di Antonino Crapanzano
Con il termine Aster (Linnaeus, 1753) intendiamo un genere di piante erbacee perenni o annuali, spermatofite e dicotiledoni, appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Queste piante comprendono circa 250 specie che presentano taglia, portamento, forma, fiori e resistenza variabili.
Il fiore perenne del genere Aster è molto simile alle margherite, infatti viene anche chiamate margherite di San Michele o settembrine.
La loro distribuzione copre l’intero globo terrestre ma le troviamo soprattutto in Europa, Africa, Asia e in America settentrionale. Nel territorio italiano circa una decina di specie sono tipiche, due delle quali vivono sull’intero arco alpino.
La specie tipo per questo genere di piante è Aster amellus (Linnaeus, 1753).
State pensando di comprare questo bellissimo fiore e farlo crescere nel vostro giardino?
Allora vi trovate nel posto giusto.
Vediamo adesso quali sono le caratteristiche principali dell’aster con fiore perenne o annuale, il metodo di coltivazione più idoneo e le esigenze che dobbiamo soddisfare per consentire la crescita e lo sviluppo di questo genere di piante.
Buona lettura!
Le caratteristiche dell’aster
Le piante del genere aster danno vita a cespugli formati da fiori con diverse colorazioni: viola, blu, rosa, bianco, lilla, giallo. Sono molto utilizzate a scopo ornamentale in parchi, giardini, aiuole e balconi.
Aster comprende piante a fiore perenne ma anche specie il cui ciclo di vita è perlopiù annuale:
- le prime sono capaci di resistere alla stagione invernale grazie alla presenza di gemme dormienti posizionate a livello del suolo.
Dobbiamo distinguere le specie di origine eurasiatica dalle specie di origine americana:
- le specie di origine eurasiatica possono raggiungere altezze di 1 metro circa e sono caratterizzate dalla presenza di un fusto eretto che può può presentare ramificazioni nella parte terminale;
- le specie di origine americana possono arrivare a misurare fino a 3 metri di altezza.
Le foglie che possiamo notare sull’aster si presentano di piccole dimensioni e possono raggiungere lunghezze comprese tra 25 e 40 mm e sono di due tipi:
- foglie basali che si trovano nella parte inferiore del fusto, sono di forma lanceolata e disposte a forma di rosetta, presentano una leggera peluria;
- foglie cauline che, invece, si trovano nella parte superiore, si presentano di forma allungata, dai bordi lisci o leggermente seghettati e sono coperti da peluria.
Le infiorescenze rappresentano la parte più bella e vistosa dell’aster. Ciascuna di queste è formata da tantissimi piccoli fiori disposti a formare un bottone centrale che sarà circondato da petali di forma allungata e molto colorati.
Il fiore dell’aster, molto spesso perenne, ricorda le margherite per la forma che assume e può essere:
- tubuloso, quello interno;
- ligulato, quello esterno.
Le loro dimensioni variano da 2,5 a 5 cm di diametro. Quelli delle specie spontanee saranno di più piccole dimensioni, i fiori delle specie ibride e di alcune varietà appositamente selezionate possono raggiungere dimensioni di gran lunga maggiori.
La coltivazione dell’aster dal fiore perenne
Gli aster dal fiore perenne sono molto apprezzati e impiegati nel giardinaggio in quanto si tratta di specie abbastanza rustiche. Per questo motivo hanno bisogno delle normali cure che richiedono le piante in genere ma la loro coltivazione è alla portata di chiunque abbia il pollice verde.
E allora vediamo quali sono le più importanti esigenze di queste piante.
Messa a dimora
Per la messa a dimora dell’aster dobbiamo aggiungere al terreno dell’humus maturo o qualsiasi altra sostanza organica. E’ consigliabile utilizzare un tutore per sostenere la pianta se quest’ultima si sviluppa molto in altezza.
Terreno
L’aster è un fiore facilmente adattabile, pertanto cresce bene in qualsiasi tipo di terreno. La crescita e lo sviluppo migliore si ottengono con un terreno ricco di humus, umido, ben drenante e con un pH neutro o leggermente alcalino.
Un terriccio generico può andare bene per le piante coltivate in vaso. Queste piante non tollerano il ristagno idrico che può causare l’insorgenza di marciume radicale.
Esposizione dell’aster dal fiore perenne
Le nostre piante dobbiamo posizionarle in una zona soleggiata poiché amanti della luce o in posizione di mezz’ombra nei luoghi più caldi. Se le posizioniamo in zone piuttosto ombreggiate la loro crescita sarà stentata e produrranno soltanto piccoli fiori.
Temperatura
Gli aster prediligono una temperatura compresa tra 17 °C e 25 °C circa. Sebbene predilige temperature elevate, questa pianta è in grado di resistere a temperature inferiori a -20 °C in quanto, come abbiamo già detto, si tratta di un genere piuttosto rustico.
Irrigazione
In pieno campo queste piante possono sopravvivere tranquillamente grazie all’acqua piovana e irrigazioni saltuarie. Un discorso differente riguarda le piante in vaso che, in primavera e in estate, necessitano di periodiche irrigazioni in modo che il terreno non si dissecchi completamente se desideriamo una fioritura rigogliosa.
Concimazione dell’aster dal fiore perenne
La concimazione dell’aster dal fiore perenne deve essere eseguita in primavera per ottenere una pianta vigorosa e una fioritura abbondante somministrando concime organico che contiene azoto, fosforo, potassio e i microelementi necessari per favorire la ripresa vegetativa.
Inoltre, è importante ripetere la concimazione con cadenza mensile durante la fioritura.
Potatura
La potatura deve essere eseguita ogni tre o quattro anni mediante la divisione dei cespi per limitare lo sviluppo eccessivo della pianta che potrebbe compromettere la produzione dei fiori. L’eliminazione dei cespi si esegue in primavera o in autunno inoltrato, al termine della fioritura.
E’ necessario asportare i getti più vigorosi partendo dalla base. Se, invece, la pianta presenta una chioma molto estesa dovremo eliminare la vegetazione in eccesso verso la fine dell’autunno.
Infine, bisogna sempre rimuovere le parti della pianta avvizzite o danneggiate.
Parassiti e malattie
Le piante di aster sono resistenti a parassiti quali acari e afidi.
Gli agrotidi, bruchi con abitudini notturne e di colore variabile, sono quelli che dobbiamo temere poiché se presenti in grande numero sulla pianta possono portare alla sua distruzione in quanto sono soliti cibarsi di foglie, steli e radici.
In presenza dei primi sintomi sarà necessario intervenire con un insetticida specifico.
Le infezioni da oidio possono verificarsi in caso di eccessiva umidità, per evitare il suo sviluppo dobbiamo impiegare un terreno ben drenante e che non favorisca il ristagno idrico.
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