Sai già cos’è il Bacillus thuringiensis? In questo articolo ti spieghiamo perché è così importante e utile per curare molte malattie delle piante. Buona lettura.
Indice
Lotta biologica e micro-biologica
Nella lotta biologica, i batteri entomopatogeni che presentano un maggiore interesse sono i batteri sporigeni.
Questi batteri manifestano, oltre ad una buona capacità di conservazione, anche la possibilità di diffondersi nell’ambiente e di conservare a lungo la loro caratteristica patogena.
I batteri immessi nell’ambiente si comportano fondamentalmente in due modi:
- Una volta immessi sono in grado di diffondersi autonomamente in modo efficace e duraturo;
- Dopo l’immissione non sono in grado di colonizzare in modo sufficientemente duraturo l’ambiente, quindi, in questo caso, si parla di insetticidi biologici o bio-insetticidi.
Tali insetticidi biologici presentano un’elevata specificità di azione (selettività ristretta a gruppi di fitofagi, senza ripercussioni sulla biocenosi) e una bassissima tossicità nei confronti dell’uomo e degli animali.
Al genere Bacillus appartengono i batteri sporigeni che vengono attualmente utilizzati nella lotta biologica e specificamente il Bacillus popilliae e il Bacillus thuringiensis.
Questi due batteri sono i capostipiti a cui fare riferimento per dividere le azioni patogenetiche: il primo provoca, nell’ospite, una setticemia; il secondo produce una tossina, principale responsabile della morte dell’ospite.
Bacillus thuringiensis
Discreto successo ha avuto l’impiego del Bacillus thuringiensis nella lotta contro i Lepidotteri.
La caratteristica fondamentale del Bacillus thuringiensis è quella di produrre, oltre alla spora, un cristallo proteico, di forma bipiramidale, formato da una tossina (delta-endotossina) che risulta essere mortale per gli insetti con ambiente intestinale alcalino (pH 9,5-12) caratteristico dei Lepidotteri.
Tale tossina paralizza i muscoli dell’apparato digerente dei suddetti insetti bloccandone la nutrizione e provocando una degenerazione necrotica delle cellule dell’epitelio intestinale.
La conseguente lesione dei tessuti intestinali provoca il passaggio dei batteri, anche della normale flora intestinale, nella cavità emocelica con conseguenti setticemie a livello della cavità corporea.
Anche in alcuni insetti con pH intestinale compreso tra 8 e 9,5 il Bacillus thuringiensis dimostra una certa attività, la morte degli insetti però avviene in tempi più lunghi ed è dovuta soprattutto alla setticemia indotta dalla germinazione delle spore.
L’azione della parte più attiva del batterio, cioè la delta-endotossina, è legata alla presenza di specifici recettori posti sulle membrane cellulari delle cellule epiteliali dell’intestino.
Ssp. Kurstaki
Il Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki è la sottospecie sicuramente più conosciuta ed utilizzata al mondo, in quando assai efficace come insetticida biologico.
Il prodotto commerciale contiene sia cristalli sia spore ed esplica la sua azione nei confronti delle larve dei Lepidotteri defogliatori (Lymantria dispar, Hyphantria cunea) e di altri insetti che si possono comunque nutrire dei tessuti vegetali contaminati dal prodotto, come la Tignoletta della vite, i Ricamatori dei frutti, alcune Nottue (come anche la Nottua gialla del pomodoro), la Cavolaia, il Rodilegno rosso, ecc.
Sono stati inoltre registrati prodotti a base di Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki che hanno evidenziato una spiccata attività nei confronti delle larve di zanzara e alcuni Ditteri Muscidi e Chironomidi.
Ssp. Tenebrionis
Nel 1993 è stato registrato anche il Bacillus thuringiensis ssp. Tenebrionis.
Si tratta di una sottospecie attiva su Coleotteri Crisomelidi, in particolare sulla Dorifora della patata.
In America, questa sottospecie, insieme alla ssp. San Diego, viene indicata anche per il controllo di alcuni Coleotteri Tenebrionidi, Curculionidi (Oziorrinco) ed Anobidi.
Precauzioni
Il Bacillus thuringiensis si è dimostrato un ottimo controllore delle popolazioni fitofaghe purché si rispettino le seguenti precauzioni nella distribuzione:
- Fare i trattamenti all’imbrunire (è fotolabile ai raggi UV);
- Distribuirlo quando vi sono larve di giovani che sono le più sensibili alla tossina;
- Lasciarlo agire per ingestione poiché deve essere mangiato dall’insetto con il tessuto vegetale.
Produzione e commercializzazione
I batteri entomopatogeni vengono prodotti da molte industrie, persino da alcune aziende produttrici di antiparassitari.
Vengono prodotti con la tecnica della fermentazione sommersa, su substrati artificiali liquidi.
Vengono formulati, sottoforma sporulata, in polvere bagnabile o altri stati fisici con coformulati tipici di molti altri antiparassitari e commercializzati come bioinsetticidi.
I preparati a base di batteri si possono conservare abbastanza a lungo, anche alcuni anni, se si adottano le precauzioni necessarie per la conservazione:
- evitando di esporli alla luce diretta,
- di tenerli in ambienti troppo umidi e/o troppo caldi,
- conservarli in frigo a 4-5 °C.
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