Il mandarino è uno degli alberi da frutto più apprezzati sia come pianta ornamentale sia per i suoi frutti, ricchi di vitamine e dal gusto molto dolce.
Se coltivi una pianta di mandarino o vuoi iniziare a farlo, vale la pena sapere come potare il mandarino per mantenere l’albero sempre forte e in salute.
Indice
Mandarino: come si coltiva?
Prima di focalizzarci sulla potatura del mandarino, vediamo in breve le regole base per piantare e coltivare una pianta di mandarino in maniera corretta.
Il mandarino (Citrus reticulata Blanco, 1837) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee. L’albero è un arbusto, generalmente alto due metri; solo alcune varietà arrivano fino ai quattro metri, ma non sono tra quelle più diffuse.
Di origine cinese, attualmente viene coltivato nelle zone dalla temperatura mite, che oscilla fra i 15° e i 30°.
Per quanto riguarda le varietà, sotto il nome di mandarino vengono generalmente raggruppati anche frutti diversi dalla forma del mandarino originale, il quale è caratterizzato da buccia arancione chiaro, peduncolo stretto, piccole dimensioni e buccia liscia.
Uno fra i più diffusi è il mandarino clementino; a differenza dell’originale, la polpa è più aranciata e gli spicchi sono privi di semi.
Terreno del mandarino
I mandarini prediligono un terreno asciutto e a medio impasto, con pH compreso fra 6 e 7. Non si adatta bene a terreni argillosi e calcarei, quindi i terreni ben drenanti sono sicuramente la scelta migliore per questa pianta.
Irrigazione del mandarino
I mesi invernali, quando non sono eccessivamente freddi, sono ben tollerati dai mandarini. L’acqua piovana è sufficiente per una buona irrigazione. Discorso diverso, invece, per l’estate: nei periodi caldi le piante di mandarino vanno innaffiate con regolarità, evitando sempre i ristagni d’acqua.
Concime del mandarino
Un concime organico e ricco di minerali è quello più adatto per la concimazione del mandarino. Al vivaio e nei negozi specializzati viene venduto anche un ottimo concime per agrumi, adatto al mandarino tanto quanto agli aranci.
Potatura mandarino
La potatura del mandarino, in quanto pianta del genere Citrus, ha molti punti in comune con la potatura del limone (puoi approfondire l’argomento in questo articolo: “Il Limone: quando e come effettuare la potatura“) e la potatura dell’arancio.
Le tre piante, difatti, si potano nello stesso periodo, gli strumenti utilizzati sono simili e tutti i tipi di potatura hanno gli stessi obiettivi.
Vediamo quindi nel dettaglio queste regole generali, valide in linea di massima anche per le altre piante di agrumi.
Potatura mandarino: quando potare il mandarino
Gli agrumi si potano tutti tra la primavera e l’estate. Nei periodi freddi, infatti, le piante sono in fase vegetativa, quindi è meglio non danneggiarle in alcun modo.
La potatura va effettuata fra le due fioriture, quindi durante l’intervallo. Per questo è praticamente impossibile dire che gli agrumi vanno potati tutti contemporaneamente: bisogna seguire sempre il naturale ciclo di vita delle piante.
Inoltre, per le coltivazioni in Italia, è meglio differenziare il periodo ideale tra Nord e Sud. Al nord è meglio concludere la potatura entro luglio, poiché già dalla seconda metà di agosto le temperature iniziano a calare; al Sud si può tranquillamente continuare a potare per tutto agosto.
Potatura mandarino: gli strumenti
Il mandarino, in quanto pianta da frutto, è molto sensibile all’attacco di funghi e parassiti. Per questo la potatura non deve essere mai eccessiva, e soprattutto deve essere effettuata con tagli netti e strumenti disinfettati.
Gli strumenti più adatti per potare il mandarino sono quindi forbici e cesoie ben affilate. Sconsigliato, invece, l’uso di seghe e segacci, che creano traumi nella pianta sfilacciando i rami e diventando così vettori di patogeni.
Potatura mandarino: le potature annuali
Potatura di allevamento del mandarino
La potatura di allevamento o di forma consente di creare la forma preferita alla chioma dell’albero.
Si selezionano generalmente due o tre branchie principali, dalle quali si diramano i rami che forniranno i frutti.
Nel caso della coltivazione in vaso, per il mandarino sono utilizzate quattro forme di allevamento:
- a forma libera, con largo spazio fra i rami per permettere alla luce di entrare e all’aria di circolare;
- forma cerchiata con canne, lasciando la chioma vuota all’interno per permettere il passaggio di luce e aria;
- ad alberello, con la tipica chioma globosa che si sviluppa su un fusto alto circa un metro;
- a spalliera, comoda all’interno di spazi ridotti poiché i rami restano piatti e si sviluppano su una superficie piana.
Potatura di produzione del mandarino
La potatura di produzione o di fruttificazione è importante perché si eliminano i rami secchi e quelli trasversali, dando modo ai rami sani di far crescere i frutti ricevendo luce e aria necessaria.
E’ importante stare attenti ai succhioni, quei rami che crescono alla base della pianta e che diventano vigorosi in poco tempo. Potrebbero togliere linfa vitale ai rami più alti, quelli fruttiferi. Per questo vanno prontamente eliminati appena fanno la loro comparsa.
Potatura verde del mandarino
La potatura verde si rende necessaria quando si devono eliminare rami secchi o infruttiferi nel periodo estivo, sempre lontano dalla fase vegetativa (quindi giugno-luglio).
L’importante è non esagerare. I mandarini non hanno bisogno di potature eccessive; anzi; una potatura aggressiva o lo smaltimento della chioma potrebbe indebolire la pianta, danneggiando il raccolto. Meglio concentrarsi solo sui rami deboli, senza farsi prendere la mano.
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