Sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici.
Inizialmente se si è interessati ad aprire un’azienda agricola bisogna avere in testa come prima cosa che lavorare la terra, allevare animali e tutto ciò che ruota attorno comporta degli enormi sacrifici. Bisogna sapere che non tutti sono predisposti a fare questo tipo di lavoro, che richiede per l’appunto tantissime ore di lavoro, tante responsabilità e quasi mai periodi di vacanze. Il punto chiave per chi intende aprire un’azienda agricola è senz’altro l‘idea imprenditoriale da portare avanti.
Il progetto che si intende sviluppare deve avere delle caratteristiche sia di fattibilità sia di innovazione.
Solo quando si ha ben in mente l’idea progettuale, si passa alla fase successiva: quella di analisi.
L’analisi comprende inizialmente lo studio delle caratteristiche climatiche, fisiche e chimiche del territorio, per poi passare ad un eventuale studio della concorrenza ed analisi dei probabili sbocchi di vendita del prodotto (fase molto delicata e da non tralasciare).
Arrivati a questo punto ciò che serve per proseguire in modo concreto sono i finanziamenti.
Sarà la Coldiretti a fornire tutte le informazioni del caso, indicando le procedure necessarie per accedere ai fondi regionali, italiani ed europei.
Questo passaggio è molto delicato ed è quindi consigliato ascoltare diverse opinioni e informarsi il più possibile, anche perché ogni regione italiana ha regolamenti e bandi diversi.
A livello burocratico ciò che è indispensabile è aprire una partita Iva, registrarsi al registro delle imprese e aprire una posizione INPS.
Per poter seguire tutto al meglio, la nascente azienda agricola avrà sicuramente bisogno di un commercialista e di un veterinario, nel caso specifico di un allevamento.
In base poi al tipo di azienda che si desidera aprire e alle attività collegate ad essa, ci sarà sicuramente bisogno dei permessi dell’Asl.
Non tutte le idee che si hanno in mente però, possono essere realizzate, di fatto la scelta sarà sicuramente influenzata dal tipo di terreno agricolo a disposizione, dalla sua estensione, dalle sue caratteristiche fisico-chimiche e dal capitale disponibile.
QUALI PRODUZIONI SCEGLIERE?
Se si hanno a disposizione diversi ettari, la scelta di creare delle coltivazioni “classiche”, come quelle di cereali o verdure potrebbe essere adeguata poiché sono necessari diversi ettari per ammortizzare i costi di produzione, a partire dal costo delle macchine agricole, indispensabili per questo tipo di colture.
Al contrario invece, se si vuole aprire un’azienda agricola che produce un prodotto biologico o pregiato, non sono necessari molti ettari, una estensione anche piccola può produrre i giusti guadagni e rendimenti.Non è detto che l’aspirazione di aprire una azienda agricola sia l’unica fonte di lavoro, di fatto si può decidere anche di intraprendere questa strada come attività parallela, magari con l’aiuto di persone che possono supportare la vita dell’impresa.
Se le idee tendono a mancare in seguito una piccola lista di attività più o meno nuove che possono far accendere la lampadina per poter creare un’innovativa azienda agricola.
Come detto in precedenza, il biologico non necessità di un vasto terreno a disposizione ed è da tenere bene in considerazione poiché nel nostro Paese sta vivendo un periodo molto positivo ed è sempre più richiesto; questo perché il consumatore ora cerca perlopiù la qualità rispetto alla quantità, ed il biologico sposa alla perfezione questa tendenza.
Da diverso tempo si sono insediate nel nostro territorio diverse culture fino a qualche anno fa davvero sconosciute. Dal lontano Oriente sono arrivate fino a noi coltivazioni particolari come quella del bambù gigante, delle bacche di Goji o della quinoa.
In particolare le coltivazioni di bambù gigante, sono in forte espansione sia a Nord che a Sud, grazie anche al doppio scenario di mercato, infatti si può ricavare sia sulla vendita dei germogli, molto impiegati incucina, sia sulla vendita delle canne di bambù, utilizzate nei più svarianti settori a partire da quello edilizio. Anche le bacche di Goji sono sempre più richieste dal mercato europeo, grazie alle loro proprietà vitaminiche e nutritive.
Rimanendo sempre in tema di benefici e di cosmesi, le coltivazioni di aloe vera stanno producendo buoni guadagni, soprattutto nelle zone del Sud Italia troviamo numerose colture dove appunto il clima è più adatto e favorevole.
Nelle colture considerate redditizie, dove sì il guadagno può essere molto elevate ma l’investimento iniziale non è indifferente; troviamo le coltivazioni del noce, dove anche qui come nel caso del bambù, c’è una doppia entrata, il guadagno può nascere dalla vendita delle noci oppure dal legno, da tempo considerato un legno pregiato e resistente.
Colture di girasoli, zafferano e camomilla possono essere delle valide alternative, al giorno d’oggi molto richieste e posizionate bene nel mercato nazionale.
Altre particolari produzioni sono quelle della tartuficoltura e funghicoltura. Anche in questi casi non è necessario avere a disposizione diversi ettari, le prospettive di crescita e di guadagno in questi due campi sono sempre in notevole crescita.In particolare per i tartufi, la scienza è in continuo aggiornamento per poter coltivare questi tuberi pregiati.
Per quanto riguarda invece l’universo legato agli animali, una tendenza in forte crescita è quella della fattoria didattica. Si avviano delle affiliazioni dirette con le scuole e i centri dell’infanzia per intraprendere percorsi ludici e didattici per i piccoli, ma anche solamente per far trascorrere ai bambini qualche ora all’aria aperta scoprendo la natura.
Per il tema animali particolari, nella lista troviamo: api, lombrichi e lumache. Avviare di fatto una produzione di miele può diventare un’attività molto redditizia e anche gratificante. Come nel caso dei lombrichi, ben noti nel mondo scientifico grazie all’attività di rimescolamento del terreno, aumentandone la fertilità. Anche questa può diventare quindi un’idea particolarmente interessante.
Intraprendere l’allevamento di lumache, al giorno d’oggi è una scelta consigliata anche perché sono sempre più richieste a livello europeo e in nazioni grandi come Francia e Spagna. Se siete interessati a questo nuovo scenario di business, vi abbiamo raccontato in questo articolo come aprire un allevamento di lumache.
Nel sogni nel cassetto di molti imprenditori italiani, c’è quello di aprire un agriturismo. Gli agriturismi, in particolare in Italia, sono di fatto una risorsa per il turismo. Questa idea potrebbe conciliare quindi diversi interessi ed entrate, partendo dal turismo arrivando alla produzione di diversi prodotti più che genuini e proprio a Km0.
A questo punto, a voi la scelta!
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