Cosa sono gli agrotessili? A cosa servono i tunnel in agricoltura?
Ecco i vari metodi per sapere utilizzare ottimamente alcuni mezzi di protezione delle nostre colture autunnali, come gli agrotessili e i tunnel.
Indice
Cosa sono gli agrotessili? Cosa sono i tunnel?
Agrotessili e tunnel sono due tipi di strumenti di protezione che utilizziamo per proteggere le nostre piante da fattori climatici avversi, che altrimenti potrebbero pregiudicare il normale sviluppo delle nostre coltivazioni.
Con l’impiego dei mezzi di protezione è possibile:
1. Coltivare determinate specie in ambienti diversi da quelli di origine in cui sono in grado di crescere naturalmente.
2. Anticipare o ritardare le produzioni rispetto all’epoca normale (questa pratica viene detta “semiforzatura”).
3. Realizzare produzioni completamente fuori stagione (questa pratica viene chiamata “forzatura”).
Nel grande gruppo dei mezzi di protezioni, troviamo anche la pacciamatura, mezzo di difesa di cui abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.
Agrotessili
Gli agrotessili, quindi, sono mezzi con funzione di antigelo o di semiforzatura. Si tratta di grandissimi teli di materiale plastico, molto leggero, che viene disposto sopra la coltura senza alcun sostegno. Questo permette alle piante di crescere normalmente senza avere nessun impedimento (almeno fino a certi limiti).
Gli agrotessili più diffusi sono teli permeabili in fibra di poliestere o polipropilene pressato (detto “tessuto non tessuto”), elastici e leggeri. Il loro peso è di circa 17 g a metro quadro.
Si adattano soprattutto ad ortaggi da foglia a ciclo autunno-invernale o primaverile: lattughe, cicorie, radicchi, spinacio.
Tunnel
I tunnel sono dei mezzi usati per la semiforzatura, sono mobili e non sono praticabili. Hanno una forma semicilindrica, che ricorda un po’ quella di una serra in miniatura.
Sono composti da una coperta di plastica molto fine che è sostenuta da dei sostegni di vario tipo, di solito da archetti di ferro o di plastica.
Il loro impiego è limitato alla prima fase del ciclo colturale della pianta sia perché questo è il periodo in cui essa è più sensibile alle temperature e agli eventi atmosferici avversi, sia perché poi la pianta cresce e non entra più nei tunnel.
L’altezza dei tunnel, infatti, varia dai 40-60 cm agli 80-90 cm, ma quest’ultimi vengono utilizzati solo per specie più alte, tipo pomodoro, peperone e melanzana.
Se si vuole mantenere la coltura nel tunnel per tutto il ciclo colturale, infatti, spesso si utilizzano piante ad altezza contenuta, come fragola, ravanello, lattuga, carota, o a limite piante cosiddette a “portamento strisciante”, cioè melone e anguria per la stagione estiva.
La larghezza, invece, deve essere tale da permettere un razionale investimento delle piante, che devono distare almeno 20 cm dal bordo del tunnel.
Per quanto riguarda i materiali, i più utilizzati sono il polietilene (più economico) e il PVC (cloruro di polivinile) che ha migliori caratteristiche ottiche e termiche ma è più costoso.
Entrambi comunque hanno un buon effetto termico, cioè mantengono una temperatura ideale per la pianta in modo costante. L’effetto termico aumenta con l’aumentare delle dimensioni del tunnel.
Aspetti negativi
Il principale aspetto negativo dei tunnel è l’areazione. Sotto i tunnel si condensa una considerevole quantità d’acqua che spesso porta al gocciolamento. Questo può provocare lo sviluppo di malattie e può anche ostacolare la fioritura e l’allegagione dei frutti.
Oltre a questo, nei periodi di maggiore insolazione (cioè se si usano d’estate) si raggiungono temperature possibilmente troppo elevate per la buona crescita della coltura.
Se si vuole utilizzare i tunnel per un periodo di tempo relativamente lungo, è necessario arearli soprattutto durante la fioritura, l’allegagione e la fruttificazione.
Per areare è possibile compiere uno o più dei seguenti metodi:
1. fare semplicemente dei buchi sulla copertura al momento opportuno;
2. utilizzare tunnel perforati o addirittura apribili (facili da trovare in commercio).
Per quanto riguarda l’irrigazione (o la fertirrigazione), prevale l’uso delle manichette forate, da predisporre prima dell’impianto.
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