Coltivazione cavoletti di Bruxelles: dal vaso al piatto in pochi passaggi

coltivazione cavoletti di Bruxelles

La coltivazione dei cavoletti di Bruxelles è una delle coltivazioni più semplici da realizzare. Può essere eseguita sia in orto che in vaso e in pochi passaggi puoi degustare degli ottimi prodotti nati e cresciuti direttamente a casa tua. Ecco tutto ciò che devi fare per la coltivazione cavoletti di Bruxelles.

coltivazione cavoletti di Bruxelles

Indice

Cavoletti di Bruxelles

Come sempre, per capire le necessità della pianta, bisogna partire con il conoscere le sue origini.

Il cavolo appartiene alla famiglia delle Crucifere, come il cavolfiore, la rapa, il ravanello, ecc.) ed è originario delle regioni costiere dell’Europa.

Il suo nome deriva dalla parola latina caulis, che significa fusto. La coltivazione di questo ortaggio veniva già praticata negli orti dei Greci e dei Romani, che apprezzavano soprattutto il cavolo rapa, per il sapore gustoso della grossa radice.

Durante tutto il Medioevo, la sua presenza era diffusa soprattutto negli orti urbani e in quelli situati nelle vicinanze della città.

Nel 1700 erano già state introdotte numerose varietà di questa pianta, ad eccezione dei cavolini di Bruxelles, di origine molto più recente.

Oggi il cavolo viene coltivato sia in pieno campo che negli orti familiari di tutta Europa, anche se la diffusione delle diverse sottospecie nei paesi è strettamente legata alle tradizioni alimentari locali.

Tutte le sottospecie derivano da un progenitore comune, il cavolo selvatico. I suoi “organi” sono stati trasformati dall’intervento dell’uomo e hanno dato luogo alle molteplici varietà esistenti.

Coltivazione cavoletti di Bruxelles

Tra le varietà principali del genere cavolo (Brassica oleracea) spunta la sottospecie di nostro interesse: i cavoletti di Bruxelles (Brassica oleracea gemmifera).

In realtà i cavoletti di Bruxelles non sono cavoli nani e nemmeno chissà quali OGM creati dall’uomo.

I cavoletti di Bruxelles sono le gemme fiorali della specie Brassica oleracea gemmifera: hanno la forma di piccole palline e si sviluppano ai lati del suo fusto.

Le più importanti varietà di cavoletti di Bruxelles sono:

  • Long island: varietà precoce, con gemme fiorali di media grandezza.
  • Jade cross: varietà precoce, ibrido F1, caratterizzata da gemme fiorali piuttosto grandi e uniformi; la coltivazione cavoletti di Bruxelles di questa varietà è finalizzata alla conservazione dei prodotti ottenuti.
  • Perfection: varietà a maturazione medio-precoce, con gemme fiorali piccole e fusto corto; è piuttosto produttiva e resiste bene al freddo.
  • Mezzo nano (o Catskill): varietà a maturazione media, con gemme fiorali medio-piccole e fusto corto.
  • Sigmud: varietà tardiva, ibrido F1, con gemme fiorali di media grandezza e adatte alla conservazione; appartengo a questo gruppo anche altre cultivar che vengono coltivate in Italia: FrigostarIndra, BoxerAnagor.

coltivazione cavoletti di Bruxelles

Esigenze ambientali

I cavoletti di Bruxelles prediligono un clima temperato-fresco e sono abbastanza resistenti al freddo. È comunque sensibile alle gelate e già a 2-5 °C possono subire gravi danni.

Per questo motivo, nelle zone dove la stagione invernale è particolarmente fredda, le piante devono essere protette adeguatamente con gli opportuni mezzi di protezione.

Non subiscono invece alcun danno per le alte temperature e preferiscono una posizione soleggiata.

Le temperature ottimali per la germinazione e per le fasi iniziali della crescita sono comprese tra 22 e 25 °C. Al di sotto dei 6 °C la pianta arresta il suo sviluppo.

Durante le fasi successive della crescita, le condizioni climatiche dovranno invece mantenersi costantemente intorno ai 15-22 °C.

Il terreno ideale è quello di medio impasto tendente all’argilloso, purché non diventi troppo compatto e l’acqua in eccesso presente nel suolo non vi permanga, ma venga smaltita velocemente in profondità. Per evitare i danni da ristagno idrico, puoi leggere il nostro articolo su come evitare l’accumulo di acqua nel suolo.

Il suolo deve essere inoltre ben dotato di sostanza organica. Il pH ottimale è compreso tra 6,5 e 7,2, cioè neutro.

Se vuoi misurare il pH del tuo terreno, ti spieghiamo come farlo nell’articolo su come misurare il pH.

Preparazione del terreno

La coltivazione cavoletti di Bruxelles vede prima di tutto un’ottima preparazione del suolo.

All’inizio dell’inverno, il terreno deve essere preparato con una vangatura (nel caso di coltivazione in orto) o un’aratura (nel caso di coltivazione in pieno campo) di media profondità, a circa 30 cm.

Circa 1-2 settimane prima del trapianto in pieno campo, il terreno va annaffiato e pareggiato. Il pareggio del suolo deve essere fatto prima con una buona erpicatura e poi con una leggera rullatura, in modo da non comprimere troppo il suolo argilloso che potrebbe creare asfissia alle piante e una ridotta filtrazione dell’acqua.

È necessario che la superficie del terreno, dove si andranno a posizionare le piantine, sia molto fine e perfettamente pareggiata.

Messa a dimora (o trapianto)

Trascorso un periodo di 5-7 settimane a partire dalla data della semina in ambiente protetto, le nostre piantine di cavoletti di Bruxelles sono pronte per entrare in pieno campo.

Durante il trapianto, dobbiamo tenere in mente le seguenti distanze:

Distanza tra le file: 60-80 cm
Distanza tra le piante: 50-60 cm
N° di piante a metro quadro: 2,5-3
Profondità: 8-12 cm

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La concimazione

I cavoletti di Bruxelles richiedono un terreno fertile, esigono perciò un’abbondante concimazione.

Questa si può amministrare in due momenti:

  1. Prima concimazione: durante l’autunno o all’inizio dell’inverno; dovrà apportare una quantità di elementi nutritivi pari all’intero fabbisogno di Fosforo, Potassio e Calcio e il 35% o il 50% di quello relativo all’Azoto, a seconda di quanto il vostro terreno è ricco di quest’ultimo elemento.
  2. Seconda concimazione: da effettuarsi in 2-3 riprese all’atto del trapianto e nei 2 mesi successivi; così facendo, si apporterà la quantità rimanente di Azoto, fino a colmare i fabbisogni.

Nella seconda concimazione si dovranno utilizzare concimi a base di Nitrato di Calcio o il Nitrato di Sodio, che vengono assorbiti dalle piante in pochissimo tempo.

È bene utilizzare anche altri prodotti con effetto a breve termine, tipo gli acidi umici e altri prodotti naturali.

Per quanto riguarda le dosi, si può seguire lo schema seguente:

Quantità media di principio attivo necessaria per ogni metro quadro di terreno

Azoto (N): 30 g
Anidride fosforica (P2O5): 9 g
Ossido di Potassio (K2O): 35 g
Ossido di Calcio (CaO): 14 g

Lavori da eseguire durante la coltivazione

Sarchiatura

Una volta trapiantate le nostre piantine (se cerchi una guida specifica per il trapianto la trovi a questo link), è importante mantenere le file sempre pulite eseguendo regolari sarchiature, al fine di eliminare le erbe infestanti.

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Irrigazione

L’irrigazione è indispensabile nella coltivazione cavoletti di Bruxelles. Se si vogliono ottenere buone produzioni dobbiamo progettare bene il nostro impianto irriguo e avere a disposizione buone quantità di acqua.

All’atto del trapianto, occorre innaffiare abbondantemente il terreno intorno alle piantine per favorire l’attecchimento.

Durante la crescita della coltura, bisogna effettuare irrigazioni regolari, somministrando ogni volta modeste quantità di acqua, a turni di 1 settimana tra un intervento e il successivo.

Durante l’estate, infine, occorre intensificare gli interventi irrigui fino al ritmo di 1 volta ogni 3-4 giorni.

Ora sai proprio tutto su coltivazione cavoletti di Bruxelles. Cosa aspetti ad iniziare la tua produzione propria?

Se hai bisogno di aiuto, puoi sempre chiedere sul nostro gruppo ufficiale Facebook. Tanti tecnici e appassionati come te sapranno come aiutarti.

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Coltivazione cavoletti di Bruxelles: dal vaso al piatto in pochi passaggi ultima modifica: 2018-11-29T08:16:04+00:00 da Elia Valmori

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