In questo articolo parleremo di una tecnica in uso già nel Medioevo e fondamentale ancora oggi: la rotazione delle colture.
Al momento, ogni volta che parliamo di agricoltura, pensiamo a quella 4.0 e a tutte le innovazioni tecnologiche che questa ha introdotto: termometri automatici, trattori senza conducente, big data e addirittura una serie di nuovi microfoni e sensori in grado di registrare i versi delle mucche e individuare eventuali disturbi degli animali.
Nonostante la tecnologia ci spinga verso il futuro, però, ci sono pratiche che resistono al passare del tempo: la variazione strategica delle semine è proprio una di queste.
Indice
Rotazione delle colture: i vantaggi
Che tu abbia un grande appezzamento di terreno o un piccolo orto dietro casa, saprai già che la rotazione delle colture è fondamentale per continuare ad avere buoni raccolti nel lungo periodo.
Ci sono molti vantaggi che puoi ricavare dalla rotazione delle colture:
- avrai un terreno più fertile: questo perché tutte le piante o gli ortaggi necessitano di alcune sostanze piuttosto che altre e viceversa ne rilasciano nel terreno. Modificare la loro posizione aiuterà a mantenere il terreno più equilibrato e sano, migliorando di conseguenza il raccolto
- avrai meno parassiti: questo perché spostando le coltivazioni eviterai la proliferazione e diffusione dei parassiti in ambienti favorevoli e statici
- le tue piante si ammaleranno di meno: come per i parassiti, le malattie più comuni (provocate da funghi o virus) non troveranno terreno fertile in cui attecchire
- utilizzerai meno pesticidi aiutando a ridurre l’inquinamento ambientale
- risparmierai in concimazioni
- avrai meno malerbe nel tuo orto
La rotazione delle colture è essenziale negli orti piccoli per preservare il terreno, ma è usata anche nelle grandi aziende agricole che hanno sposato il metodo dell’agricoltura biologica o che vogliono ridurre l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti.
Rotazione delle colture: come progettarla
La rotazione colturale che dà i migliori risultati è quella su base quadriennale. Questa richiede però una progettualità un po’ impegnativa soprattutto perché è essenziale tener nota delle varie coltivazioni.
Per far questo puoi utilizzare diversi strumenti:
- creare delle tabelle Excel
- tenere un diario dell’orto dove annotare tutto quello che riguarda il tuo terreno
- utilizzare i calcolatori di semina che puoi trovare facilmente online
- a seconda della tua inclinazione artistica puoi anche divertirti nel disegnare delle vere e proprie piantine e mappe delle tue semine
Gli ortaggi e la suddivisione in famiglie
Per riuscire a fare una buona rotazione delle colture è essenziale che tu conosca le varie differenze tra le colture.
Fortunatamente possiamo suddividere gli ortaggi in famiglie, ognuna con simili esigenze nutritive e stessi problemi sanitari.
Per questo motivo nella rotazione bisogna evitare non solo la ripetizione di uno stesso ortaggio, ma anche la ripetizione di ortaggi appartenenti alla stessa famiglia.
Conoscere le particolarità di ogni famiglia ti aiuterà a programmare al meglio la rotazione delle tue colture.
Abbiamo preparato per te un piccolo elenco delle famiglie di ortaggi e delle loro caratteristiche principali:
- leguminose (come i fagioli, i ceci, le lenticchie): aiutano a migliorare la fertilità del terreno
- crucifere (come i cavoli, la verza, la rucola): il cavolo e la verza sono tra le coltivazioni di lunga durata, mentre la rucola è un tipo di coltivazione intercalare (va cioè coltivata nei mesi che intercorrono tra due colture principali)
- liliacee (come la cipolla, l’aglio, lo scalogno)
- solanacee (come i pomodori, le melanzane, i peperoni, le patate): hanno bisogno di abbondanti sostanze nutritive
- cucurbitacee (come i cetrioli, le zucchine, l’anguria, il melone): necessitano di molte concimazioni
- ombrellifere (come le carote, il sedano, il finocchio): per le loro caratteristiche ne è sconsigliata la rotazione subito dopo le chenopodiacee
- composite (come le insalate, i carciofi)
- rosacee (come le fragole): non devono essere ripiantate nello stesso terreno prima che siano passati tre anni
- chenopodiacee (come gli spinaci): si consiglia di non farle ruotare prima delle solanacee o delle ombrellifere
Rotazione quadriennale
Per utilizzare questo tipo di rotazione, il primo passo è dividere il terreno in quattro quadranti. Questo perché le famiglie che abbiamo appena illustrato possono essere raggruppate in quattro grandi categorie:
- i legumi
- le colture esigenti
- le colture a media esigenza
- le colture poco esigenti
Primo anno: i legumi
Le piante della famiglia delle leguminose sono le più importanti del processo di rotazione. Arricchiscono infatti il terreno di importanti sostanze nutritive come l’azoto.
Per questo motivo ricorda di non eliminare le radici delle piante a fine colture. Limitati a interrarle per preservare l’azoto il più a lungo possibile.
Secondo anno: piante esigenti
Questi alcuni esempi di colture esigenti:
Ricorda di non far mai ruotare due di queste colture nel medesimo quadrante, perché questi ortaggi hanno bisogno di una grande quantità di azoto, depositata nel terreno dalle leguminose.
Sono colture che hanno bisogno di essere concimate con del letame maturo e necessitano di una profonda vangatura del terreno.
Terzo anno: piante mediamente esigenti
Questi alcuni esempi di colture mediamente esigenti:
Queste colture hanno bisogno di un terreno mediamente ricco di azoto, dunque possono essere coltivate dopo le leguminose solo se non hai intenzione di coltivare colture più esigenti.
Quarto anno: piante poco esigenti
Questi alcuni esempi di colture poco esigenti:
Sono colture che non necessitano di fertilità specifiche del terreno e che possono essere utilizzate come jolly all’interno dell’orto.
Puoi infatti anche iniziare a coltivare il tuo orto con delle colture poco esigenti e poi piantare in quel quadrante delle leguminose in grado di dare al terreno le sostanze nutritive di cui il terreno ha bisogno, prima di passare alle colture più esigenti.
Rotazione delle colture: avvertenze speciali
Ci sono dei piccoli accorgimenti e trucchi del mestiere che è buona norma appuntare nel tuo diario dell’orto.
In questo modo potrai tenere sempre sotto controllo le tue colture e non fare alcuni errori molto comuni:
- dopo le bietole non bisogna piantare gli spinaci e viceversa
- alla scarola non far mai seguire la lattuga
- non far mai ruotare in successione cocomero e melone
- è bene che carota, finocchio e sedano non si succedano né vengano piantati subito dopo i cavolfiori e i broccoli
- non occupare lo stesso quadrante per due anni di seguito con peperoni, pomodori, melanzane e patate
- prima di cominciare un nuovo ciclo semina delle specie da rinnovo, solitamente di natura erbacea, che provvederai a sfalciare e interrare poi nel suolo (seguendo la cosiddetta tecnica del sovescio)
Come regola generale tieni a mente che dove prima crescevano piante a radice dovranno seguire piante a foglia.
I mesi più freddi dell’anno, dopo la vangatura autunnale, sono il momento ideale per lasciare il terreno a riposo e incolto.
Ricorda che il tuo terreno ha bisogno di equilibrio. Quando pensi a cosa coltivare, cerca di avere un numero bilanciato di colture di ogni famiglia, in modo da farle ruotare sfruttando al meglio le caratteristiche di ognuna.
Sei pronto! Ora non ti resta che munirti di una vanga adatta per provare a mettere in pratica i nostri consigli e avere ogni anno un terreno fertile e raccolti abbondanti.
Non dimenticare di tenere il diario del tuo orto. Oltre a essere essenziale può trasformarsi in uno strumento creativo e adatto anche ai tuoi bambini: possono aiutarti a decorarlo disegnando le varie colture, rendendo così il diario un mezzo per avvicinare le nuove generazioni alla cura della terra.
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