Anche tu li coltivi ma non sai quali sono le malattie dei cetrioli? Non sono molte, ma conoscerle può sicuramente migliorarne la produzione e, in molti casi, anche salvare la resa ottenuta.
Abbiamo parlato proprio la settimana scorsa di come coltivare i cetrioli ma affinché tu li possa coltivare nel modo migliore, devi saper affrontare anche le situazioni più difficili.
Con questo articolo, vogliamo farti conoscere quali sono le malattie dei cetrioli che si potrebbero manifestare nel tuo orto e come curarle. Mettiti comodo e prosegui la lettura.
Indice
Malattie dei cetrioli: con cosa curarle
Prima di vedere insieme quali sono le malattie dei cetrioli, voglio spendere due parole riguardo i prodotti da utilizzare. Che tu abbia un orto o coltivi i cetrioli in modo professionale, sai già che esistono vari prodotti in commercio, sia chimici che per uso biologico. Non mi permetto assolutamente di suggerirti quali prodotti scegliere tra le due categorie e tanto meno quali nello specifico. Sappi, però, che se tu volessi utilizzare prodotti chimici devi stare attento a leggere bene l’etichetta sulla confezione del prodotto stesso. Ne va della tua salute, della salute dei tuoi figli, nipoti e di chiunque possa avvicinarsi alla tua coltivazione. I prodotti per uso biologico, di contro, sono di origine naturale e li puoi trovare in tutti i consorzi agrari della tua zona. Spesso, però, possono essere utili anche semplici fitoregolatori, in modo da permettere alla pianta di rispondere in modo vigoroso alla malattia. Vediamo comunque, adesso, caso per caso.
Peronospora (Peronospora cubensis)
Abbaiamo già parlato della Peronospora della vite, ma il fungo responsabile di quella del cetriolo fa parte di un’altra specie. Tra tutte le malattie dei cetrioli, questa è una delle più comuni. Colpisce le foglie della pianta e si ha formazione di macchie gialle scure sulla pagina superiore mentre su quella inferiore, in corrispondenza delle macchie, si forma una muffa di colore bruno. Quando la malattia avanza, le foglie possono seccarsi e cadere. È una malattia molto simile a quella della vite, ma il fungo responsabile, Pseudoperonospora cubensis, fa parte di una specie diversa.
Soluzione: Gli interventi chimici si effettuano in caso di condizioni favorevoli all’instaurarsi del patogeno, alla comparsa dei primi sintomi o, nelle coltivazioni in cui la malattia è diffusa, si può attuare preventivamente eseguendo trattamenti fin dai primi momenti dell’impianto della coltivazione. In linea generale, comunque, il prodotto migliore da utilizzare è il Rame. Se vi rivolgete al vostro consorzio agrario di fiducia, potete sicuramente trovare buoni prodotti contro la peronospora.
Mosaico del cetriolo (Virus del mosaico)
Anche questa malattia colpisce le foglie della pianta di cetrioli. È una malattia virale, il cui responsabile è proprio il Virus del mosaico. Si verifica tramite la formazione iniziale di piccole macchie gialle o verde chiaro sulle foglie. In seguito, le foglie colpite si deformano presentando raggrinzimenti e bolle tra le nervature. A volte può colpire anche i frutti, cioè i cetrioli. In questo caso i sintomi sono più o meno gli stessi, presentando gibbosità e deturpazioni che ne riducono il valore commerciale. La malattia è favorita da diverse specie di afidi, tra cui Aphis gossypii e Myzus persicae.
Soluzione: L’unica lotta possibile contro questa malattia è di tipo indiretto e si effettua mediante il controllo degli afidi e l’eliminazione con il fuoco delle piante infette.
Oidio (Erysiphe cichoracearum)
È una delle malattie dei cetrioli che più si manifesta nelle zone a clima tendenzialmente caldo. Si verifica con la formazione, sulle foglie, di macchie bianche di aspetto polveroso che poi invadono progressivamente tutte le parti verdi della pianta. Le foglie appassiscono e poi muoiono. Non colpisce solo le foglie, ma anche altre parti verdi della pianta.
Soluzione: La lotta contro il mal bianco è di tipo chimico. Si iniziano i trattamenti alla prima comparsa delle chiazze biancastre, nella pagina inferiore o superiore delle foglie. I trattamenti si eseguono ad intervalli di 1-2 settimane, a seconda dell’andamento stagionale. I prodotti più comunemente usati sono gli Zolfi ed altri anti-oidici specifici registrati sulle varie colture. Puoi trovare questi prodotti presso il consorzio agrario della tua zona.
Tripidi (Heliotrips haemorrhoidalis)
I Tripidi sono insetti appartenenti ad una stessa famiglia e provocano danni onerosi alle colture di cetriolo. Si può verificare la loro presenza sulla pagina inferiore delle foglie. Sono lunghi circa 1 cm e hanno un colore che va dal bruno al giallastro, quasi nero. Questi insetti si nutrono delle foglie della pianta di cetrioli, le quali risulteranno perforate e circondate da una tipica argentatura. Le perforazioni che vengono così a crearsi si seccheranno ben presto, portando la pianta ad avere una minore efficienza vegetativa sia per quanto riguarda la fotosintesi clorofilliana sia per quanto riguarda l’assimilazione e la ripartizione dei nutrienti.
Soluzione: Si può intervenire sia con una lotta chimica, da effettuare fin dalle prime infestazioni, sia con una lotta biologica. L’importante è l’utilizzo di trappole cromotropiche blu o bianche, le quali permettono di monitorare la presenza dell’insetto. Con la lotta chimica, si devono effettuare due trattamenti ravvicinati, a distanza di circa 10 giorni, con prodotti facilmente acquistabili in commercio. La lotta biologica, invece, vede protagonisti alcuni insetti che parassitano i Tripidi, come Orius, Chrysoperla carnea e Amblyseius cucumerise barkeri.
Antracnosi (Colletotrichum orbiculare)
Ecco un’altra delle più gravi malattie dei cetrioli. Anche questa è una malattia fungina, quindi dovuta ad un fungo parassita. Questa malattia provoca la formazione di piccole macchie rotonde, isolate o a gruppi, dal contorno ben definito. Dopo un certo periodo di tempo, al centro delle macchie compaiono puntini neri.
Soluzione: La lotta è di tipo agronomico, ma nei casi più gravi può essere coadiuvata da una lotta chimica con prodotti che si possono trovare anche al consorzio agrario. Il principale intervento da eseguire è l’attuazione di lunghe rotazioni, utilizzando possibilmente varietà di zucchine non suscettibili a questa malattia. Appena ci si accorge della sua comparsa, si deve quanto prima eliminare le piante infette. Queste possono essere bruciate con il fuoco, in modo che non ne rimanga traccia. È bene, inoltre, ricorrere anche alla concia dei semi. Dato che il patogeno rimane nel terreno, si può ricorrere a metodi di lotta non invasivi come ad esempio la solarizzazione.
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