Il profumo simile, il sapore anche: le differenza tra scalogno e cipolla sono più profonde di quanto non lo siano le loro similitudini. Scopriamole in questo articolo, per capire in cosa sono diverse sia da un punto di vista botanico, sia – e soprattutto – in cucina!
Indice
Differenza tra scalogno e cipolla
La cipolla e lo scalogno sono due ingredienti importanti nella cucina mediterranea.
Il loro sapore forte accompagna e insaporisce diversi piatti, dall’antipasto ai secondi di carne e di pesce; per alcune ricette sono le assolute protagoniste, mentre in altre ricopre solo un ruolo marginale, con una spolverata di cipolla disidratata in cottura.
Conosciamo meglio singolarmente le caratteristiche di una
Origini dello scalogno
Nome scientifico Allium ascalonicum, con il termine “scalogno” ci si riferisce sia alla pianta che al suo bulbo. Originario dell’Asia Centrale, nelle regioni dell’Afghanistan, dell’Uzbekistan e dintorni, si può trovare ancora nello stato selvatico.
Il nome stesso, “Ascalonicum“, pare riferirsi all’antico porto mediterraneo di Ascalona, situato in epoca romana appena a nord rispetto all’attuale Gaza. Da qui, pare essere arrivato nel Mediterraneo durante le guerre crociate, che proprio in quelle zone combatterono la battaglia di Ascalona.
La tradizione della cipolla
L’utilizzo della cipolla, sia per fine alimentare che terapeutico, ha origini molto antiche e riscontrabili già nell’eta del Bronzo, insieme a semi di datteri e fichi risalenti al 5000 a.C.
La sua coltivazione non inizia però prima di 3000 anni successivi, nell’epoca dell’Antico Egitto, in cui veniva coltivata insieme al porro, all’aglio e ai ravanelli; resti di cipolle furono rivenuti anche nelle sepolture dei faraoni, per via di una assimilazione dei cerchi concentrici al ciclo della vita eterna.
Gli antichi Greci mangiavano cipolle in grande quantità, così come i romani, per rafforzare i muscoli e alleggerire il sangue. Nel Medioevo erano prescritte dai medici per curare le emicranie, l’alopecia e come cura al veleno dei morsi di serpente.
In America arrivarono con Cristoforo Colombo, che le importò a partire da Haiti; si è scoperto, successivamente, che la loro coltivazione era già diffusa nel nord del continente. La stessa Chicago, in lingua algonchina, significa “campo di cipolle”.
Scalogno e cipolla: differenze nella coltivazione
Nella coltivazione dello scalogno e in quella della cipolla sono riscontrabili delle affinità, date dall’appartenenza delle due piante alla stessa famiglia delle Amaryllidaceae.
Il metodo più comodo per piantarle entrambe nel terreno è l’impianto di bulbilli. Solo la cipolla, però, può essere piantata a partire dai semi, con la messa a dimora direttamente nel terreno in sesti di impianto in cui ogni piantina è distanta almeno 20 cm dall’altra.
Differente è anche il periodo di coltivazione per le due specie. Se i bulbi dello scalogno vanno interrati nel mese di febbraio, per le cipolle il discorso è un po’ più complicata, vista l’esistenza di diverse varietà.
Per le cipolle invernali, il momento ideale per la semina è novembre; per quelle estive, di colore bianco e dorato, la semina avviene invece in inverno, tra febbraio e marzo.
Per quanto riguarda invece il terreno, lo scalogno soffre il ristagno idrico ed è quindi indispensabile sciogliere per bene il terreno, in modo che il bulbo non incontri ostacoli nella sua crescita. Lo stesso problema si presenta per le cipolle, che non hanno bisogno di irrigazione frequente e anzi sono danneggiate dall’eccesso di acqua.
Attenzione, inoltre, alle erbe infestanti, che vanno controllate attentamente per evitare di occupare spazio vitale nei sesti di impianto.
Cipolla e scalogno: cosa usare a tavola
Quali sono le differenze tra scalogno e cipolla a tavola?
Ebbene, nonostante siano spesso concepiti come due alternative per uno stesso sapore, scalogno e cipolla riservano in realtà delle rese di gusto molto differenti.
Gli chef, e in particolare chi si approccia per la prima volta al mondo della cucina, consiglia di usare lo scalogno se il piatto deve mantenere un sapore delicato e accomodante.
Lo scalogno risulta infatti meno forte della cipolla, e allo stesso tempo se ne può gustare un aroma più vivo e meno coperto dallo spiccato piccante delle cipolle.
Le cipolle sono ottime sia cotte che crude, anche come singolo ingrediente, cucinate in padella, in forno, fritte o sulla griglia. Un’ottima ricetta per lo scalogno prevede una gratinatura al forno, che ne esalta ancor di più il sapore dolciastro.
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