Malattie dell’olivo: come riconoscerle e come curarle

malattie dell'olivo

Stai cercando quali sono le malattie dell’olivo?

Vuoi sapere tutti i segreti per riconoscerle e tutti i metodi per curarle nel minor tempo possibile?

Questo articolo fa proprio al caso tuo perché oggi parliamo delle malattie dell’olivo.

Se, prima di iniziare, vuoi sapere tutto sulla coltura dell’olivo, gli amici di Agronotizie possono darti tutte le info che cerchi, dalle tecniche di concimazione più efficaci a consigli utili di gestione quotidiana.

Un più, ti ricordiamo che ad EIMA International 2024, troverai le ultime innovazioni per la cura dell’olivo e il controllo delle sue malattie, aiutandoti ad aumentare la produttività della tua azienda agricola.

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Indice

Malattie dell’olivo

In questo articolo, ho deciso di riassumere alcune tra le principali malattie dell’olivo.

Voglio darti tutti gli strumenti per riconoscerle in tempo, in modo da poter intervenire quanto prima.

Riconoscerle nel minor tempo possibile ci aiuta ad intervenire prima che la malattia prenda il sopravvento e possa così portare alla mancata raccolta.

Vediamo insieme quindi quali sono.

Lebbra delle olive

La lebbra delle olive è una malattia causata da un fungo: Gloeosporium olivarum.

Si manifesta soprattutto in autunno, quando iniziano le piogge. Essa colpisce soprattutto i frutti in fase di maturazione.

I sintomi compaiono sulle olive che presentano un’ampia chiazza scura e depressa che può estendersi a tutta la superficie della drupa. Questa, successivamente, si secca.

Le olive attaccate e colpite dalla malattia cadono nel giro di pochi giorni. Inoltre, l’olio ricavato da tali frutti ammalati ha una reazione acida, è opalescente (lattiginoso) e tende a virare verso una colorazione rossa.

malattie dell'olivo

Immagine di teatronaturale.it

Cura

La lotta contro la lebbra delle olive è tipo:

  • Agronomico:
    • Evitare i ristagni idrici ed eliminare le acque in eccedenza (clicca sui link per sapere come fare);
    • Favorire un allevamento a vaso, cioè sfoltire la chioma per evitare il ristagno di umidità tra i rami all’interno della pianta.
  • Chimico:
    • Si esegue in autunno, nel momento di maggior pericolosità della malattia;
    • Si utilizzano prodotti a base di rame.

Occhio di pavone o Cicloconio

L’occhio di pavone una delle più conosciute malattie dell’olivo. Essa è provocata da un fungo, lo Spilocaea oleaginea Cycloconium oleaginea. Si manifesta sull’olivo colpendo soprattutto le foglie, ma anche i rametti e i frutti.

Sulle foglie compaiono macchie tondeggianti, di circa 10 mm di diametro, di colore grigio e contornate da una banda brunastra.

Nei periodi più caldi, attorno al bordo della macchia, compare un alone giallo.

L’insieme, composto dalla macchia e dall’alone giallo, crea un’immagine che ricorda un po’ quella degli “occhi” delle code del pavone, da cui prende quindi il nome questa malattia dell’olivo.

occhio di pavone

Cura

La cura contro l’Occhio di pavone è, oltre che preventiva (come il taglio dell’erba sotto chioma), prettamente di tipo chimico, ma solo una volta raggiunta la giusta soglia di intervento.

La prassi più corretta prevede un campionamento delle foglie per stabilire la percentuale di quelle colpite. Nel caso in cui si arrivi al 30-40% di foglie infette, allora si può rendere necessario il trattamento solo nel caso in cui ci siano le condizioni ambientali favorevoli alla propagazione del fungo (pioggia, umidità elevata, ecc.).

In questi casi si consigliano 2 trattamenti:

  1. Il primo, a fine inverno o all’inizio della primavera (febbraio-marzo);
  2. Il secondo, in autunno (ottobre).

Per i trattamenti che andrai ad utilizzare, ricorda di utilizzare esclusivamente prodotti chimici registrati e di leggere in modo corretto l’etichetta del prodotto. Ne va della tua vita.

Rogna dell’olivo

La Rogna dell’olivo è una delle malattie dell’olivo più comuni nel nostro paese, specialmente nelle zone dove il clima è più umido. La Rogna dell’olivo è provocata da un batterio, lo Pseudomonas savastanoi.

Questa malattia batterica si manifesta soprattutto sui rametti più giovani dell’albero d’olivo, ma anche sui rami (branche) primari o secondari, sui fusti, sulle foglie, sui frutti e sulle radici.

Le cause della presenza della Rogna dell’olivo sono dovute alla penetrazione del batterio attraverso le ferite.

Le ferite possono essere provocate dalla grandine, dal vento, dalle basse temperature o in seguito a pratiche colturali come la potatura e la raccolta delle olive (abbacchiatura).

Altra causa di penetrazione del batterio per la propagazione della Rogna dell’olivo, sono le ferite provocate dai fitofagi.

A tal proposito è bene ricordare i fori che la Mosca dell’olivo (Bactrocera oleae, Gmelin 1790) provoca sulle olive per depositare le proprie uova. Il batterio della Rogna dell’olivo, infatti, può essere trasmesso anche direttamente dalle sue punture.

Una volta che la Rogna dell’olivo colpisce un organo della pianta (fusto, foglia, ramo, oliva), si può propagare fino a raggiungere anche altri organi. La Rogna dell’olivo, infatti, viaggia lungo il flusso linfatico e, dove arriva, crea altre escrescenze tumorali.

Se cerchi una valida guida su come debellarla, ecco la nostra guida.

malattie dell'olivo

Calle di rogna dell’olivo aperte

Cura

Come primo rimedio che ti suggerisco, cioè quello più importante, è effettuare una potatura di rimonda.

La potatura di rimonda è una potatura diversa da quella normale perché mira a togliere dalla pianta tutto ciò che di anomalo c’è su di essa, come i rami spezzati, i rami secchi e, ovviamente, quelli che presentano una patologia.

In questo caso quindi è bene tagliare tutti quei rami che presentano le escrescenze tumorali della Rogna dell’olivo. 

La potatura di rimonda può essere effettuata anche dopo la raccolta delle olive.

Una volta potati i rami infetti, è necessario distruggerli, per esempio bruciandoli. Quando avete finito il lavoro di potatura dei rami infetti, dovete assolutamente disinfettare tutti gli strumenti da lavoro utilizzati, compresi i guanti e i vestiti, per evitare di trasmettere la malattia ad altre piante.

Un’altra accortezza da tenere in considerazione è la protezione delle ferite. Dovete disinfettare qualsiasi ferita che vedete sull’albero d’ulivo con prodotti rameici a base di Sali di rame.

Tripide dell’olivo

Il Tripide dell’olivo è un insetto molto comune nelle zone olivicole di tutto il bacino del Mediterraneo. L’adulto (circa 2,5-3 mm di lunghezza) ha un corpo nero brillante e ali frangiate.

I danni si manifestano su germogli, foglie, fiori, frutti e sono determinati dalle punture dell’insetto stesso, sia esso un adulto che una forma giovanile.

I germogli colpiti manifestano uno sviluppo stentato.

Le foglie si deformano: in questo caso l’olivo perde le foglie.

Sui fiori, l’attacco provoca aborto fiorale: non nascerà nessuna oliva.

Sui frutti, l’attacco facilita il distacco e quindi la cascola. Inoltre, può causare deformazioni, infossature e maculature scure sulle drupe.

Le punture dell’insetto, inoltre, favoriscono la penetrazione di microrganismi patogeni da ferita.

malattie dell'olivo

Immagine di fitoprotezione.ch

Cura

La cura di questa malattia dell’olivo è basata sulla lotta contro il Tripide dell’olivo tramite prodotti chimici. Tuttavia, viene eseguita solo in caso di forti infestazioni.

Si esegue soprattutto sulla prima generazione e la soglia di intervento è del 10% di germogli infestati.

Cotonello dell’olivo

cotonello dell'olivo

Anche questa è tra le più conosciute malattie dell’olivo.

Il cotonello dell’olivo è un insetto che ha il corpo di colore marroncino-verde, il capo ben sviluppato e una lunghezza di 2,5-3 mm.

Il danno si manifesta sui germoglia, sulle infiorescenze, sui frutticini ed è determinato dalle punture che l’insetto esegue per alimentarsi.

I numerosi insetti che compaiono sulla pianta si riuniscono in colonie: queste possono provocare asfissia in quanto protette dalle secrezioni cerosi e dalla melata.

Cura

La lotta contro il cotonello dell’olivo è di tipo chimico ma si attua solo in caso di forti infestazioni.

È buona norma eseguire pratiche agronomiche (potatura) che tendono a sfoltire la chioma e limitare le concimazioni azotate. Infatti, chiome particolarmente folte, che quindi trattengono l’umidità, tendono a favorire l’insediamento dell’insetto.

La lotta chimica è diretta soprattutto alla prima e alla seconda generazione.

Cocciniglia

Esistono due tipi di Cocciniglia che attaccano l’olivo:

  1. Cocciniglia mezzo grano di pepe
  2. Cocciniglia cotonosa dell’olivo o Filippa

Entrambi questi insetti sono molto diffusi nelle aree a clima mite e temperato, anche se la cocciniglia mezzo grano di pepe è più resistente e si può adattare a zone più fredde, persino nelle serre.

Le cocciniglia si fissano sulla pagina inferiore delle foglie, soprattutto lungo la nervatura mediana delle foglie appartenenti alle zone della pianta più fitte.

L’attacco sottrae linfa alla pianta, causando ostacolo allo sviluppo dei germogli, nonché minore produzione di frutti che facilmente cadono.

Il danno è determinato dalle punture di nutrizione e dalla produzione di melata che, oltre a rendere asfittiche le foglie, favorisce la formazione di fumaggini aggravando ulteriormente i danni.

cocciniglia

Cocciniglia mezzo grano di pepe; immagine di “Natura mediterraneo”.

malattie dell'olivo cocciniglia cotonosa

Cocciniglia cotonosa dell’olivo o Filippa; immagine di “Natura mediterraneo”.

Cura

In generale, puoi trovare maggiori informazioni a questo link.

La lotta contro la cocciniglia mezzo grano di pepe e la cocciniglia cotonosa è di tipo chimico.

Segue i criteri di lotta guidata ed integrata. Gli interventi chimici si eseguono solo in caso di infestazioni massicce, anche perché questi insetti sono prede di numerosi altri insetti presenti in natura (per esempio, Coleotteri Coccinellidi e alcuni Lepidotteri).

Per la prevenzione con mezzi agronomici si ricorda:

  1. un’adeguata potatura di sfoltimento, per evitare il ristagno di umidità;
  2. una concimazione equilibrata, per evitare chiome troppo folte.

Tignola dell’olivo

Continuando la nostra rassegna tra le malattie dell’olivo, parliamo anche di un altro insetto comune non solo a questa pianta.

La tignola dell’olivo è un insetto diffuso in tutte le zone olivicole d’Italia.

La farfalla, le cui dimensioni sono circa 13-15 mm di apertura alare, è di colore grigio variegato di giallo-brunastro e di colore azzurro: la livrea è intensamente marmorizzata.

Il danno è determinato dallo stadio larvale. Ma tutti gli stadi sono pericolosi, sia per il tipo di danno che provocano sia per lo stadio vegetativo in cui si trova l’olivo in quel periodo dell’anno.

tignola dell'olivo

Cura

La lotta contro la tignola dell’olivo si effettua, attualmente, con tecniche di lotta guidata che si basano sul monitoraggio eseguito o con delle tecniche di campionamento o con l’uso di trappole sessuali. Si possono inoltre seguire le indicazioni dei bollettini di lotta integrata provinciali o regionali.

La lotta chimica viene generalmente effettuata sulla generazione carpofoga. Gli interventi si eseguono nei mesi di giugno e luglio.

Mosca dell’olivo

Abbiamo realizzato un articolo completo, preciso e dettagliato sulla Mosca dell’olivo.

Per leggerlo e scoprire come eliminarla clicca qui.

Mosca dell’olivo

Xylella fastidiosa

Forse è la peggiore tra le malattie dell’olivo.

La Xylella, conosciuta con il nome scientifico di Xylella fastidiosa, è un batterio che vive e si riproduce all’interno della pianta. Esso occupa tutti quei vasi conduttori della pianta che trasportano acqua e nutrienti.

Può attaccare moltissime piante e causare altre patologie. Si pensi, infatti, alla Malattia di Pierce nella vite, della Clorosi variegata degli agrumi. Ma può attaccare anche il mandorlo, le querce, l’acero rosso, il pesco, il caffè, il pero, l’avocado, il mirtillo, il ciliegio, il rosmarino e il prugno.

Inoltre, una sottospecie di Xylella fastidiosa è responsabile del CoDiRO (Complesso del disseccamento rapido dell’olivo). Il CoDiRO è una gravissima fitopatologia che ha fatto la sua comparsa nell’agricoltura italiana a partire dagli anni 2008/2010, colpendo gravemente gli olivi del Salento.

Occupando i vasi conduttori della pianta, questa malattia batterica provoca la comparsa di un gel al loro interno. Questo gel ostruisce i vasi e la pianta non riesce più a risucchiare l’acqua e i nutrienti dal terreno.

malattie dell'olivo

Immagine di “Food&Tec”

Cura

Più che cura dovremmo chiamarla “soluzione estrema”. Infatti, l’unico vero rimedio per debellare la Xylella è distruggere tutto! Quindi, prendere tutti gli olivi infestati, distruggerli e bruciarne ogni minima parte.

Non vi fate incantare da quello che dicono i giornali. L’infestazione è troppo ampia per poter essere debellata con le consuete tecniche agronomiche. Figuriamoci poi con i prodotti chimici! Non esiste!

Capisco benissimo che è una soluzione di un certo impatto economico, ambientale e culturale. Nonché una ferita nel cuore degli olivicoltori pugliesi.

Ma dovrebbe essere l’Europa a prendere decisioni drastiche di questo tipo. E dovrebbe essere lei stessa a finanziare il rimpianto di nuovi olivi, magari più resistenti alla Xylella.

Adesso sai proprio tutto sulle malattie di questa coltura. Hai ancora qualche domanda? Allora devi proprio consultare la sezione dedicata interamente all’olivo sul sito di Agronotizie.

Per un approfondimento sulle innovazioni per la cura dell’olivo, non mancare all’EIMA International 2024. Scopri l’elenco degli espositori per conoscere le soluzioni più adatte al tuo uliveto.

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Malattie dell’olivo: come riconoscerle e come curarle ultima modifica: 2018-08-28T06:25:58+00:00 da Elia Valmori

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