Gestire un agriturismo durante il Covid: come rilanciare l’attività?

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Uno dei settori che ha più sofferto la crisi economica causata dalla pandemia globale è certamente quello della ristorazione, fascia in cui rientrano anche tutti gli agriturismi presenti sul suolo italiano.

Secondo una recente indagine, quasi il 90% degli agriturismi italiani ha visto dimezzare il proprio introito rispetto al 2019, una riduzione dettata dai lunghi mesi di chiusura della zona ristorazione e del comparto alberghiero.

Oggi, alle soglie della stagione primaverile 2021, chi gestisce un agriturismo può vedere uno spiraglio di luce: tra zone di diverso colore che permettono una riapertura parziale e il boom delle vendite online, le strade da seguire per risollevare le sorti della propria azienda agricola sono diverse.

In questo articolo illustreremo alcuni consigli e spunti di riflessione per il rilancio degli agriturismi, all’interno di un contesto ancora governato dall’incertezza, ma ricco come mai in passato di opportunità di crescita.

Indice

Agriturismo in zona rossa, arancione, gialla

Fin quando non sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge attraverso i vaccini, l’Italia sarà ancora divisa per fasce di colore a seconda del grado di diffusione del Covid-19 entro i confini regionali, a volte anche provinciali o comunali.

Cosa può fare un agriturismo in ognuna di queste zone? Quali attività sono concesse e quali, invece, vietate?

Agriturismo in zona rossa e in zona arancione

L’agriturismo rientra tra le attività di ristorazione che, in zona rossa, non possono effettuare il servizio di pranzo o cena all’interno dei propri locali.

Per gli agriturismi è consentito solo l’asporto con ritiro da parte del cliente, fino alle ore 22.00, e la consegna a domicilio dei pasti.

Agriturismo in zona gialla

Nelle regione identificate come zona gialla i permessi diventano meno restrittivi: oltre a mantenere la possibilità dell’asporto e della consegna a domicilio, è consentito offrire il servizio di ristorazione all’interno dei locali nella fascia oraria del pranzo.

Il ristorante dell’agriturismo deve essere opportunamente attrezzato per seguire le norme anti-Covid indicate dal Ministero della Salute: distanziamento tra i tavoli, numero massimo di sei persone al tavolo, gel all’ingresso e nei punti interni del locale, mascherine quando ci si alza da tavola per andare alla toilette o uscire dal locale.

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Promuovere l’agriturismo in zona rossa e arancione

Quando un agriturismo non può ospitare clienti a pranzo e a cena, ma può contare solo sull’asporto e sulla consegna a domicilio, l’attività di promozione si sposta principalmente sull’online e sulle campagne pubblicitarie via Facebook, Instagram, Google e sito web.

Investire in un team digital che segua la pagina Facebook e il profilo Instagram, e che realizzi un sito facile e intuitivo per ordinare online pranzi e cene, è un passo importante per affrontare l’emergenza economica e avvicinarsi ai clienti anche quando non è fisicamente possibile.

È fondamentale instaurare una relazione proficua con chi è già affezionato cliente e chi ancora non conosce l’agriturismo e le sue prelibatezze. Sì alle offerte e alle promozioni degli alimenti, ma anche tanto altro: video e immagini che raccontino la vita dell’agriturismo e di chi lo gestisce aiutano a creare un rapporto umano, anche attraverso gli schermi dello smartphone e del computer.

Un punto forte di ogni agriturismo può diventare la vendita diretta dei prodotti agricoli. Secondo uno studio di Agriturist, la vendita diretta dei prodotti agricolti ha salvato il bilancio di molti agriturismi nel 2020, con un aumento del profitto del 44% da questo comparto – complice anche il rallentamento dei trasporti, che ha fatto riscoprire a molte attività locali la convenienza e la freschezza di materie prime immediatamente disponibili.

Puntare sulla vendita di confetture, formaggi, salumi artigianali, ortaggi e frutta prodotti all’interno dell’agriturismo, aiuta a risollevare le vendite e ad aumentare gli introiti.

Promuovere l’agriturismo in zona gialla

Pur riconoscendo alla promozione online una grande importanza anche in condizioni di lavoro a tempo pieno, senza interruzioni né chiusure, un agriturismo può e deve puntare in attività di promozione e pubblicità anche attraverso altri canali fisici, immediatamente tangibili, “offline” per differenziali da ciò che avviene sul web.

Alla luce della riapertura della sala ristorazione, l’agriturismo può scegliere di rinnovare il suo stile presentandosi con:

  • stampe personalizzate (tovaglioli, menù, buste portaposate, bicchieri e sottobicchieri);
  • volantini pubblicitari e flyer;
  • locandine per l’esterno del locale e cavalletti pubblicitari;
  • menù e imballaggio alimentare da asporto da utilizzare sia per la consegna a domicilio che come porta pranzo;
  • biglietti da visita, tessere raccolta punti e portatessere per le carte fedeltà.

Ogni manifesto pubblicitario, sia esso grande come un cartellone o piccolo come un volantino, deve esplicitare tutti i vantaggi di un pranzo o un fine settimana in agriturismo.

In tempi di Covid si può puntare sui benefici del tempo trascorso all’aria aperta, sull’atmosfera di relax lontano dai rumori del traffico, sulle nuove esperienze e sul cibo sano e genuino, sia per gli adulti che per i bambini.

Non dimentichiamo, infine, i vantaggi della promozione della vendita diretta di prodotti agricoli, anche questa fondamentale per la sopravvivenza di un agriturismo a capacità di lavoro forzatamente ridotta.

 

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Gestire un agriturismo durante il Covid: come rilanciare l’attività? ultima modifica: 2021-03-15T14:37:22+00:00 da Simona Ruisi

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