La veronica è una pianta estremamente diffusa che deve il suo successo alla grande quantità di varietà esistenti.
Al momento si contano circa 500 specie di pianta di veronica e queste comprendono esemplari erbacei, ornamentali e coltivabili in qualsiasi condizione, sia vaso che giardino o terrazzo.
Tra queste vanno sicuramente menzionate:
- Gentianoides
- Austriaca
- Incana
- Longifolia
- Peduncularis
- Prostrata o rupestris
- Repens
- Spicata
In questo articolo vedremo insieme tutto quello che bisogna sapere per coltivare la pianta di veronica in modo corretto e proficuo.
Iniziamo!
Indice
Veronica pianta: quali sono le sue caratteristiche?
La pianta di veronica è una coltura perenne che appartiene alla famiglia delle Scrophulariaceae e trova la sua origine America settentrionale, Asia ed Europa.
Generalmente, questa pianta ha l’aspetto di un cespuglio che può arrivare fino a 60 centimetri di altezza ed è formato da vari steli eretti ricoperti da foglia a forma di lancia e dalle tonalità verde scuro.
I suoi steli, in genere, presentano dei racemi composti da tanti e piccoli fiori blu o rosa.
Il fiore è così composto:
- Quattro petali
- Quattro sepali
- Due stami
- Un ovario che presenta due carpelli (ovvero gli organi femminili)
Nel linguaggio comune, i fiori di questa pianta sono conosciuti come Occhi della Madonna e hanno una vita durevole anche una volta che vengono tagliati.
La fioritura avviene in estate, nei mesi che vanno da giugno a settembre.
Come si coltiva la pianta di veronica?
Coltivare la veronica è relativamente semplice perché non si tratta di una pianta che richiede particolari cure.
Una volta che tutte le condizioni per la sua corretta crescita sono state soddisfatte, infatti, sarà facilissima da gestire e vi darà grandi soddisfazioni in termini di ornamento e gestione.
Per prima cosa, quello che bisogna sapere è che la veronica è una pianta che, in termini di esposizione, ha bisogno di ambienti soleggiati e semi ombrosi.
Per quanto riguarda, invece, la qualità del terreno, questo deve essere sciolto, fertile e ben drenante; oltre il pH, infatti, è essenziale che la terra che accoglie la pianta sia capace di assorbire l’acqua velocemente per evitare i pericoli del ristagno idrico.
Per quanto riguarda l’irrigazione, la somministrazione d’acqua alla pianta deve essere sempre regolare, ma sicuramente non eccessiva o abbondante, soprattutto nel periodo di ripresa vegetativa.
Infine, la sua concimazione deve essere eseguita ogni 20 giorni e il concime da usare deve essere specifico per le piante da fiore e lento rilascio.
NB: vuoi sapere di più sulla concimazione fogliare? Ecco un articolo sull’argomento.
Altre cure colturali della pianta di veronica
In questo paragrafo vedremo insieme tutto quello che bisogna sapere su alcuni aspetti cruciali della gestione delle veroniche.
In particolare:
- Moltiplicazione
- Semina
- Trapianto
- Cimatura
Come si moltiplica la veronica?
La moltiplicazione della veronica avviene per divisione dei cespi, una pratica che si effettua durante l’autunno.
Questa semplice operazione permette di ottenere degli esemplari assolutamente identici a quelli originari e deve essere eseguita durante il periodo di riposo vegetativo o al momento del rinvaso.
Una volta estratta la pianta dal vaso, ciò che bisogna fare è selezionare i cespi produttivi, isolarli in vasi singoli e ricchi di terriccio e, una volta assicurata l’aderenza della pianta al terreno, annaffiarla.
Semina, trapianto e cimatura
Per quanto riguarda queste 3 pratiche, anche in questo caso si tratta di procedure molto semplici che possono essere effettuate anche dai pollici verdi meno esperti.
La semina della veronica, infatti, si effettua in primavera attraverso l’uso di contenitori che vengono sistemati in luoghi poco soleggiati. Durante questa operazione, i semi di piccolissime dimensioni, non devono essere interrati, ma vanno sparsi sul terreno quando sarà umido.
Una volta che le piantine avranno 6 o 7 foglie, queste possono essere trapiantate. Attenzione alla distanza tra una pianta e l’altra: questa deve essere di circa 20 centimetri.
Per quanto concerne la cimatura, invece, la veronica è una pianta che non ha bisogno di potature, ma che può aver bisogno di una cimatura ai rami sfioriti per stimolare la nascita di nuovi fiori.
Parassiti e usi della veronica
La veronica è una pianta che raramente viene attaccata da insetti o che soffre di malattie particolarmente aggressive.
Data la sua estrema resistenza, l’unica minaccia a cui si dovrà fare attenzione sono gli afidi.
Per quanto riguarda, invece, i suoi usi, tra le varie tipologia di veronica esiste anche quella officinalis, usata per preparare specifici infusi (conosciuti come l’infuso di veronica o tè svizzero) dalle spiccate proprietà analgesiche e di supporto alla digestione.
Infine, ricordiamo che la veronica è una pianta effettivamente pericolosa e dannosa per gli animali domestici che popolano le nostre case, come gatti o cani; le loro foglie e gambi, quando ingeriti, possono causare problemi gastrici, mentre lo sfregamento potrebbe causare delle dermatiti ai nostri compagni a 4 zampe.
Insomma, come vedi le nozioni da conoscere per coltivare in modo corretto e sano la pianta di veronica sono poche, ma devono comunque essere applicate alla perfezione se si vogliono avere degli esemplari forti e belli.
Ora tocca te, buon lavoro!
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