Il viburno tino è una pianta arbustiva e a chioma espansa tipica delle zone del sud-est dell’Europa facente parte della famiglia delle Caprifoliaceae (ordine Dipsacales, classe Magnoliopsida).
Ne esistono circa 120 varianti e molte hanno una natura del tutto locale: alcune selezioni, infatti, possono essere trovate solo in determinati paesi del mondo poiché risultato di coltivazioni specifiche e particolarmente legate al territorio.
Il suo nome, come è facile intuire, è di origine latina e viene dall’unione del verbo viere (che nell’antica lingua dei romani significava “realizzare un intreccio”) e vovorna (ovvero “zone selvatiche”). In sostanza, la denominazione di questa pianta fa riferimento alla sua stessa essenza e aspetto: la peculiarità del viburno tino, infatti, è quella di avere dei rami molto flessibili e resistenti, tanto da essere usati come fruste molto tempo fa.
Tra le caratteristiche principali del viburno tino va sicuramente menzionata la sua bellezza, tanto da essere una splendida pianta ornamentale. In più, dati i suoi frutti succosi, si tratta di un vero e proprio magnete per gli uccelli, che useranno le bacche prodotte dalla pianta per sfamare i piccoli.
Il viburno tino deve essere messo a dimora all’inizio della primavera o nel primissimo autunno, possibilmente in un terreno fresco e drenante.
In questo articolo vedremo nel dettaglio come prendersi cura di questa elegantissima coltura nel modo migliore possibile.
Indice
Caratteristiche del viburno tino
Il viburno tino è una pianta sempreverde che si estende fino ai 4 metri di altezza e che raggiunge un diametro che può andare dai 2,5a 5 metri.
Si tratta di una coltura che presenta dei fiori di colore bianco, ma che assumono un colorito rosa quando si trovano ancora allo stadio di bocciolo; il loro aspetto ricorda dei merletti ed emanano un profumo davvero caratteristico e riconoscibile.
La sua fioritura va dai mesi di novembre a maggio e, per vivere al meglio, ha bisogno di un clima temperato nonostante sappia comunque adattarsi anche a climi più freddi e rigidi.
Il viburno tino è una pianta completamente ramificata, anche nella sua base; la corteccia che la ricopre è rugosa e angolosa e ha un fusto che, nelle sue parti più recenti, presenta dei peli, mentre le foglie sono particolarmente coriacee.
Per quanto riguarda le sue cure, queste sono relativamente semplici rispetto ad altre varietà ornamentali.
La potatura, per esempio, non è un’attività necessaria: la pianta può crescere in assoluta libertà senza che ciò vada a intaccarne la salute. La concimazione, invece, va eseguita solo nel periodo direttamente successivo alla messa a dimora: non ci sarà bisogno di praticarla in maniera regolare.
Anche dal punto di vista delle malattie, il viburno tino non presenta troppe problematiche: sono rare le malattie che lo colpiscono, così come sono pochi gli insetti che possono attaccarlo perché si tratta di una pianta davvero resistente a qualsiasi tipo di intemperie.
Offre il vantaggio di non richiedere una manutenzione con le classiche operazioni di potatura, in quanto può crescere anche in forma libera, senza controindicazioni per la salute della pianta medesima.
Oltre la coltivazione a terra, questa pianta può essere anche coltivata come aiuola o in balcone, tanto che spesso viene usata per realizzare delle siepi che possono abbellire la vostra terrazza o il giardino.
Nota bene: sebbene produca delle bacche, queste sono particolarmente dannose per l’essere umano poiché contengono la viburnina, capace di creare gravi crisi cardiache. La corteccia, invece, è ricca di amido, saccarioso e altre sostanze che vengono usate per la realizzazione di vari farmaci.
Come si propaga il viburno?
Il viburno tino, come tutte le piante legnose e cespugliose, si adatta particolarmente bene a terreni freschi e drenanti, tanto che in Italia trova il suo habitat ideale nelle zone che si affacciano sul Mediterraneo.
Secondo i principi della botanica, questa pianta è particolarmente rustica perché riesce ad adattarsi a qualsiasi condizione climatica nonostante tutto: il viburno, infatti, sopravvive bene sia in periodi di siccità prolungata, si in condizioni più rigide con temperature che arrivano fino ai -10°C.
Fatta questa premessa, possiamo dire che la propagazione della pianta avviene per talea che viene ricreata dai germogli laterali; devono avere una lunghezza di circa 10 centimetri e vanno piantate in una miscela di sabbia e torba in un cassone assicurando che la temperatura sia di circa 16°C. Una volta che le piante sviluppano radici, queste possono essere dapprima spostate in un vaso e, successivamente, messe a dimora in primavera.
E la potatura?
Il viburno tino, come abbiamo accennato nelle righe precedenti, è una pianta che non necessita di una vera e propria potatura, ma che può essere lasciata crescere in libertà senza alcuna forma di manutenzione.
Una volta che la pianta raggiunge l’effettiva maturità, infatti, ha una crescita particolarmente lenta, che potrebbe essere ulteriormente rallentata da interventi colturali non troppo azzeccati.
Anche per quanto riguarda l’eliminazione di rami secchi o malmessi, non c’è bisogno di effettuare la potatura che, invece, è richiesta una volta all’anno per dare la forma alla pianta: per portarla a termine basterà eliminare dei rami troppo lunghi e dare una conformazione più ordinata all’arbusto.
Ecco, questo è tutto ciò che devi sapere sul viburno tino, una pianta dalle poche cure ma dalla straordinaria bellezza.
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