L’occhio di pavone dell’olivo è una malattia molto pericolosa che può colpire le tue piante. Ma cos’è nello specifico? In questo articolo vedremo nel dettaglio di che tipo di malattia si tratta, come si diffonde e in quale modo possiamo prevenirla.
Metti comodo e buona lettura!
Indice
Olivo: proprietà principali
L’olivo (Olea europaea) è uno degli alberi da frutto più imponenti e meravigliosi che esistano. Le sue caratteristiche sono molto interessanti, in primo luogo perché può raggiungere età millenarie che non comportano però una diminuzione della produzione fruttifera. Potrai raccogliere i primi frutti dopo tre o quattro anni dall’impianto, ma solo intorno al decimo l’olivo entrerà nella sua piena produttività.
Ecco altre caratteristiche tipiche degli ulivi:
- Possono raggiungere i 20 metri di altezza
- Le radici non si spingono oltre il metro di profondità
- La chioma è conica, con dei rami penduli e delle branche fruttifere
- Le foglie sono opposte e lanceolate, di colore chiaro nella pagina inferiore e verde intenso in quella superiore
- I fiori sono raggruppati in infiorescenze a grappolo
- Il frutto, l’oliva, è una drupa carnosa con nocciolo legnoso, che viene raccolto tra ottobre e dicembre
Occhio di pavone dell’olivo: cos’è?
L’occhio di pavone dell’olivo è una malattia fungina causata dall’agente patogeno detto Spilocaea oleaginea, un fungo la cui virulenza dipende dalle cultivar colpite. Conosciuta anche come cicloconio, i suoi sintomi sono evidenti principalmente sulle foglie e sui frutti maturi:
- Macchie con bordo giallastro o verde, talvolta marrone
- Presenza di un cerchio grigio al centro
- Dimensioni da pochi millimetri a un centimetro
Quando una pianta viene colpita, è facile che le spore si vadano poi a diffondere in breve tempo anche sugli altri esemplari presenti. Ci sono poi alcune condizioni ambientali che aiutano il proliferare della malattia:
- Elevata umidità sulle foglie (leggi qui per avere qualche consiglio a tal proposito)
- Temperature comprese tra i 15°C e i 20°C
- Scarsa circolazione dell’aria
Per queste ragioni, bisogna tenere sott’occhio con particolare attenzione i nostri olivi soprattutto nei mesi primaverili e autunnali, specie se abbiamo delle coltivazioni in pianura.
Il ciclo biologico della Spilocea oleaginea
Conoscere il ciclo biologico dell’agente patogeno dell’occhio di pavone dell’olivo è molto utile per capire come prevenire l’insorgere della malattia.
In primo luogo, i conidi del fungo liberano le zoospore quando sono presenti le condizioni adeguate al loro sviluppo e che abbiamo visto nel paragrafo precedente. Poi, grazie allo sviluppo delle zoospore si forma il micelio (cioè l’ammasso filamentoso) che vediamo sulle foglie.
Per quanto riguarda invece l’incubazione, questa cambia a seconda del periodo dell’anno:
- I sintomi che si presentano in autunno sono generalmente frutto di infezioni primaverili, che hanno dunque avuto un periodo di incubazione di qualche mese
- Le infezioni primaverili, invece, hanno un’incubazione di circa venti giorni
Come proteggere l’olivo dall’occhio di pavone
Come abbiamo visto, l’occhio di pavone è una delle malattie più temibili per l’olivo. E quindi, come possiamo prevenirne la comparsa? Prestando attenzione ad alcune importanti indicazioni:
- Scelta delle cultivar
- Irrigazioni
- Potatura
- Concimazione
- Impianti
- Trattamenti a base di rame
Scelta delle cultivar
Esistono delle varianti di olivo più resistenti di altre alla Spilocaea oleaginea. Se cerchiamo delle piante più resistenti possiamo per esempio orientarci sulla Cellina di Nardò, l’Ogliarola salentina o la Maiatica. Decisamente più vulnerabili, invece, sono la Carolea oppure il Moraiolo.
Tenendo dunque conto delle condizioni ambientali che favoriscono il proliferare dell’infezione, è importante scegliere le varianti più consone.
Irrigazioni
Attenzione con l’apporto idrico! Il fungo responsabile dell’occhio del pavone ama gli ambienti umidi, quindi sarà fondamentale evitare ristagni idrici. Evitiamo dunque di dotarci di un impianto di irrigazione a pioggia, preferendo invece un approccio più parsimonioso.
Potatura
La potatura dell’olivo è fondamentale non sono contro gli agenti patogeni, ma anche per il benessere della pianta e per la sua produttività. Sarà dunque molto importante alleggerire il carico di foglie sulla chioma, lasciando così respirare la pianta.
Concimazioni
Quando ci apprestiamo a concimare i nostri olivi ricordiamoci di usare una formula bilanciata e una nutrizione equilibrata. Per esempio, un approccio con eccessivo azoto porterebbe a una sovrabbondanza di foglie, con conseguente chiusura della chioma e creazione di eccessiva umidità.
Impianti
Privilegiamo un sesto di impianto ampio che lasci respirare al meglio gli olivi. Fondamentale è anche la distanza tra i singoli alberi, di modo che non si favorisca l’accumulo di umidità.
Trattamenti a base di rame
I trattamenti a base di rame sono consigliati per la prevenzione di questo fungo:
- Un primo trattamento sul finire dell’inverno, così da devitalizzare i possibili conidi già presenti sulle foglie
- Il secondo trattamento dovrà avvenire invece nel periodo di prefioritura, così da proteggere le foglie giovani
- A seconda delle condizioni ambientali si può valutare la necessità di un terzo intervento, da effettuare in autunno
Foglie gialle dell’ulivo: quali altre cause?
L’occhio di pavone non è l’unica malattia dell’oliva che ne causa un ingiallimento delle foglie. Eccone altre:
- La tignola
- L’antracnosi
- La fumaggine
- Degli attacchi di marciumi radicali
- Dei deficit nutrizionali, per esempio di azoto o calcio
Qui puoi inoltre trovare un articolo esaustivo su quali sono le malattie che possono colpire l’olivo.
Sei pronto per fronteggiare questo agente patogeno e difendere i tuoi alberi. Buon lavoro!
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