Negli ultimi anni si è molto diffuso il fenomeno dell’agricoltura amatoriale con attività come coltivare il proprio orto nel giardino di casa o come allevare galline ovaiole in casa. Oggi Noi di siamo agricoltura vorremo darvi tutte le indicazioni per allevare galline ovaiole in casa.
Del Dott. Salvatore Lombardo
Come scegliere le galline ovaiole
Una fase molto importante per allevare galline ovaiole in casa è proprio la scelta e l’acquisto delle stesse. Prima di acquistare le galline che andranno a formare il tuo piccolo allevamento è indispensabile fare delle valutazioni che interessano sia la razza che il singolo animale.
La scelta della razza delle galline ovaiole deve basarsi principalmente sulle capacità di adattamento ambientale della stessa, infatti è consigliato acquistare razze locali o tipiche. La razza inoltre, influenza anche l’entrata in produzione delle galline: nelle razze leggere, come la Livornese e l’Ancona, la deposizione inizia tra i 150 e i 180 giorni di vita; Nelle razze medio-pesanti, come Ermellinata di Rovigo e Robusta lionata, la deposizione avviene tra i 170 e 200 giorni di vita.
Dopo aver scelto della razza bisogna scegliere le singole galline. La scelta di esse deve essere effettuata in base all’età dell’animale e alle caratteristiche morfologiche e comportamentali.
Per quanto riguarda l’età se volete che queste producano per almeno 10 mesi senza pause è necessario che le pollastre siano schiuse dall’uovo a fine marzo-aprile in modo tale che non cessino di deporre le uova per fare la muta come vedremo dopo .
A livello morfologico si devono presentare con : abbondante piumaggio, corpo proporzionato, becco e zampe gialle, una cresta rossa e ben sviluppata e un comportamento vivace.
Il pollaio
Per allevare galline ovaiole in casa è necessario che ci sia la presenza di un pollaio per galline. Per definirsi buon pollaio è necessario che sia provvisto da alcuni elementi:
- Posatoio, luogo in cui le galline andranno ad appollaiarsi per riposare;
- Nido collettivo, elemento in cui le galline vanno a depositare le uova;
- Mangiatoia e rastrelliera;
- Abbeveratoio;
- Spazio aperto;
Gestione dell’allevamento di galline ovaiole
Dopo l’acquisto delle pollastre è indispensabile che queste rimangano chiuse all’interno del pollaio per almeno 7-8 giorni, in modo che possano adattarsi al nuovo ambiente. Dopo di che è possibile liberarle nello spazio aperto.
Al raggiungimento dei quattro mesi di età le galline iniziano a deporre le uova, affinché questo avvenga all’interno del nido collettivo bisogna imbottirlo di paglia o altro materiale simile, è necessario inoltre abituare le galline al nido. Questo è possibile chiudendo le galline all’interno del pollaio fino al pomeriggio, evitando così che preferiscano l’ombra di un cespuglio per la deposizione.
Un’ulteriore cosa da sapere per allevare galline ovaiole in casa è che queste non producono per tutto l’anno ma interrompono la deposizione nel periodo autunnale, momento in cui perdono le piume (muta).
Una corretta alimentazione è indispensabile affinché le galline facciano fronte allo sforzo che fanno per depositare le uova. Un alimento che non deve mai mancare è quello verde che possono reperire con il semplice razzolamento nel giardino. Nel caso in cui questo dovesse scarseggiare nel prato potete somministrare scarti vegetali di ortaggi vari (broccolo, cetrioli e melanzane) nelle rastrelliere. Come alimento secco è possibile utilizzare cereali integrati con mangimi proteici per pulcini. La razione durante il primo periodo, antecedente alla deposizione, deve essere composta da mais e mangime per pulcini in parti uguali e successivamente da 50% di mangime per pulcini, 35% di mais e 15% di crusca.
Normative di rifermento
Un aspetto molo importante e da non sottovalutare prima di iniziare ad allevare galline ovaiole in casa è quello normativo .
Infatti esiste una normativa nazionale per pollai domestici destinati all’autoconsumo che fa riferimento al Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158. Per possedere un pollaio domestico è necessario recarsi presso il servizio veterinario dell’ ASL e compilare un modulo dove bisogna indicare: dati anagrafici, ubicazione del pollaio e tipo d produzione “autoconsumo”. Un’altra normativa a cui fare riferimento è quella finalizzata all’igiene e sanità pubblica che è gestita a livello comunale. L’ultima normativa da consultare è quella in materia di edilizia che è sempre gestita dal comune ma non necessaria nel caso di piccole strutture facilmente rimovibili.
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