Spesso ci guardiamo attorno e cosa ci manca? La natura stessa.
Manca a noi esseri umani ed i numeri parlano chiaro e dimostrano quanto le nostre sensazioni ci mostrano.
Nel caso in questione parliamo proprio degli alberi e delle foreste. E la sentenza è chiara e coincisa: più della metà delle foreste europee è scomparsa. Il dato in analisi prende in considerazione gli ultimi 6.000 anni.
Che ci sia stato un disboscamento notevole nel corso degli anni e in generale delle epoche, è evidente agli occhi di tutti e di certo non servono particolari ricerche o analisi per affermarlo, ma ciò che lascia senza parole è la quantità e la proporzione di boschi ad oggi inesistenti.
Coloro che hanno reso noto e hanno effettuato realmente questo particolare studio è il gruppo di ricerca guidato da Neil Roberts, coordinatore dell’università di studi inglese di Plymouth.
I risultati riscontrati dall’equipe tecnica sono stati pubblicati dalla rivista scientifica inglese: Scientific Reports.
Il paragone che ha lasciato tutti i lettori perplessi e senza parole è stato il seguente: “Più di 6 mila anni fa’ un animale selvatico, come ad esempio lo scoiattolo poteva passare da uno stato all’altro, ad esempio da Lisbona a Mosca attraverso gli alberi, senza dover toccare neanche di qualche metro il suolo”.
L’osservazione di Roberts dichiarata e riportata sulla rivista, ha fatto riflettere profondamente i lettori.
Andando ad analizzare nel dettaglio le zone della terra più disboscate ci si rende conto come all’epoca, quindi parliamo di circa 6.000 anni fa, oltre due terzi delle zone corrispondenti all’Europa centrale e settentrionale erano ricoperte completamente da alberi.
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Oggi com’è la situazione?
La situazione attualmente è completamente diversa. Nelle zone prese in considerazione la superficie di boschi si è ridotta di più di un terzo rispetto al passato.
Ma i dati negativi non finiscono qui. Di fatto, ci sono aree dell’Europa come ad esempio l’Irlanda e alcune zone del Regno Unito che hanno avuto un disboscamento rispetto al passato, ancora più notevole.
In questi casi si parla di zone dove le foreste e le parti boschive ricoprono meno del 10% del totale delle aree.
Com’è stato possibile realizzare queste ricerche?
La domanda sorge spontanea e ci si chiede come sia possibile registrare questi dati in modo preciso su zone così vaste.
La tecnica impiegata è stata quella della datazione e classificazione del carbonio 14. Grazie a questa tecnica ormai testata e conosciuta, è stato possibile definire il passato di queste antiche foreste.
Grazie ai dati emersi da questi sofisticati studi si è giunti alla conclusione espressa inizialmente.
Più della metà delle foreste europee è scomparsa.
Più di 8 mila anni fa le aree europee erano quasi completamente sommerse da foreste e boschi.
Da quando è iniziato il periodo di disboscamento di tutte queste zone?
Il periodo in cui tutto ebbe iniziato è stato l’era del Neolitico.
Ma la domanda fondamentale su cui ruota la comunicazione più grande è il perché.
Per capire a fondo il perché più della metà delle foreste europee è scomparsa bisogna analizzare il periodo storico.
Proprio in quel periodo iniziarono a farsi avanti ed a entrare a pieno regime le pratiche agricole per poter soddisfare i fabbisogni primari delle popolazioni che iniziarono ad essere sedentarie del tutto.
Si distrussero quindi alberi e foreste per far posto a campi coltivabili e a zone dove poter far pascolare il bestiame.
Ma il disboscamento si è accentato sempre di più, passando per epoche e momenti storici differenti fino ad arrivare ai giorni nostri.
Tutto questo ovviamente, dovuto alla diffusione smisurata dell’agricoltura in tutto il mondo e alla richiesta di legname sempre più consistente.
Se è vero che vi abbiamo illustrato zone del mondo, ed in particolare dell’Europa, prese di mira dal disboscamento, ci sono altre zone invece che si è riusciti a “preservare”.
Ci sono aree verdi della lontana Scandinavia dove ci si è controllati sull’azione di disboscamento e si possono ammirare ancora foreste e boschi di notevole estensione.
Quello che risulta, è quindi una tendenza sistematica al giorno d’oggi di rispettare il più possibile la natura e quelle zone verdi che persistono agli attacchi.
Ad evitare che la percentuale espressa inizialmente si incrementi ancora di più ci sono state le nostre scoperte.
Proprio le nuove scoperte sono venute in aiuto.
Tra queste troviamo i nuovi tipi di combustili e le nuove tecniche di costruzione, che salvaguardano l’ambiente e il territorio: patrimonio dell’umanità da difendere.
È talmente rilassate e benefico per la salute umana passeggiare in un paesaggio naturale che la tendenza e il consiglio degli esperti, è quello di riportare le sensazioni della natura in casa.
In questo articolo vi abbiamo spiegato come portare la natura direttamente in casa per riprodurre quel senso di pace e di beneficio anche quando siamo impossibilitati a raggiungere aree naturali.
Provare per credere!
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