Un allevamento asini può diventare una fonte di investimento importante con grandi soddisfazioni a livello economico.
Sia che vengono allevate le asine da latte, sia che vengono allevati asini e asinelli per la rivendita di carne, pensare di avviare un allevamento di asini può diventare un’attività economica redditizia.
Vediamo tutto ciò che serve per avviare un allevamento di asini nella nostra guida.
Indice
Allevamento asini: da dove iniziare?
Prima di aprire un allevamento di asini e di cercare asini in vendita per riempire il nostro allevamento, è opportuno conoscere le razze di asini più diffuse in Italia e selezionare quelle più adatte ai nostri scopi.
Passiamo in rassegna le razze di asini italiani più diffusi e più facilmente reperibili.
Asini amiatini
Originario della zona di Grosseto in Toscana, dal cui monte Amiata prende il nome, l’asino amiantino ha un carattere dolce e resistente che lo rende adatto allo sfruttamento delle aree marginali.
Tra le sue caratteristiche fisiche ritroviamo gli arti zebrati, la riga mulina, una croce scapolare e la bordatura più scura delle orecchie. Può vivere fino a 40 anni.
Asini Martina Franca
La razza, originaria della Puglia, è unica in Italia e facilmente riconoscibile per la sua taglia ben superiore alle altre razze italiane.
L’asino di Martina Franca viene utilizzato soprattutto per la soma e per la produzione mulina.
Il mantello è di colore scuro, con infarinatura del muso, alone intorno agli occhi e al muso. Ha un carattere vivace e una grande resistenza, per questo viene spesso impiegato come forza-lavoro.
La razza Martina Franca, insieme alla Ragusana, è la più diffusa per l’impiego delle asine da latte, grazie alla grande mole che permette di produrre più latte.
Asini sardi
Tipico asino da soma e da tiro, molto conosciuto e apprezzato anche all’estero, l’asino sardo è caratterizzato da riga mulina crociata, orecchie dal bordo scuro, zebrature sugli arti.
L’asino sardo è stato, nelle epoche passate, un vero e proprio mezzo di locomozione usato sia dagli agricoltori che per il traino cittadino. L’industrializzazione ha contribuito al declino di questa usanza.
L’asino sardo resta comunque uno dei più importanti, e fa parte del registro ufficiale degli asini italiani.
Altre razze di asini che vale la pena citare sono l’asino ragusano, l’asino romagnolo e l’asinara.
Tipo di allevamento
Una volta selezionati gli asini più adatti alle nostre esigenze, prima di aprire l’allevamento è necessario predisporre il luogo dove gli asini andranno a vivere.
Ciò, ovviamente, non manca di burocrazia. Per aprire un allevamento di asini occorre seguire il Codice per la Tutela e la Gestione degli Equid, nonché il regolamento sull’allevamento di equini per quanto riguarda le norme igieniche.
Da un punto di vista fisico è necessario disporre di un terreno adatto al pascolo, delle stalle abbastanza ampie da contenere gruppi di asini (gli asini sono animali molto sociali) e di una sala per la mungitura.
Qualora non fosse possibile fornire un terreno per il pascolo, si dovrà almeno disporre di un paddock vicino per dare uno spazio di movimento diverso dalla stalla.
Gli asini in vendita possono essere reperiti da allevatori vicini. La vendita di asini non è un aspetto da sottovalutare: a seconda della razza, un allevatore può vendere il suo asino anche per 1000 euro. Spesso, però, gli asinelli vengono regalati, o si può salvare un asinello dal macello spendendo circa 300 euro.
Allevamento asini: la vita quotidiana
Vediamo ora cosa comporta giornalmente un allevamento di asini.
Ferratura degli asini
La ferratura negli equini permette di mantenere sane le unghie. Nel caso degli asini, caratterizzati da zoccoli concavi e molto duri, la ferratura non è necessaria, a meno che non vengano utilizzati su terreni sassosi.
Alimentazione degli asini
Gli asini sono animali erbivori, con un apparato monogastrico e una capacità totale di 120 litri divisi fra stomaco, intestino e cieco – quest’ultimo è l’organo con più capacità contenitiva.
A prescindere dalla razza, per cui l’alimentazione cambia, tutti gli asini hanno bisogno di erba per l’assunzione di proteine e lipidi, cereali per l’assunzione di carboidrati e minerali e vitamine, anch’essi ricavati dalle piante.
Si deve porre particolare attenzione all’alimentazione delle asine da latte. Le asine da latte, infatti, mangiano porzioni diverse a seconda del periodo di gestazione.
Gestazione delle asine da latte
La gravidanza di un’asina da latte ha durata annuale. Per questo le asine possono gestire una gravidanza ogni anno; tuttavia rimangono produttive per dieci anni, a seconda della razza.
Il calore di un’asina da latte si manifesta solitamente a fine primavera e dura tutta l’estate, mentre l’asino stallone è disponibile all’accoppiamento tutto l’anno.
Come accennato prima, l’alimentazione delle asine da latte in periodo di gestazione si modifica a seconda del periodo: per i primi tre mesi si mantiene uguale allo stadio adulto; dal quinto mese si aumenta la quota di proteine per favorire la produzione di latte; successivamente, durante la produzione di latte – quindi nel periodo di mungitura – si mantiene un’alimentazione normale.
La mungitura può durare fino a sei mesi. La produzione di latte termina togliendo liquidi dalla dieta o terminando la mungitura.
Gestione degli asini: cosa fare ogni giorno
Alcune accortezze per gestire la vita degli asini nel vostro allevamento.
- Registrare l’asino sia all’USL della città sia all’anagrafe equina (APA), con microchip e passaporto veterinario.
- Controllare periodicamente le zampe e verificare la presenza di parassiti.
- Il latte d’asina va conservato in frigo per quattro giorni; se pastorizzato può durare anche una settimana in frigo.
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