Il bosso è colpito da una malattia da bruco: quali sono i rimedi? Per scoprirli, continua a leggere le prossime righe.
Parleremo infatti di questa pianta ornamentale di facilissima coltivazione e delle malattie che derivano dalla presenza dei bruchi nelle sue foglie.
Iniziamo!
Indice
Bosso: caratteristiche principali
Partiamo dalle principali caratteristiche del bosso, pianta sempreverde e dalla struttura ramosa appartenente alla famiglia delle Buxacee. La specie maggiormente utilizzata per scopi ornamentali, ovvero per la formazione di siepi e bordure, è il buxus sempervirens.
Ecco quali sono le sue caratteristiche principali:
- raggiunge circa i 3m d’altezza
- foglie coriacee e di un verde brillante
- fiori piccolissimi
- frutti coriacei con all’interno dei semi di forma allungata
Avere un bosso nel proprio giardino significa poter creare delle splendide siepi densissime e molto semplici da modellare.
La sua coltivazione, inoltre, è semplicissima. Dovrai solo prestare attenzione a qualche piccolo accorgimento:
- il terreno deve essere drenante
- la potatura deve essere regolare e non deve mai avvenire durante le ore più calde della giornata (e puoi effettuarla con delle forbici apposite!)
- effettua delle pacciamature invernali, soprattutto nel caso in cui le temperature fossero particolarmente rigide
- le concimazioni a base di azoto sono sconsigliate perché potrebbero portare alla crescita di pericolose piante infestanti
Se stai cercando delle altre informazioni sul bosso dai un’occhiata a questo articolo!
Bosso e la malattia da bruco
Il bosso viene interessato da una specifica malattia da bruco: si tratta della piralide, una farfalla che deposita le uova nella parte inferiore delle foglie del bosso. Alla schiusa, le larve distruggeranno l’albero ospite mangiando tutto quello che si trovano davanti.
Ma scopriamo nel dettaglio cos’è la piralide.
Piralide del bosso: di cosa si tratta?
La piralide del bosso è un lepidottero conosciuto con il nome di Cydalima perspectalis e, come il nome lascia immaginare, privilegia infestare le diverse specie di bosso, soprattutto quello sempervirens.
La piralide adulta ha un’apertura alare di circa 40mm ed è riconoscibile dalla presenza di due ali bianche bordate da una fascia marrone. Tali farfalle depongono le cosiddette ovoplacche le quali contengono circa venti uova ciascuna.
Le uova sono gialline, appiattite e dal diametro di circa 1mm. La prima schiusa avviene dopo i primi tre giorni.
Piralide del bosso: ciclo biologico
Conoscere il ciclo biologico della piralide del bosso è molto importante, come vedremo più avanti, per combatterne la presenza e i successivi attacchi.
Ogni anno nascono circa due o tre generazioni, con degli sfarfallamenti compresi tra i mesi di aprile e maggio e poi a settembre. Se ti trovi in una zona particolarmente calda, allora il ritardo della comparsa di basse temperature può portare alla comparsa di una quarta generazione.
Durante l’inverno, la larva si racchiude in un bozzolo della lunghezza compresa tra i 5mm e i 10mm, formato da due foglie unite con la seta.
Quali sono i danni causati dalla piralide?
Come abbiamo visto, le uova vengono deposte nella pagina inferiore delle foglie sane di bosso e, alla loro schiusa, le larve mangiano l’intera foglia tranne la sua parte interna e più fibrosa. Queste foglie, private della maggior parte della loro superficie muoiono.
La defoliazione e secchezza delle foglie può dunque portare rapidamente alla morte della pianta.
Sebbene le larve di piralide siano abbastanza riconoscibili (hanno la testa nera, il corpo verde e un po’ più scuro sul dorso) anche grazie alle loro dimensioni pari a 4cm, molto spesso quando si notano hanno già compiuto la maggior parte dei danni.
Potrai notare anche la presenza di escrementi nel fogliame e di una tela bianca. Come se tutto questo non bastasse, la piralide del bosso provoca anche infezioni fungine di difficile risoluzione.
Bosso e la malattia da bruco: quali rimedi?
Avere un bosso colpito dalla malattia da bruco è spiacevole. Quali sono i rimedi?
Naturalmente, ti consigliamo di avere sempre un approccio biologico verso questo tipo di infestazione. E, dato che quest’ultima è difficile da far rientrare, è bene innanzitutto occuparsi della prevenzione utilizzando delle trappole a feromoni. In secondo luogo, si possono usare dei metodi di lotta biologica e dei prodotti fitosanitari.
Vediamoli nel dettaglio.
Le trappole a feromoni
Le trappole a feromoni sono spesso indicate per il monitoraggio degli animali sfarfallanti adulti. Non solo vengono usate con successo contro la piralide, ma anche contro la processionaria e la carpocapsa.
Utilizzando delle apposite trappole ai feromoni, che puoi acquistare in un qualsiasi vivaio o garden center ben organizzato, riuscirai a catturare gli esemplari adulti di piralide impedendo un loro accoppiamento e scongiurando il pericolo rappresentato dalla schiusa delle uova.
Ricorda che dovrai sostituire l’esca ogni mese circa, mentre la trappola va solo pulita prima di essere messa a riposo alla fine della stagione.
Il bacillo thuringiensis
Per un bosso colpito dalla malattia del bruco, uno dei rimedi privilegiati è il bacillo thuringiensis, un insetticida biologico utilizzato per due motivazioni principali:
- si tratta di un batterio che è normalmente presente nel terreno
- non è tossico nei confronti di piante, animali e persone
Per queste ragioni tale insetticida biologico può essere utilizzato anche se si è sprovvisti del patentino fitosanitario. Ma come agisce?
Le larve che ingeriscono questo batterio vengono lesionate a livello intestinale a causa di alcune tossine. Come conseguenza, le larve affrontano una paralisi e poi muoiono.
Questo batterio è particolarmente indicato perché agisce in maniera mirata contro le larve, senza curarsi né delle uova né delle forme adulte. Puoi dunque utilizzarlo contro le larve della piralide del bosso con la sicurezza che gli insetti impollinatori o quelli predatori non vengano toccati da questo problema.
Et voilà, ecco come puoi proteggere al meglio il tuo bosso!
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