Hai un terreno molto difficile non coltivabile e non praticabile con gli allevamenti più comuni? Non demoralizzarti perché allevare capre da carne può essere la soluzione più adatta a te. Infatti la capra è un ruminante che riesce a sfruttare al meglio le risorse pascolative più misere ed impervie.
Del Dott. Salvatore Lombardo
Dopo aver parlato delle razze caprine possiamo parlare di come Allevare capre da carne, spiegarvi che può avere un tornaconto economico. In questo tipo di allevamento il reddito può derivare non solo dai Capretti da latte e dai caprettoni ma anche dagli animali a fine carriera. Inoltre, un ulteriore introito può derivare dalla vendita del pelo ottenuto dalla tosatura.
I tipi di allevamento
Allevare capre da carne può essere più o meno remunerativo a seconda del sistema di allevamento che si vuole adottare.
I sistemi di allevamento maggiormente utilizzati sono:
- Allevamento estensivo: è un tipo di allevamento nel quale le capre vivono tutto l’anno al pascolo e si nutrono di risorse foraggere spontanee. L’unico accorgimento da fare in questo tipo di allevamento è il pascolo razionato, cioè la turnazione dei capi in più appezzamenti all’interno dello stesso anno solare.
- Allevamento semi-estensivo: questa forma di allevamento viene praticata in zone dove il clima o le risorse alimentari in certi periodi dell’anno non permettono il pascolamento. Quindi è opportuno confinare gli animali all’interno di ricoveri. I ricoveri utilizzati sono molto semplici e non richiedono costi di costruzione molto elevati.
Gestione dell’allevamento
Per iniziare ad allevare capre da carne è indispensabile conoscere gli aspetti riproduttivi di questi animali.
Le capre raggiungono la pubertà all’età di 6 mesi, ma è consigliato non farle fecondare prima degli 8 mesi , che corrisponde al momento in cui esse hanno raggiunto almeno il 60-70% del loro peso da adulti. Questo accorgimento è indispensabile perché si potrebbero avere difficoltà al parto, soprattutto perché sono molto diffusi i parti trigemellari circa il 10-15%.
Dopo l’individuazione del calore si può procedere con la fecondazione che può avvenire in tre modi:
- Monta libera: è la tecnica di fecondazione maggiormente utilizzata. Consiste nell’introduzione nel gregge di un becco ogni 20-30 capre. Bisogna fare attenzione quando si introducono più becchi soprattutto se di età diverse in quanto potrebbero crearsi competizioni.
- Monta ad intermittenza: consiste nell’introdurre i maschi insieme alle femmine per 12 ore al giorno;
- Monta controllata: consiste nell’introdurre un maschio per un gruppo di capre all’interno di un recinto.
Dopo la gravidanza che dura circa 5 mesi si ha il parto che solitamente è trigemellare. I capretti alla nascita vengono controllati per valutare se essere destinati alla rimonta o essere venduti al macello come capretti da latte.
I capretti da latte e caprettoni
Il prodotto maggiormente richiesto dall’allevamento di capre da carne in Italia è il capretto da latte. Per ottenere questo prodotto è necessario che dopo la nascita il capretto rimanga al pascolo con la madre e si nutra del suo latte per circa 30-40 giorni, momento in cui avrà raggiunto un peso 7-10 kg, ottimale per essere venduto al macello.
Quella del caprettone invece è un tipo di produzione praticata solo in alcune regioni italiane(Sicilia e Basilicata) e si differenzia dal capretto da latte per tre fattori: il tipo di alimentazione dell’animale in quanto esso non si nutre solo di latte ma anche di altri alimenti, dalla maggiore età e dal maggiore peso di macellazione. Come già detto prima, un ulteriore fonte di reddito per l’allevatore può derivare dalla vendita degli animali al macello a fine carriera.
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