La processionaria del pino è un insetto molto pericoloso sia per le pinete, perché può portare alla totale defogliazione degli alberi, sia per gli animali domestici e per l’uomo, perché è ricoperta da una pericolosa peluria urticante.
Si trova molto spesso sulle alberature stradali e sugli alberi a margine delle formazioni boscose ed è proprio questo insetto a essere considerato la causa principale dello sviluppo limitato delle pinete nel Mediterraneo.
In questo articolo ti mostreremo come riconoscere la processionaria del pino e come combatterla.
Indice
La processionaria del pino: caratteristiche biologiche
La processionaria del pino, conosciuta anche come Thaumetopoea pityocampa, è un lepidottero della famiglia delle Notodontidae.
Da giovane la processionaria si presenta come una larva che può raggiungere fino ai 3 cm e mezzo; la loro testa è nera, mentre il dorso è di un colore rossastro, ricoperto da un folto manto di peli anch’essi grigio-rossastri. Il loro nome un po’ curioso deriva dal fatto che si spostano sempre in fila indiana, formando appunto una sorta di processione. Si compattano solo al raggiungimento del loro nido bianco di seta, usato per deporre le nuove larve.
Da adulte, invece, prendono l’aspetto delle cosiddette farfalle triangolari; lunghe 3 cm e mezzo, le ali si presentano di colore giallo avorio e con delle striature più scure (che consentono loro di mimetizzarsi sulla corteccia degli alberi), l’apertura alare raggiunge i 5 cm e, per difendersi, sono in grado di emettere un liquido giallastro e irritante.
I nidi di processionaria sono molto importanti nella lotta contro questo insetto, perché sono facilmente riconoscibili e permettono dunque di localizzare la presenza delle larve; la loro forma è piriforme e il colore è bianco brillante.
La processionaria è molto diffusa soprattutto nelle regioni temperate dell’Europa meridionale, del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale.
La processionaria del pino: ciclo biologico
La processionaria del pino solitamente costruisce il nido sulla cima degli alberi o nelle intersezioni formate da alcuni rami laterali. Attorno a questo nido di seta avviene tutto il ciclo biologico di questo insetto:
- nei primi giorni primaverili le larve fuoriescono dal nido e iniziano a cibarsi delle foglie
- intorno al mese di maggio, ormai pronte, iniziano a discendere lungo il tronco
- arrivate a terra creano una piccola sacca profonda qualche centimetro, dove si incrisalidano
- dall’inizio dell’estate sino alla fine di luglio, le larve si trasformano in farfalle e in questo periodo si occupano anche dell’accoppiamento e della ovideposizione
- le giovani larve durante tutto agosto danneggiano le foglie degli alberi e creano dei nidi più leggeri
- con l’abbassarsi delle temperature iniziano a costruire dei nidi più compatti dove andare a svernare durante l’inverno
Ma ora andiamo a vedere quali sono i danni causati dalla processionaria del pino.
La processionaria del pino: quali danni?
La processionaria del pino, a causa dell’istamina contenuta nei suoi peli urticanti, è pericolosa non solo per gli alberi, ma anche per gli animali e per l’uomo.
Vediamo brevemente a quali rischi si può andare incontro con questo temibile insetto.
I danni agli alberi
La processionaria del pino colpisce soprattutto il Pinus nigra e il Pinus sylvestris, ma è pericolosa solo quando si trova allo stadio larvale:
- le larve giovani attaccano le foglie, lasciando un solo filo (corrispondente alla nervatura centrale dell’ago del pino) che verrà poi usato per rafforzare il nido
- le larve adulte, invece, mangiano completamente le foglie con tutti gli aghi; se l’attacco è massiccio e dura negli anni il futuro del pino è il disseccamento e la morte
I danni agli animali
La processionaria del pino può essere molto pericolosa per gli animali come cani, gatti o cavalli che sono soliti annusare l’erba o mangiarla, rischiando di entrare a contatto con i suoi peli urticanti.
Questi peli possono essere rilasciati dalla larva stessa, oppure possono staccarsi a causa del vento o ancora possono cadere dai nidi; sono microscopici e hanno una forma a uncino che permette loro di attecchire molto bene sulla pelle.
Questi i sintomi che potrebbe presentare il vostro animale, dopo aver ingerito i peli urticanti:
- eccessiva salivazione
- vomito o diarrea
- aumento della temperatura corporea
Nello sfortunato caso in cui uno dei tuoi animali dovesse presentare questa sintomatologia ti consigliamo di portarlo immediatamente dal veterinario, perché l’infiammazione acuta può essere mortale.
I danni all’uomo
La processionaria del pino può essere molto pericolosa anche per l’uomo. Il suo essere di dimensioni microscopiche e così capace di aderire all’epidermide, ne aumenta la pericolosità.
Questi i rischi più comuni:
- in caso di contatto con la pelle si ha una forte eruzione cutanea che, attraverso lo sfregamento e il sudore, può estendersi a tutto il corpo
- in caso di inalazione si ha un’irritazione delle vie respiratorie, con rischio di broncospasmi
- in caso di ingestione si verifica un’infiammazione delle mucose di bocca e intestino, che possono causare vomito e dolore addominale
- in caso di contatto con gli occhi si sviluppa una congiuntivite che, non curata, potrebbe progredire in cecità
Recati subito al pronto soccorso se pensi di essere entrato in contatto con la processionaria da pino; ricorda di sfregarti il meno possibile, sciacqua abbondantemente gli occhi nel caso fossero questi ad essere interessati dalla contaminazione e butta i vestiti che indossi (in alternativa lavali ad altissime temperature e separati dagli altri capi).
Vediamo però adesso come possiamo combattere la presenza della processionaria e diminuirne la sua pericolosità.
La processionaria del pino: come combatterla
La lotta alla processionaria del pino è obbligatoria dal 1998 e un decreto legislativo del 2005 prevede ammende in caso di mancata segnalazione dell’insetto.
Se delle aree pubbliche se ne occupano le amministrazioni o il corpo forestale di Stato, ecco quello che puoi fare se una parte del tuo giardino o del tuo orto dovesse essere interessata da questo annoso problema:
- puoi intervenire meccanicamente asportando il nido: questa è un’operazione molto delicata e complicata, per la quale dovrai dotarti di tutte le misure di sicurezza previste (tuta, occhiali, guanti, maschera e, in generale, ricorda di non lasciare della pelle scoperta); devi inoltre tenere in considerazione che dovrai raggiungere altezze elevate, perciò munisciti di scale e altri appigli. Una volta distaccato il ramo che ospita il nido, brucia tutto.
- puoi usare una trappola meccanica, facilmente reperibile online: una volta posizionata sul tronco dell’albero, catturerà le larve impegnate nella discesa lungo il tronco
- puoi usare una trappola ai feromoni, che riproduce le sostanze emanate dalla femmina della specie durante l’accoppiamento; questa trappola permette dunque la cattura del maschio ed evita la proliferazione della processionaria. Ricorda: il feromone dovrà essere cambiato ogni tre settimane e la trappola deve essere posizionata abbastanza in alto lungo il tronco
- un altro metodo efficace è il bacillus thurigiensis, un insetticida biologico molto efficace contro le larve giovani
- non sottovalutare l’utilizzo di altri insetti predatori; nel caso della processionaria sono molto usati gli insetti entomofagi come il Dittero sirfido predatore, l’Imenottero Icneumonide e soprattutto la Formica rufa
Queste sono tutte le armi biologiche che abbiamo a disposizione nella lotta contro la processionaria del pino; sconsigliamo l’uso di pesanti fitofarmaci che avvelenano gli alberi che dovremmo proteggere.
Detto questo, stai all’erta!
Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!