Nessuno ti dirà come si cura veramente l’Antracnosi, ma noi sì.
L’Antracnosi è una pericolosa malattia che attacca molte piante.
Sconfiggiamola insieme.
Indice
Antracnosi
L’Antracnosi è un termine che raggruppa alcuni funghi patogeni, i quali provocano danni a molte piante ed erbe.
Prima di vedere come si cura, impariamo a riconoscere i sintomi sulle varie specie vegetali che attacca.
Antracnosi dell’erba medica e del trifoglio
L’Antracnosi dell’erba medica e del trifoglio è una malattia provocata da un fungo patogeno, il Colletotrichum trifolii.
Attacca la vegetazione nei periodi di fine estate – autunno, soprattutto nelle fasi di ricaccio concomitanti ad andamenti stagionali caldo-umidi.
I tessuti colpiti dal fungo assumono colorazioni bluastre. Tale caratteristica consente di distinguere i disseccamenti provocati da Antracnosi rispetto a quelli imputabili a Fusariosi.
Come si cura
Dato che non esistono interventi diretti su queste erbe, si consiglia la rottura degli erbai infetti e la conseguente rotazione con altre erbe che non siano Leguminose.
Antracnosi della soia
Questo tipo di Antracnosi è provocata da 2 funghi patogeni, il Colletotrichum dematium e Glomerella glycines.
Questi infettano le giovani piantine di soia che muoiono per necrosi dei cotiledoni e dei fusticini.
Sulle piante adulte produce necrosi alle nervature fogliari che si estendono a tutta la vegetazione, baccelli compresi, che avvizzisce e dissecca incurvando tipicamente il cimale.
Come si cura
La lotta è solamente di tipo agronomico preventivo. Consiste nell’uso di seme sano o ben conciato e nella distruzione dei residui vegetali infetti.
Antracnosi della fragola
Ecco un altro tipo di Antracnosi. Questa è provocata dal fungo Colletotrichum acutatum.
La sintomatologia si manifesta sullo stolone della pianta di fragola, tramite delle tacche necrotiche ed infossate che si estendono, lentamente, a tutta la circonferenza.
A volte la malattia compare anche sui piccioli fogliari e sulle fragole.
Questi possono evidenziare tacche necrotiche, di consistenza stopposa ed infossate che provocano deprezzamento del prodotto.
Come si cura
Anche in questo caso, l’azione più utile da eseguire è la prevenzione. In alcuni casi, si può ricorrere a trattamenti con prodotti Rame.
Antracnosi del melone
L’Antracnosi del melone è provocata dal fungo Colletotrichum lagenarium.
In realtà non colpisce solo il melone, ma anche il cocomero e il cetriolo, per questo, infatti, viene chiamata anche Antracnosi delle Cucurbitacee.
Attacca soprattutto i frutti su cui produce tipiche tacche infossate brunastre di aspetto molliccio.
Sulle foglie determina la comparsa di macchie giallo-ocra che necrotizzano provocando il disseccamento della vegetazione. Le stesse tacche si possono formare anche sui fusti.
Come si cura
Questo patogeno si previene limitando l’umidità, ricorrendo a varietà resistenti e con trattamenti a base di Rame.
Antracnosi della cipolla
Il fungo che provoca questa Antracnosi è una variante di quello della soia: Colletotrichum dematium v. circinans.
Questa malattia fungina, che colpisce i bulbi della cipolla poco prima della raccolta e durante la fase di conservazione, si manifesta con macchie nerastre di aspetto cristiforme nelle scaglie più esterne dei bulbi, che vengono così deprezzati.
Come si cura
Anche qui la lotta agronomica è la miglior soluzione. Adottare rotazioni lunghe e utilizzare varietà resistenti. Inoltre, la conservazione dei bulbi deve avvenire dopo un’attenta asciugatura.
Antracnosi del fagiolo
Questa Antracnosi è presente in tutti gli areali di coltivazione del fagiolo. È una delle più gravi malattie per i danni che provoca.
Il fungo che la provoca è riconosciuto come Colletotrichum lindemuthianum.
I sintomi si manifestano in quasi tutti gli organi aerei, anche se quelli più evidenti e con maggiore gravità si hanno sui baccelli e sui semi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con piccole tacche brunastre e necrotiche che, man mano, si estendono lungo le nervature, fino ad interessare parte della lamina che dissecca.
Sui baccelli il sintomo è tipico: inizia con macchie edematose che ben presto necrotizzano trasformandosi in tacche tondeggianti, infossate, con un diametro fino a 1 cm.
Queste tacche presentano la parte centrale più depressa e più chiara.
I semi infetti, se utilizzati per la semina, possono originare piante già infettate che contagerebbero anche quelle sane.
Come si cura
Oltre ai metodi di lotta già dette per la cipolla, nel caso del fagiolo si possono eseguire dei trattamenti (con prodotti a base di Rame) in prefioritura, ripetendoli con cadenze funzionali all’andamento climatico.
Antracnosi del noce
L’Antracnosi del noce è una malattia sempre più frequente negli ultimi anni, con manifestazioni abbastanza virulente negli ambienti caratterizzati da una fine primavera umida e piovosa.
Il fungo responsabile è Gnomonia juglandis.
Sulle foglie compaiono delle tacche necrotiche, bruno-rossastre, più o meno tondeggianti e con la parte centrale grigiastra.
Sulle tacche necrotiche della pagina inferiore si possono evidenziare delle punteggiature scure.
Come si cura
La cosa più importante è distruggere i residui vegetali infetti tramite il fuoco. Eventualmente si può intervenire con prodotti rameici, sia nel caso di prevenzione sia nel caso di soccorso appena compaiono i primi sintomi.
Antracnosi del platano
Come per le altre, anche questa è provocata da un fungo, lo Gnomonia platani.
Sul platano, è stata segnalata per la prima volta alla fine del 1800. Poi si è diffusa rapidamente in tutta Italia.
Il sintomo tipico e specifico si manifesta sulle foglie, dove compaiono necrosi che iniziano come zone bruno-rossastre, centrate lungo le nervature principali, che determinano una più o meno intensa deformazione delle lamine, provocando il blocco dell’accrescimento dei tessuti colpiti.
Come si cura
Gli interventi di cura per il platano eguagliano quelli del noce.
Antracnosi dell’ippocastano
Un altro fungo responsabile, il Guignardia aesculi. I sintomi si ritrovano prettamente sulle foglie.
Si possono vedere delle macchie irregolari sparse sul lembo fogliare. Dapprima sono decolorate, poi diventano verde più intenso ed avvizziscono.
Infine, disseccano trasformandosi in tacche necrotiche rossastre o rosso-brunastre.
Come si cura
Gli interventi di cura per l’ippocastano eguagliano quelli del noce e del platano.
Antracnosi del ciclamino
L’ultima di queste Antracnosi elencate è quella del ciclamino. Fungo responsabile, il Gloeosporium cyclaminis.
Colpisce diversi organi, soprattutto i giovani piccioli fogliari, sui quali compaiono tipiche strozzature necrotiche color rosato.
I bottoncini fiorali necrotizzano e si piegano ad uncino in modo caratteristico.
Le foglie si presentano deformate ed inspessite. Ivi si possono vedere macchie necrotiche tondeggianti, a volte zonate.
Come si cura
Per il controllo del patogeno è necessario utilizzare substrati e tuberi sani, eliminare le piante già ai primi segnali della malattia ed agire sulle condizioni climatico-ambientali per sfavorire il patogeno.
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