Hai mai sentito parlare dell’uso di alghe in agricoltura? Se leggi questo articolo scoprirai cose a cui forse non crederai, ma sappi che è tutto vero. E i risultati reali lo dimostrano! Possono essere usate anche in agricoltura e non hanno alcun tipo di contro-indicazione, nessun tempo di carenza e possono essere applicate in vari modi. Parliamo quindi dell’uso delle alghe in agricoltura.
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Aumentare la produzione è un sogno di tutti… vero?
L’uso delle alghe in agricoltura non è una cosa nuova ma molti ancora non conoscono le loro stupefacenti potenzialità. Da sempre, l’essere umano ha cercato di aumentare la produzione in tutti i modi. L’uso del concime è un esempio, ma possiamo citare anche fertilizzanti fogliari, il sovescio, i fitoregolatori, gli acidi umici e gli idrolizzati proteici.
Oltre ad aumentare la produzione, però, si è sempre cercato anche di preservare le piante al meglio, soprattutto contro i capricci del clima che spesso è davvero imprevedibile. Nutrizione e protezione, quindi, diventano due parole chiave per l’agricoltore attento ed esigente.
Il gioco si fa duro soprattutto in quelle coltivazioni che hanno un ciclo colturale che va oltre il periodo favorevole, cioè il periodo in cui le condizioni climatiche sono tendenzialmente ottimali. Sto parlando ovviamente degli alberi da frutto, come ad esempio melo e pero. Per loro, i mesi che vanno da marzo a ottobre – novembre sono i più impegnativi da affrontare. Durante questo lasso di tempo, cambiano le condizioni meteo, le temperature, la disponibilità idrica e le esigenze nutrizionali.
Uso di alghe in agricoltura: perché?
Le alghe a cui ci riferiamo sono in particolare quelle appartenenti alla specie Ascophyllum nodosum, alghe che crescono nei mari d’Irlanda. Più che nei mari, in realtà, sarebbe meglio dire nell’Oceano Atlantico. Per tale motivo, infatti, è fuori ogni ombra di dubbio la purezza delle acque in cui queste alghe crescono e la piena naturalezza che le rende particolarmente efficienti all’uso in agricoltura. Ecco spiegato il perché, un prodotto a base di estratti di alghe, può essere utilizzato anche in agricoltura biologica.
Gli estratti di alghe sono dei prodotti ottenuti tramite la lavorazione di alghe rosse, verdi o brune (come nel caso dell’Ascophyllum nodosum sopracitata). Gli estratti di alghe contengono polisaccaridi, alcooli, fenoli e composti ad effetto ormone-simili.
Ad esempio, i polisaccaridi sono i veri mattoni con cui vengono costruite le cellule vegetali. Sono sostanzialmente zuccheri, come gli alginati e il mannitolo, e favoriscono la crescita delle cellule, delle foglie, dei frutti e di tutta la pianta in generale. È grazie a loro che si possono avere mele, pere, kiwi, pomodori e ogni tipo di frutto più grande del normale. Tutto in modo assolutamente naturale.
Quali sono i vantaggi nell’uso di alghe in agricoltura
In generale, quindi, l’uso di estratti di alghe in agricoltura permette:
- L’aumento della tolleranza agli stress abiotici: maggior sviluppo radicale e aumento del rapporto root/shoot
- Migliore stato nutrizionale
- Più efficiente osmoregolazione
- Riduzione della formazione di radicali liberi
- Aumento dell’attività di enzimi di difesa da stress ossidativo
Dove trovare gli estratti di alghe
Ovviamente non tutte le alghe esistenti nel mare possono essere utilizzate in agricoltura. Alcune possono essere pericolose perché tossiche per la pianta, altre non porterebbero nessun vantaggio. Oltre a questo, le alghe raccolte devono essere trattate e si deve estrarre solo gli elementi utili che abbiamo descritto fino ad ora.
Per tale motivo, fra i prodotti più affidabili spicca Phylgreen, capace di trasferire alle piante tutti questi sensazionali vantaggi. Phylgreen è un prodotto della Tradecorp e cliccando su questo link potrete saperne di più. Di seguito vi lasciamo i riferimenti e i contatti dell’azienda.
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