Lo stato di allerta sulla cimice asiatica (Halyomorpha halys, Stal 1855) non è ancora terminato. Dopo il primo avvistamento in Italia, avvenuto nella provincia di Modena nel 2012, la sua propagazione non si è mai arrestata, tanto da conquistare la Lombardia, il Piemonte, il Trentino-Alto Adige e tutta l’Emilia-Romagna. È stata avvistata dallo stesso autore anche nel Comune di Firenze. Se non si agisce in tempo e con i giusti mezzi contenitivi, la cimice asiatica arriverà ben presto anche al Meridione, cuore dell’agricoltura italiana.
Indice
Cimice asiatica: i danni
I danni all’agricoltura sono enormi e, in particolare in alcune zone del Nord Italia, l’infestazione ha raggiunto livelli assai preoccupanti. La cimice asiatica è un insetto prolifero, in quanto genera un gran numero di individui in pochissimo tempo, ma anche molto polifago: non ha un regime alimentare specializzato e questo le concede la possibilità di attaccare molte specie arboree, erbacee, arbustive e ortive.
Tra le sue piante preferite ricordiamo: pesco, melo, ciliegio, pero, vite, soia, fagiolo, fagiolino, pisello, acero, prugnolo, nocciolo, frassino, lampone, girasole, peperone, pomodoro, mais.
I danni alle piante sono recati sia dalle larve, sia dagli stadi intermedi, sia dagli adulti. Per tale motivo è molto importante intervenire precocemente anche con metodi preventivi di protezione.
I danni principali da parte della cimice si hanno sui frutti, o comunque sulla parte della pianta che è di interesse agronomico. Sono dovuti alla perforazione dell’apparato boccale sui frutti stessi e alla saliva che ne fuoriesce.
Si vengono così a formare delle fossette o delle aree necrotiche (zone morte, secche, di colore marrone) sulla superficie esterna, che si traducono poi in marciume, inutilizzazione del prodotto agricolo, perdita di semi e in trasmissione di malattie (fitopatogeni).
Tra i fattori principali che favoriscono la presenza della cimice asiatica, possiamo citare:
- il caldo (quindi le alte temperature),
- la siccità prolungata,
- gli inverni miti,
- la vegetazione molto fitta (specialmente ai bordi dei campi coltivati).
Soluzione e lotta
I rimedi di lotta alla cimice asiatica fino ad oggi studiati non hanno ottenuto grandi risultati a livello individuale. La difesa chimica, infatti, non è sufficiente a contrastare la cimice asiatica. Le sperimentazioni di diversi principi attivi sono fallite facendo appurare che i pesticidi aumentano la resistenza dell’insetto. Oltre a questo, i trattamenti chimici hanno efficacia solo se agiscono a contatto con l’insetto e questo è praticamente impossibile dato che si nasconde nella pagina inferiore della foglia e nelle insenature delle piante, quindi dove il prodotto non arriva.
Uno dei migliori metodi di lotta alla cimice asiatica è rappresentata dalle nuove barriere fisiche di particle film (pellicole composte da particelle minerali) che proteggono la pianta dall’insetto. Troviamo molto interessanti le sperimentazioni condotte da molti centri di ricerca, i quali stanno ottenendo eccellenti risultati per quanto riguarda i prodotti composti da Zeolite e altre sostanze naturali (quindi adatti anche all’agricoltura biologica).
Un prodotto molto interessante è la miscela costituita da Zeolite a Chabasite micronizzata e Caolino (insieme ad altre sostanze naturali repellenti, come Neem, Quassia amara e peperoncino), commercializzata dal team di Romagna Impianti. Con un trattamento ogni 15 giorni da marzo-aprile a ottobre-novembre, sono riusciti a ridurre gli attacchi di cimice asiatica di oltre il 54%!
Nel caso di pioggia, si può ridurre il rischio di dilavamento delle polveri di Zeolite a Chabasite grazie all’aggiunta di Silicato di Sodio o Silicato di Potassio liquidi.
Oltre a proteggere le pianta dalla cimice asiatica e molti altri insetti, la Zeolite a Chabasite ha molteplici altre funzioni:
- Riduce la componente di metalli pesanti presenti nel suolo grazie alla sua proprietà di trattenimento di questi, abbassando così l’inquinamento;
- Protegge le piante dalle radiazioni ultraviolette (UV) e infrarosse (IR);
- Riducendo le radiazioni solari, crea alla pianta una protezione dal calore e di conseguenza aumenta l’efficienza idrica: la pianta sente “meno caldo” e quindi consuma meno acqua.
- La maggior efficienza idrica è molto importante, specialmente in estate, perché favorisce la pianta ad aumentare la produzione.
- Migliora la qualità dei frutti grazie al suo effetto concimante.
- È facilmente rimovibile dopo la raccolta dei frutti.
Un altro mezzo di protezione molto efficace a livello massale, è composto dalle reti antigrandine modificate, cioè reti particolari aventi delle maglie molto fini. Queste reti riescono a riparare non solo la parte sopra le piante, ma anche le zone laterali verticali del frutteto, grazie a delle chiusure anti-cimice. Il team di Romagna Impianti realizzano queste reti e le distribuiscono in tutta Italia con possibile impianto sul posto. Nel giro di poche ore, è possibile realizzare un impianto protettivo su qualsiasi tipo di coltura, anche su impianti già esistenti, gestibile in modo semplice e pratico, garantendo un’efficienza totale a prezzi contenuti.
Per ulteriori informazioni riguardo i prodotti a base di Zeolite e gli impianti di rete anti-cimice, puoi contattare le seguenti realtà commerciali:
ROMAGNA IMPIANTI
Via Ugo Coralli, 3 – 40026 Imola (BO)
Sito Internet: https://www.romagnaimpianti.net
E-mail: [email protected]
Tel. (+39) 0542 735211
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