La pianta del pepe è una delle coltivazioni più antiche mai documentata, e che ancora oggi è ampiamente diffusa grazie alla redditività di una bacca sempre usata nelle cucine e nelle preparazioni galeniche con vari scopi.
Vediamo in questo articolo quali sono le caratteristiche delle diverse piante di pepe, come coltivarle e il momento migliore per raccoglierne i frutti.
Indice
Varietà di pepe
Parlare di “pianta del pepe” è un po’ riduttivo: la famiglia delle Piperacee accoglie infatti più di settecento specie differenti, e a queste si aggiungono piante simili alle Piperacee, ma appartenenti in realtà ad altre famiglie.
È il caso, ad esempio del pepe rosa, riconosciuto come pepe ma in realtà, per sua natura botanica, più simile al pistacchio. Molte varietà di pepe, invece, sono figlie della stessa pianta, e il cambiamento di colore deriva dal trattamento riservato ai frutti una volta raccolti.
Approfondiamo qui le due tipologie di pepe più diffuse in cucina: il pepe nero e il pepe rosa. Preparati a delle sorprese!
Pianta del pepe rosa (o albero di falso pepe)
Il pepe rosa (Schinus Terebinthifolius) è una pianta autoctona dell’America meridionale, in particolare del Perù e del Cile, dove rimane sempre verde tutto l’anno con piccolo alberi dalle foglie aromatiche.
I frutti, di color rosa, si presentano in grappoli, simili per l’appunto al pepe classico – la pianta di pepe rosa è impropriamente nominata “pepe”, poiché appartiene ad un’altra famiglia, quelle delle Anacardiacee.
La fioritura è estiva, mentre la fruttificazione avviene nel periodo autunnale. Il colore vigoroso e acceso delle bacche rende la pianta una delle più affascinanti piante decorative da ospitare in aiuole e giardini.
Il sapore del pepe rosa è leggermente piccante, con un retrogusto dolce. Le sue bacche contengono sostanze tossiche se consumate in alta quantità, infatti va utilizzato con parsimonia e moderazione.
Pianta di pepe nero
Il pepe nero (Piper Nigrum) è una pianta originaria dei paesi sud-tropicali, in particolare l’India, in cui cresce in forma spontanea.
La pianta del pepe nero è una semi rampicante arbustiva perenne. Cresce molto in altezza, raggiungendo anche i cinque metri, con una parte centrale lignea che consente la coltivazione in verticale.
I granelli di pepe nero si trovano all’interno dei frutti, costituiti da drupe di piccole dimensioni che, durante la maturazione, cambiano colore dal verde, al giallo, al rosso.
I semi, una volta estratti, subiscono diverse lavorazioni che comportano cambiamenti nel colore e nel grado di piccantezza. Il Piper Nigrum può generare infatti il pepe nero, il pepe bianco e il pepe verde.
Per il pepe bianco, le bacche vengono raccolte appena prima della maturazione completa e fatte macerare in acqua per staccare l’involucro. I granelli vengono quindi fatti essiccare, riducendosi in dimensione – tant’è che il pepe bianco in grani è più piccolo del pepe nero.
Il pepe verde si ottiene invece dalla raccolta delle drupe ancora in stato acerbo. Le bacche sono essiccate e poi conservate in salamoia, per aggiungere morbidezza e sapore.
Storia della pianta del pepe
Quella del pepe è una storia lunga ben 4000 anni. Le prime piantagioni di pepe vennero riconosciute e coltivate nella regione indiana del Kerala, nota all’epoca come il “Giardino delle Spezie”: è in questa zona dell’India, particolarmente propensa per via delle sue caratteristiche climatiche, che molte piante aromatiche speziate trovano ancora il terreno ideale per prosperare.
Il commercio verso l’Oriente fa sì che le spezie arrivino tra l’Egitto, l’antica Babilonia e il popolo degli Assiri, e a seguire conquistò l’attenzione dei Greci e dei Romani, che distinguevano già le diverse tipologie di pepe per l’uso in cucina e per uso farmaceutico.
Durante il Medioevo, il pepe nero continua ad essere fonte di guadagno e scambio soprattutto tra le repubbliche marinare; con l’avvento delle grandi esplorazioni, il commercio delle spezie passò in mano agli olandesi e agli inglesi, i quali lo esportarono a livello mondiale dopo la conquista dell’India e l’entrata del paese nell’impero inglese e nel Commonwealth.
Coltivazione del pepe
Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta della pianta del pepe con alcune dritte per la sua coltivazione.
Preparazione del terreno
Tipo di terreno
La pianta del pepe sopporta bene il clima temperato del Mediterraneo; ciò che teme in assoluto sono i ristagni idrici, rei di contribuire al marciume radicale che compromette la salute della pianta.
Per questo, nella preparazione del terreno per la semina, è ideale controllarne l’umidità e aggiungere eventualmente della sabbia in un terreno argilloso.
Concimazione
La pianta di pepe nero ha bisogno di un terreno ricco di sostanza organica per crescere bene.
Qualora il terreno fosse impoverito o non coltivato da tempo, si può aggiungere del fertilizzante a base azotata per il substrato nella preparazione dello stesso.
Sulle foglie, durante l’anno, può essere distribuito un organico granulare.
Temperatura ed esposizione
La temperatura ideale per la pianta del pepe è superiore ai 15°C. In un clima temperato-caldo, il pepe dà il meglio di sé: la pianta fruttifica fino a 35°C, ed è per questo che può essere coltivata anche in vaso, all’interno delle abitazioni.
Il pepe ha bisogno di prendere sole durante la giornata: per l’esposizione conviene scegliere un balcone a sud, se in casa, o un terreno ben illuminato.
Anche durante la fase vegetativa, infatti, la pianta continua a catturare luce per aumentare la quantità delle foglie.
Come piantare la pianta di pepe
I grani del pepe nero, non essiccati, costituiscono i semi stessi che possono essere ripiantati in semenzaio per dare origine a nuove piante.
La semina deve avvenire in questo caso in tarda primavera. Date le temperature basse del clima italiano, è consigliabile coltivare il pepe in vaso per evitare il gelo delle radici.
La tecnica più utilizzata per la propagazione del pepe è la talea. Si utilizzano rami di circa mezzo metro, provenienti dalle piante vigorose già esistenti, e vengono inserire in un terreno umido e ben drenato o in acqua per radicare.
Quando le radici sono pronte, la pianta può essere trasferita in vaso, adoperando un supporto che trattiene l’umidità. Da qui, le piante continuano a crescere e a rafforzarsi per circa tre anni; dopo questo periodo sono pronte per occupare uno spazio nel terreno.
Come curare la pianta del pepe
Potatura del pepe
Come per ogni pianta, anche il Piper Nigrum ha bisogno di operazioni di pulizia annuali con una potatura alla fine del periodo vegetativo, in autunno.
Si procede con la rimozione delle foglie secche e dei rami, avendo cura di conservare almeno due terzi della pianta per assicurare la fruttificazione dell’anno successivo.
Irrigazione della pianta di pepe
Un terreno secco è un grande ostacolo per la corretta crescita della pianta del pepe. L’irrigazione è importante e deve arrivare fino alle radici della pianta, avendo cura di controllare spesso l’umidità del terreno per mantenere costante la sua componente idrica.
Quando raccogliere il pepe
Per assicurarsi di raccogliere le bacche di pepe al momento giusto, è sufficiente seguire il colore delle drupe e aspettare che diventino rosse: a quel punto sono in piena maturazione.
La massima produttività della pianta si raggiunge dopo cinque-sei anni dall’interramento. In un anno è possibile assistere fino a sei-otto raccolti. Il periodo di raccolta è estivo, da giugno a settembre.
Come si raccoglie il pepe
Il miglior metodo di raccolta del pepe dalla pianta è quello manuale. Le bacche sono davvero piccole e altri metodi di raccolta potrebbero danneggiarle.
Il rendimento medio è di 70% per le drupe meno mature e del 30% per quelle più mature. Ricorda che la prima fruttificazione avviene almeno al quarto anno.
Malattie della pianta del pepe
Siamo di fronte a una pianta molto resistente: il pepe non subisce facilmente attacchi da parassiti e insetti, soprattutto grazie al forte aroma che li allontana spontaneamente.
Come anticipato nel corso di questo articolo, bisogna invece prestare attenzione al marciume radicale, che si può prevenire piantando il pepe in un terreno ben drenato. In caso di marciume già manifestato, si possono potare i rami colpiti e salvaguardare così quelli ancora sani.
Proprietà del pepe
A conclusione di questo articolo, citiamo alcune delle proprietà benefiche riconosciute al pepe e ai suoi grani:
- il pepe è ricco di sali minerali come il potassio, il fosforo e il calcio;
- si distingue per l’apporto di vitamina C, utile per le difese immunitarie;
- la piperina, sostanza che dà al pepe il suo sapore piccante, aiuta la digestione stimolando la secrezione dei succhi gastrici;
- il pepe, infine, aumenta il senso di sazietà, ed è per questo che è spesso inserito nelle formule degli integratori dimagranti.
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