso (Armellaria mellea)
Il marciume radicale fibroso è una malattia fungina che può danneggiare diverse piante, anche molto differenti tra di loro, tra cui l’oleandro. L’agente responsabile è il fungo Armillaria mellea (P. Kumm, 1871) appartenente alla famiglia Physalacriaceae e generalmente conosciuto con il nome di chiodino.
Le piante che hanno maggiore probabilità di essere attaccate da questo patogeno sono quelle che mostrano segni di deperimento e carenze nutritive. Questa malattia dell’oleandro può essere confusa con altre malattie fungine come il marciume radicale causato da Phytophthora o il marciume del colletto.
I primi sintomi della pianta li notiamo sull’apparato aereo dove si nota l’ingiallimento delle foglie e la conseguente filloptosi, cioè la loro caduta. I principali, però, si hanno al colletto della pianta e si estendono sulla parte superiore dell’apparato radicale. Le piante legnose risulteranno scortecciate.
Sotto le parti in cui la corteccia si distacca, possiamo vedere zone necrotiche e il legno risulterà fibroso, si formeranno anche macchie bianche costituite dal micelio del fungo, che si estendono all’esterno e ricoprono la corteccia. Le ife di Armillaria mellea possono diffondersi e infettare la vegetazione circostante.
Come le precedenti, anche lo sviluppo di questo patogeno fungino è dovuto ad ambienti umidi, elevata umidità del terreno e ristagni idrici, sarà necessario evitare che si creino queste condizioni. Se la malattia non è in uno stato avanzato possiamo rimuovere la terra dalle prime radici fino al colletto praticando un’azione di sconcamento.
Se, invece, l’infestazione è già in uno stadio avanzato dobbiamo procedere con l’eliminazione della pianta. In seguito, si esegue un trattamento disinfettante con sali rameici da distribuire sull’intera zona delle radici e del colletto.
Malattie fungine dell’oleandro: Necrosi dei rami (Ascochyta heteromorpha)
La necrosi dei germogli è una delle principali malattie fungine dell’oleandro. E’ causata da Ascochyta heteromorpha (Schulzer & Saccardo, 1933), fungo parassita appartenente alla famiglia Didymellaceae.
Questo parassita fungino sviluppa i sintomi sugli steli dove compaiono zone necrotiche, depresse e ovali intorno a una cicatrice fogliare, anche i tessuti più interni vengono colpiti dalla necrosi e disseccano. Sulle foglie, invece, vedremo macchie tondeggianti, bruno chiaro al centro e con un bordo marrone rossiccio.
Anche questo fungo prolifera nel periodo autunnale, durante il quale si ha un maggior periodo di bagnatura delle foglie. Nei climi mediterranei si sviluppa anche in inverno. Alcune varietà di oleandro che hanno fiori gialli o sono nane, risultano molto sensibili a questo patogeno fungino.
Possiamo trattare le nostre piante, durante il periodo in cui il rischio di contaminazione è elevato, con sali di rame, clorotanil, propineb, captano.
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