Quello dell’agricoltura biologica è un settore che interessa sempre più agricoltori che vogliono prodotti di ottima qualità e che, allo stesso tempo, sono consapevoli del grosso impatto che le alcune pratiche hanno sul nostro pianeta.
La certificazione bio, però, non è un semplice nome in più sull’etichetta, ma è un vero e proprio modo di vivere l’agricoltura e che, proprio per questo, comporta una serie di vincoli che riguardano, soprattutto, i prodotti e le tecniche che un’azienda può usare.
La coltivazione biologica, infatti, prevede che le aziende agricole, dopo aver superato positivamente il periodo di conversione, producano solo ed esclusivamente applicando le tecniche previste dal regolamento UE 2018/848 e dalla legge 988 approvata dal Senato il 2 marzo 2022.
Indice
Conversione ad azienda agricola bio
Come abbiamo anticipato in apertura, un’azienda non può semplicemente decidere di diventare biologica, ma deve intraprendere un vero e proprio periodo di conversione.
Questo inizia quando viene inviata all’ente competente la notifica di inizio attività. Da qui, cominciano due anni (solo in alcuni casi possono essere tre) in cui si opera, effettivamente, come un’azienda bio, ma senza poter associare questa dicitura ai propri prodotti.
Questo lasso di tempo, infatti, serve per interiorizzare il concetto di agricoltura biologica, riconvertire l’azienda e imparare tutto ciò che serve, sia dal punto di vista pratico che burocratico.
Cosa vuol dire diventare un’azienda bio?
Chiariamo le cose: agricoltura bio non vuol dire solo limitare o eliminare i prodotti chimici con quelli di origine organica, ma vuol dire abbracciare una filosofia unica nel suo genere che porta al preservare le risorse naturali che si hanno a disposizione.
Tutto, dalle modalità di lavorazione del campo ai metodi di irrigazione scelti, ha un peso fondamentale.
Il terreno può essere gestito con strumentazione meno pesante e invasiva, i fertilizzanti devono essere di chiara origine biologica, così come i mezzi che vengono usati devono avere una tacciabile origine organica.
A questo, si va ad aggiungere tutto il discorso della difesa delle colture che, ovviamente, deve sfruttare agenti naturali e non di natura chimica.
Sebbene ci sia una normativa che elenca ciò che è ammesso e ciò che non lo è, questo è un piccolo elenco degli insetticidi bio più usati:
- Piretrine naturali (piretro)
- Azadiractina o olio di neem
- Spinosad
- Bacillus thuringiensis
Registrare ciò che si fa è la chiave per fare bene e bio
Ebbene sì: il segreto per avere e mantenere lo status di azienda agricola bio risiede proprio nella cura ai dettagli.
Tutto ciò che succede, infatti, deve essere riportato correttamente nel registro dei trattamenti che dovrà essere mostrato alle autorità competenti qualora ci sia un controllo.
Qui, si dovranno indicare numerosi dati e dettagli relativi all’azienda, alle colture che sia hanno e ai tipi di trattamento usati.
Nello specifico:
- Appezzamenti
- Coltura
- Prodotto utilizzato
- Quantità impiegata di concimi, fitosanitari, semi o piantine
- Lavorazioni in campo
- Prodotto raccolto
In più, si dovranno registrare gli acquisti, le vendite, le giacenze in magazzino e i conferimenti.
Insomma, per attestare la regolarità del lavoro svolto, le aziende agricole devono compilare tanti registri aziendali, relativi a ciascun anno solare, che devono essere sottoposti prontamente a chiunque si presenti ad effettuare una verifica.
Per schematizzare, possiamo dividerli in:
- Scheda materie prime: dove viene registrata ogni materia prima acquistata e destinata alla produzione e/o trasformazione di prodotti biologici
- Scheda vendita: dove vengono registrate tutte le vendite prodotte dalle attività produzione e/o trasformazione di prodotti biologici
- Scheda colturale: dove vengono registrate tutte le attività di campo legate alla produzione biologica e svolta dall’azienda agricola
- Scheda preparazione prodotti: dove vengono registrate tutte le operazioni di trasformazione, condizionamento e conservazione legate all’attività di produzione e/o trasformazione di prodotti biologici
Insomma, un’ingente mole di lavoro che rischia, ovviamente, di assorbire una buona parte della tua attività se non viene organizzata in modo efficiente.
Per la corretta gestione di tutti questi registri, molti agricoltori hanno scelto di affidarsi al sistema QdC® – Quaderno di Campagna®.
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