La sentenza dello scorso primo luglio che arriva dalla Coldiretti è allarmante. Nello specifico in questo comunicato si rende noto che l’agricoltura è l’unico settore a registrare un calo del valore aggiunto. È proprio la Coldiretti che con questa nota ha messo sull’ attenti in primis agricoltori e gente del settore.
In dettaglio il calcolo dei dati Istat fa percepire un valore negativo del 2,4% rispetto agli stessi dati relativi all’anno precedente. La causa principale che ha scatenato questo squilibrio è sicuramente il clima. Di fatto quest’annata è stata disastrosa in termini di precipitazioni, che si sono abbattute in tutta Italia in modo incessante. Si parla di danni superiori a 2 miliardi di euro, una cifra davvero importante e difficile da colmare in tempi brevi. Ad effettuare queste numerose statistiche è stata appunto l’Istat facendo riferimento al Pil del secondo trimestre relativo all’anno 2016. Altro grave problema, che ha colpito le regioni italiane, oltre alle piogge abbondanti unite a nubifragi ed inondazioni è stato il problema opposto, ovvero la lunga siccità nel periodo primavera- estate. La mancanza di acqua non ha risparmiato nessuno, da Nord a Sud, il problema idrico ha creato non pochi problemi ad agricoltori e allevatori. Dalle produzioni di frutta, agli allevamenti di bovini, passando per i numerosi vigneti e ulivi in modo incessante ed estenuante. Dentro al vortice sono finiti anche le produzioni del fieno per poter sfamare gli animali coinvolti nella produzione di latte.Non stando più dentro ai conti, visto appunto il disastro provocato da numerosi mesi di siccità, moltissime aziende agricole, ortofrutticole e allevamenti hanno dovuto chiudere i battenti, e su questo argomento vi abbiamo raccontato tutto in questo articolo.
Un altro valore significativo pubblicato nella stessa nota da Coldiretti sugli ultimi dati Ismea segna un calo dei prezzi del 45% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2016. Il prossimo passo essenziale e fondamentale quindi, per evitare che la merce straniera venga scambiata e soprattutto spacciata per quella italiana, è quello di indicare la provenienza e nonché il famoso e rinomato “Made in Italy” sulle etichette dei prodotti. Questi controlli devono essere fiscali e giornalieri nelle grosse aree di import ed export al fine di evitare di ritrovarsi sulla tavola prodotti completamente stranieri. Dai cocomeri, ai meloni, passando per tutti gli ortaggi sono necessari controlli fiscali, non nascondendo che la stessa Coldiretti ha affermato che la situazione è tragica; illustrando che la forbice dei prezzi tra produzione e consumo ha un’ampiezza triplicata e questo processo è dovuto di fatto a pratiche commerciali considerate scorrette e sleali. Non resta quindi che effettuare controlli su controlli sperando che i prossimi siano più positivi e confortanti.
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