Quando si parla di agricoltura e di tecniche produttive è impossibile non notare come il progresso tecnico abbia fatto passi da gigante per rendere il lavoro dei contadini più semplice e remunerativo.
Tutto, dai prodotti chimici ai macchinari adoperati sul campo, ha come obiettivo quello di massimizzare il raccolto.
Sebbene siano tante le soluzioni che oggi l’agricoltore ha a sua disposizione, c’è anche un secondo lato della medaglia, ovvero i problemi che derivano dallo sfruttamento intensivo del suolo. Uno tra questi è sicuramente quello della compattazione del terreno.
Si tratta di un fenomeno abbastanza frequente e che, purtroppo, può causare non pochi danni a chi si punta tutto sulle proprie colture.
In questo articolo vedremo come si può risolvere e prevenire il problema facendo affidamento su strumenti poco invasivi e rispettosi della terra che coltiviamo.
Indice
Quali sono le cause della compattazione del terreno?
A differenza di quanto si può pensare, un terreno è sano e produttivo quando è poroso, ovvero quando è composto per circa la metà da spazi vuoti in cui riescono a filtrare aria e acqua. Questi due elementi sono essenziali per far sviluppare correttamente le radici della pianta e assicurare alle colture un giusto sviluppo.
Quando il terreno è eccessivamente compatto, questo non può accadere e il fenomeno della compattazione del suolo indica proprio questo: una graduale perdita di porosità del suolo che si traduce in una riduzione delle sostanze organiche che la pianta riesce a intercettare.
Acqua e aria, in questo caso, arriveranno in quantità esigue alla pianta, che quindi non crescerà e non sarà produttiva come dovrebbe, arrivando a far perdere circa il 20% del raccolto.
Ovviamente, le cause che portano all’insorgere di questo problema sono varie e possono dipendere sia da situazioni naturali (piogge particolarmente abbondanti, la tipologia di suolo o anche la sua composizione) o da fattori dovuti all’operato dell’uomo (l’uso di mezzi agricoli pensanti per compiere pratiche agricole come la trinciatura, l’aratura e simili).
Quali sono i rimedi?
Come per molti altri aspetti della vita, anche nel caso della compattazione del terreno, la prevenzione è sempre una strategia che, sulla lunga durata, paga.
I metodi per evitare di ritrovarsi con un suolo che non riesce a dare il giusto sostentamento alle colture sono diversi, ma su una cosa, tutti gli esperti del settore sono d’accordo: impostare, da subito, delle pratiche rispettose del suolo sono sicuramente più efficaci di qualsiasi cura per risolvere il problema.
In più, individuare questa tipologia di danno è complesso, quindi mettere subito in atto delle soluzioni che rafforzino il terreno in modo organico è sicuramente la via migliore.
A questo, deve essere aggiunto l’uso razionale di macchinari agricoli che consentano di lavorare il terreno in modo rapido e poco invasivo.
Macchinari per prevenire la compattazione del terreno
Il binomio macchinari e terreno agricolo è una faccenda molto delicata: da un lato, questi mezzi sono essenziali per ottimizzare tempi e risorse, ma dall’altro risultano particolarmente invasivi e, paradossalmente dannosi, se usati nel modo scorretto.
Una delle tante soluzioni che si può adoperare per evitare che il terreno si compatti troppo dopo il passaggio di mezzi agricoli è quella che prevede la riduzione della pressione dell’aria degli pneumatici.
Questo, infatti, porterà alla formazione di tracce meno profonde, riducendo la pressione del mezzo sul terreno lavorato.
Ma ci sono soluzioni ancora più specifiche che un agricoltore attento non può di certo non conoscere.
Esistono, infatti, dei mezzi a traino o a portata la cui funzione specifica è proprio quella di invertire il fenomeno di compattazione del terreno e, quindi, decompattarlo.
Maximulch Serie 3: l’attrezzo combinato nemico del terreno compatto
Prodotto dal brand Agrisem, marchio venduto e distribuito in esclusiva per l’Italia da Fiaccadori Soluzioni attraverso una rete di concessionari in tutta la penisola, isole comprese, la linea Maximulch è un macchinario dalle performance straordinarie e capace di offrire una doppia funzione grazie al suo design:
- Decompattazione
- Miscelazione dei residui colturali
Le sue lame fessuratrici, infatti, sono posizionate tra due file di dischi indipendenti e sono regolabili idraulicamente (nella versione Serie 3) ed è proprio questa conformazione che lo rende capace di lavorare in superficie per creare un buon letto di semina, ma anche di agire più in profondità, per migliorare la porosità del suolo.
Il macchinario è disponibile in due versioni:
- Portata, da 3, 3.5 e 4 metri
- Trainata, da 4.5 e 6 metri
Per scoprire tutte le specifiche dei modelli, puoi consultare la documentazione relativa.
Cultiplow: un decompattatore per tutte le esigenze. Nato da agricoltori , per gli agricoltori.
Sempre dalle sapienti ricerche di Agrisem nasce Cultiplow, una serie di macchinari che ha come obiettivo quello di rendere il processo di decompattazione alla portata di tutti gli agricoltori, a prescindere dal terreno su cui essi operano. Una curiosità: il progetto delle lame brevettate è nato da 3 agricoltori – contoterzisti francesi.
I modelli principali sono:
- Cultiplow Silver, Gold e Platinum, ovvero dei macchinari dotati di lame che hanno ben 8 brevetti che garantiscono una decompattazione effettiva grazie a sollevamento del terreno per tutta la larghezza di lavoro della macchina. Disponibile nelle versioni a portata e traino, la larghezza di lavoro va dai 2.5 agli 8 metri.
- Cultiplow Prato, ovvero un macchinario progettato per strutturare il manto erboso nel modo corretto, migliorandone la permeabilità, senza distruggerlo.
- Cultiplow 58 è il macchinario per chi non ha paura di andare in profondità. Disponibile con sicurezza a bullone o doppia sicurezza a molla, le sue lame con punta decalée sanno sicuramente rendere giustizia al terreno su cui passano. Disponibile nelle versioni da 1, 2.5 e 3 metri.
- Cultiplow HD è l’ultimo arrivato in casa Agrisem e nasce proprio in Italia con l’intento di decompattare anche i terreni più impervi e in situazioni particolarmente difficili. In questo senso, la decompattazione con Cultiplow HD permette di avere in mano tutti gli effetti benevoli delle lavorazioni tradizionali (per esempio l’azotazione durante l’aratura), senza però i lati negativi. Disponibile nelle versioni 3 e 4 metri, rispettivamente con 4 e 6 lame.
Come hai potuto constatare, la decompattazione è una pratica agricola che, quando eseguita correttamente, permette di valorizzare il terreno senza stravolgerne le proprietà o la produttività.
Scegliendo la giusta tecnica di prevenzione e il giusto mezzo con cui eseguirla avrai un raccolto abbondante e proficuo.
Parola di agricoltore!
Località Tartaglia snc, 01016 Tarquinia (Vt) ITALIA
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