Chi di voi non conosce la tipica pianta gialla profumatissima che si regala solitamente nella giornata della donna? Esatto, stiamo proprio parlando della mimosa! In questo articolo parleremo dell’albero di mimosa e della sua coltivazione. Partiremo scoprendo l’origine della sua pianta e la sua diffusione per arrivare a capire come avere un bell’albero di mimosa nel nostro giardino.
Indice
Origine e diffusione dell’albero di mimosa
La mimosa (Acacia dealbata) è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae (Mimosaceae). La sua origine trova luogo in un territorio lontano, esattamente nel Sud-Est australiano.
L’albero di mimosa nelle sue zone di origine può raggiungere fino ai 30 metri di altezza e la sua chioma si presenta leggera.
Giunsero nei paesi europei e consecutivamente in Italia a partire XIX secolo.
A trovato largo sviluppo anche nel nostro Paese, lo troviamo di fatto sia coltivato in maniera spontanea sia su coltivazioni estese realizzate appositamente.
Grazie al clima mite presente in alcune regioni dell’Italia, la mimosa ha potuto svilupparsi e diventare un elemento caratterizzante di alcuni territori, tra cui la Liguria.
D’altronde si sa quando si inizia a vedere la mimosa si pensa spontaneamente alla primavera… e chi di voi non vorrebbe questo albero profumatissimo nel loro giardino?
Scopriamo insieme come coltivarlo nel migliore dei modi.
Condizioni climatiche e territoriali dell’albero di mimosa
È arrivato il momento di analizzare il clima necessario che necessita la mimosa per potersi sviluppare. Come già accennato la mimosa ama un clima mite. La mimosa non sopporta di fatto i lunghi inverni persistenti e le gelate, anche se brevi.
Se quindi non volete rinunciare alle mimose ma vivete in un luogo non adatto e con temperature tipicamente fresche è opportuno coltivare l’albero di mimosa in serra.
Per quanto riguarda il terreno invece, l’albero di mimosa ha bisogno di un terreno fresco e sicuramente ben drenato.
È opportuno non piantare l’albero di mimosa in terreni sassosi o sabbiosi, di fatto in queste condizioni l’albero di mimosa non si sviluppa.
Se la mimosa soffre il freddo e le annesse gelate, non sopporta neanche il caldo afoso e i periodi di siccità.
Per questo motivo è importante che l’albero di mimosa sia sempre ben drenato. Parliamo ora quindi, delle annaffiature.
Per quanto riguarda le annaffiature, l’albero di mimosa necessita di un apporto idrico regolare e costante. In tutti i periodi estivi, ma anche in primavera le annaffiature saranno più abbandonati. Si andrà poi a calcare sia la frequenza che l’intensità in tutti i periodi più freddi, come l’inverno e l’autunno.
Ovviamente non tutte le stagioni sono regolari e rispecchiano gli standard, per questo motivo è opportuno controllare periodicamente la base della pianta e verificare che il terriccio sia sempre leggermente umido e mai secco.
Piantare l’albero di mimosa
L’albero di mimosa si pianta principalmente nel periodo autunnale oppure nei mesi miti primaverili.
Successivamente si procede scavando una buca inserendo un tutore che aiuterà il fusto dell’albero a svilupparsi. Le radici andranno posizionate al centro in modo che l’innesto che abbiamo creato non superi i 5 cm dal livello del terreno.
Cure dell’albero di mimosa
Come ogni coltura anche quella legata alle mimose ha le sue regole da rispettare.
Dopo la fioritura, l’albero di mimosa deve essere potato. Questo è il caso tipico delle mimose coltivate in vaso, mentre per quelle coltivate in pieno campo si tende a non effettuare la pratica di potatura.
L’albero di mimosa ha una particolare caratteristica, ovvero quella di essere resistente agli attacchi di parassiti e insetti. Bisogna però fare attenzione ai casi particolari.
Bisogna quindi fare attenzione agli attacchi di acari o afidi.
Una soluzione del tutto naturale a questo problema?
Spruzzare sulla chioma una soluzione di acqua e sapone. Questo antico e semplice trucco aiuterà in modo del tutto naturale a tenere lontano gli indesiderati “ospiti”.
In autunno è opportuno svolgere un’accurata pacciamatura.
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