L’agricoltura femminile regge meglio alla crisi economica. Questa affermazione si può dedurre dopo le numerose statistiche esposte il 31 gennaio 2018 a Firenze, in occasione dell’assemblea regionale.
All’assemblea programmata erano presenti la presidentessa di Donne in Campo nazionale Mara Longhin, il direttore Giordano Pascucci, il presidente di Cia, ovvero della Confederazione Italiana Agricoltori Toscana Luca Brunelli, e infine una rappresentante donna di tutte le aziende al femminile della regione Toscana.
La moderatrice della conferenza è stata Anna Maria Dini, coordinatrice di Donne in Campo della Toscana, una associazione ideata per le imprenditrici in campo agricolo e più in generale, per le donne impegnate in agricoltura e nelle aree rurali.
Indice
Perché l’agricoltura femminile ha saputo reggere meglio la crisi?
Il segreto di questo andamento risiede nella capacità di innovazione e produttività. Sono proprio questi due fattori che hanno permesso alle aziende agricole femminili di raggiungere questi meritati risultati. E di fatto i numeri parlano chiaro.
L’agricoltura femminile, nei momenti di crisi ha registrato un calo corrispondente all’1%, mentre tutte le altre aziende sono arrivati a picchi del -9%. Ovviamente una notevole differenza in termini di produttività e guadagno.
Un altro importante dato, arriva dalla riduzione del numero di imprese corrispondente al 37% nei primi 10 anni degli anni 2000. Tutte le altre aziende non guidate da donne hanno registrato di fatto un aumento del 31% fino al 2010.
I numeri dell’agricoltura femminile
Nel nostro Paese, piu’ di una azienda agricola su quattro, ovvero in percentuale corrispondente al 29% è capitanata da donne. Questa statistica è confermata soprattutto al centro sud.
È proprio nelle zone meridionali dell’Italia che si concentra quasi il 70% di tutte le aziende agricole al femminile. Le aziende con a capo una donna ammontano in totale a oltre 216 mila. Una cifra non indifferente per il nostro territorio.
I dati qui sopra riportati sono stati resi noti direttamente da Coldiretti durante l’assegnazione di un importante premio, consegnato direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole: De@Terra.
È proprio in agricoltura, come spiega la portavoce all’assegnazione del prestigioso premio, che le donne riescono a distinguersi. Le donne a capo di un’azienda agricola hanno dimostrato capacità di coniugare diversi fattori concatenati tra di loro.
Nell’ottica ambientale sono riuscite di fatto a rispettare sia la natura circostante, che la tutela della vita. Il tutto con una particolare attenzione per la qualità della vita e un occhio di riguardo per il sociale.
Al centro delle attività legate alle aziende in rosa, troviamo sicuramente la valorizzazione dei prodotti tipici locali e la biodiversità, fattore ormai importante nelle nuove aziende.
Le numerose iniziative incoronano quelli che sono già programmi completi e innovativi. Tra questi, troviamo numerosi corsi finalizzati a scopo educativo, come gite e laboratori per le scuole e laboratori extrascolastici come centri estivi e visite guidate per i più piccoli.
Sono proprio gli orti didattici ad avere un ruolo importante in quest’ottica educativa insieme a percorsi che prevedono gli animali al centro di questa visione, come la Pet Therapy che sta riscontrando sempre più popolarità con dei buoni risultati riscontrati.
Senza dimenticare l’agriturismo, un’altra importante attività al centro delle aziende agricole rosa.
Pensi che le informazioni presenti in questo articolo siano incomplete o inesatte? Inviaci una segnalazione per aiutarci a migliorare!