Il biologico “made in italy”, una garanzia e una conferma.
Se da sempre il discorso del biologico è stato associato alla nostra penisola, dopo questo report se ne ha ancora di più la consapevolezza.
A parlare sono i dati e le cifre, giudici indiscussi in questi casi.
Proprio dalle ultime indagini svolte, i numeri rispetto all’anno 2016 per quanto riguarda le coltivazioni biologiche sarebbero cresciuti notevolmente.
Se nell’anno 2015 si arrivava a circa 1 milione e mezzo di ettari coltivati con metodo biologico, nel 2016 si è saliti a quota 1.795.650 con l’esattezza.
A dichiarare questi dati, dopo numerose ricerche e statistiche è il Sinab (sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) per il ministero delle Politiche Agricole.
Facendo un breve calcolo quindi, nell’anno appena passato c’è stata una conversione di quasi 300 mila ettari all’agricoltura biologica.
Il sud dell’Italia si proclama vincitore di questa conversione, troviamo di fatti in Sicilia la maggiore coltivazione biologica, seguita dalla Puglia e dalla Calabria.
Il bilancio quindi segna un concreto e fiducioso incremento del 20% delle superfici coltivate.
Le coltivazioni maggiormente coinvolte in questo cambiamento positivo sono in primis gli ortaggi, i cereali, la vite e per ultimo l’olivo che sta avendo una crescita davvero esponenziale nell’ultimo periodo.
Ovviamente quando si parla di crescita delle coltivazioni, non si può fare a meno di parlare anche degli impiegati nei lavori.
Anche in questo caso visto la forte crisi nell’ambito lavorativo, troviamo un consistente segno più in questo settore, e con la precisione un più 20,3 % rispetto all’anno precedente, con un totale di 72.154 persone professionali coinvolte.
Questi sono segnali che lasciano sperare a una crescita sempre più consistente, cercando di creare uno spiraglio di luce alla stessa economia agricola.
Per avere un’idea di quanto sia utilizzato il biologico nelle famiglie italiane, si parla del 3% della spesa alimentare complessiva.
Sono ben 4,5 milioni di famiglie (il 18% del totale) quelle che consumano abitualmente prodotti di tipo biologico.
Questo dato segna una crescita del 17% solo in un anno.
E ancora una volta, anche in questo caso un segno più consistente e importante.
Lo stesso Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali si dichiara orgoglioso e ribadisce che si sta procedendo sulla strada giusta.
Da segnalare e da ricordare sono le risorse europee stanziate con le regioni, che corrispondono a 1,5 miliardi fino all’anno 2020.
Una grande novità, nonché svolta è l’introduzione del biologico nelle mense scolastiche.
Per questo motivo è stato creato un Fondo, pari a 44 milioni di euro gestito dal ministero delle Politiche agricole, per ridurre i costi a carico degli studenti e realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole, essendo un tema sensibile e opportuno su cui sensibilizzare i più piccoli.
Perché è proprio partendo dai più piccoli che si riescono a cambiare le vedute, entrando in un’ottica sempre più ecologica.
Già da diversi anni, sono state finanziate delle vere e proprie lezioni per poter scegliere il biologico vero, illustrandone le caratteristiche e l’importanza.
Con i dati resi noti in questo ultimo periodo, l’ecologico può proprio prendere il volo, classificando l’Italia come portabandiera assoluta.
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