Nell’immaginario comune, l’agricoltore non è una figura professionale che si ritrova a gestire dati, tabelle e relazioni dettagliate sul suo lavoro. Ma, come ben sappiamo, i tempi cambiano e le professioni si evolvono.
Oggi, infatti, tutto il settore primario è normato da regole ben precise che disciplinano ogni fase della produzione agricola e zootecnica, per garantire il benessere degli animali e la sicurezza dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Esistono normative specifiche per i diversi approcci alla coltivazione.
È questo il caso dell’agricoltura biologica e della regolamentazione dei mezzi tecnici consentiti. Per definizione, la produzione biologica ha un approccio specifico che ha come obiettivo principale quello di produrre alimenti con sostanze e metodi naturali, ma non solo.
Si preoccupa di salvaguardare le risorse naturali, mantenere un elevato livello di biodiversità, garantendo un’elevata qualità degli alimenti.
Indice
Quali prodotti per la difesa possono essere usati in agricoltura biologica?
Attenzione, però: agricoltura biologica non vuole dire affidarsi solo ed esclusivamente alle piogge e al ritmo delle stagioni.
Esistono, infatti, gamme di prodotti che possono essere applicati da qualsiasi coltivatore pratichi questo metodo agricolo. La discriminante riguarda l’origine di queste sostanze.
Messi da parte i composti chimici di sintesi e gli organismi geneticamente modificati (OGM) l’agricoltore bio ha a disposizione una serie di prodotti che agiscono ostacolando gli attacchi di potenziali parassiti e potenziando le risposte naturali delle colture a stress biotici e abiotici.
Per capire cosa è consentito e cosa no, esistono delle normative di riferimento che si applicano a livello europeo (Regolamento UE n. 2018/848 e Regolamento UE n. 2021/1165) con successive declinazioni nazionali. Queste normative fissano le sostanze attive utilizzabili in agricoltura biologica in specifici elenchi.
Perché sia davvero agricoltura biologica, gli insetticidi e fungicidi da usare devono appartenere alle seguenti categorie:
- Sostanze di origine vegetale o animale
- Microrganismi
- Sostanze prodotte da microrganismi
- Sostanze da utilizzare in trappole e/o distributori automatici
- Preparati da spargere in superficie
- Sostanze di uso tradizionale in agricoltura biologica
- Prodotti corroboranti, potenziatori delle difese naturali delle piante
I prodotti che contengono queste sostanze attive per essere regolarmente impiegati devono poi possedere le autorizzazioni ministeriali specifiche previste per la commercializzazione e l’impiego di tutti i prodotti fitosanitari.
Infine, ogni trattamento effettuato deve essere adeguatamente registrato, di modo che ci sia sempre una traccia di quanto fatto.
Esistono dei controlli o degli enti preposti che li eseguono?
Il MiPAAF (ovvero il Ministero delle politiche agricole) incarica specifici Enti di controllo di verificare l’effettivo rispetto di queste regole da parte delle aziende biologiche. Sono proprio loro che certificheranno la produzione con conseguente inserimento del marchio di prodotto biologico sui frutti o ortaggi prodotti e venduti dall’azienda.
Questi enti preposti effettuano delle ispezioni nelle aziende agricole almeno una volta all’anno e valutano:
- Il rispetto delle normative
- L’applicazione delle procedure
- La correttezza dei registri
Insomma, si parla di tante risorse messe in campo per fare in modo che l’agricoltura biologica possa davvero essere chiamata tale.
Come capire quali trattamenti sono ammessi e quali no?
Per evitare di incappare in situazioni spiacevoli è sempre bene arrivare preparati e informati riguardo quali mezzi tecnici agricoli possono essere adoperati quando si parla di pratiche bio.
Pur trattandosi di norme nazionali e internazionali non esiste un vero e proprio elenco che racchiuda tutte queste essenziali informazioni.
In particolare si tratta di conoscere sostanze attive e prodotti autorizzati e garantire il rispetto dei limiti massimi di residui di agrofarmaci sui prodotti.
Non è facile, ma fortunatamente c’è uno strumento che è stato messo a punto proprio per questo scopo.
BDF, la banca dati di agrofarmaci nazionali e internazionali di cui non si può fare a meno
Muoversi correttamente nel mondo degli agrofarmaci, tra autorizzazioni e dati d’impiego, può essere un lavoro davvero complesso che solo chi se ne occupa riesce a capire.
Per rispondere a questa esigenza, dal 1989, BDF propone soluzioni tecnologiche sempre nuove per organizzare in modo sicuro la propria filiera produttiva, biologica o integrata che sia.
Come recita il loro slogan: “Noi ti diamo i dati: che ti servono, quando ti servono, come ti servono”.
Il software BDF raccoglie e cataloga tutti i dati che servono per applicare in modo conforme alle norme i mezzi tecnici in agricoltura, mettendo a tua disposizione:
- Banche dati modulari
- Dati relazionabili
- Soluzioni diversificate
Data la specificità e la costante evoluzione delle normative, il database di BDF viene aggiornato costantemente, garantendo una perfetta sincronizzazione tra la burocrazia da seguire e le pratiche agricole programmabili.
In più, col tempo, sono state trovate soluzioni tecnologiche sempre più smart che permettono l’agile consultazione del database sia da computer sia da smartphone o tablet.
Disponibili in diverse offerte, BDF è il migliore amico dell’agricoltore che vuole giocare secondo le regole e, quindi, vincere sempre.
Ora puoi provare gratis, senza impegno, per dieci giorni le banche dati BDF consultando anche i disciplinari regionali.
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