Impariamo a conoscere il bostrico, uno degli insetti più temuti per i boschi, soprattutto per l’abete rosso.
Il bostrico tipografo (Ips typographus, Linnaeus, 1758) è un insetto, più specificatamente un coleottero, appartenente alla famiglia dei curculionidi.
Proprio come l’oziorrinco, il bostrico diventa dannoso per le piante sia sotto forma di larva che nello stadio adulto, colpendo soprattutto la corteccia.
Indice
Descrizione del bostrico
Nella sua forma adulta, il bostrico ha un corpo abbastanza corto, misurando al massimo mezzo centimetro, con una forma cilindra compatta e la parte finale dentellata.
Dotato di ali, il bostrico tipografo può volare per lunghe distanze, fino a 4 km. L’esemplare maschio cerca così una corteccia in cui ripararsi, invitando le femmine a deporre lì le uova attraverso il richiamo dei ferormoni.
Il colore del bostrico varia da marrone a rosso, con peletti gialli sulla parte superiore del corpo. Le larve, facilmente confondibili con quelle dell’oziorrinco, sono lunghe circa 5 mm, di colore bianco.
Ciclo di vita del bostrico
La vita del bostrico inizia in primavera, quando l’esemplare maschio cerca una corteccia sicura in cui invitare le femmine a riporre le uova.
Una volta raggiunto il maschio di bostrico, la femmina inizia a scavare una o più gallerie all’interno della corteccia dell’albero, insediando così le uova al suo interno.
Per ogni ciclo vengono deposte circa 50 uova, che si schiudono nel giro di tre settimane.
Quando le uova si schiudono, le larve continuano a nutrirsi del legno, scavando gallerie nella corteccia. Tali gallerie formano un disegno particolare, quasi un simbolo di scrittura, dal quale deriva il nome “tipografico” attribuito all’insetto.
Danni del bostrico
Tra le specie più colpite dal bostrico figurano gli abeti e i pini. Tuttavia, l’insetto può colpire anche alberi da frutto, come il melo e la vite.
Storicamente il bostrico è stato considerato un vero e proprio flagello per i boschi di abete, soprattutto in alcune aree europee – una su tutte la Svizzera.
Ad oggi, in verità, molti agronomi hanno definito il bostrico parzialmente dannoso, dal momento che è stato evidenziato che attacca soprattutto gli alberi già deboli o malati.
Secondo questi studi, sembra infatti che il “flagello delle foreste” degli anni ’70 abbia in realtà aiutato la vegetazione eliminando legname malato e trasformandolo in humus della foresta.
Come abbiamo già accennato, il bostrico è ghiotto di legno. La corteccia è il punto colpito sia dagli adulti che dalle larve. Nel caso della vite, il bostrico attacca i tralci, riducendo il flusso della linfa e quindi la fotosintesi.
Oltre ad indebolire la corteccia, l’infestazione da bostrico causa anche l’ingiallimento degli aghi e accumuli di resina espulsi dalla corteccia.
Il bostrico colpisce soprattutto nel periodo autunnale. E’ in questo momento che bisogna cercare le sue tracce, attraverso i fori lasciati dagli adulti o in corrispondenza di accumuli di resina.
Rimedi
Sul bostrico ci si muove solitamente in via preventiva. Basta mantenere la salute degli alberi per evitare che il bostrico deponga all’interno della corteccia.
Ciò include:
- interventi di potatura adeguati, nel periodo corretto, senza esagerare – ciò porterebbe ad un indebolimento della pianta;
- rimuovere gli alberi danneggiati e malati o i tronchi visibilmente infetti;
- eliminare i resti della potatura con trinciature o bruciandole secondo le norme di legge.
In alternativa è anche efficace l’utilizzo di esche. Le esche consistono in tralci di potature precedenti posti nel terreno, vicino alle piante sane: in questo modo, le femmine andranno a deporre lì le uova. Alla fine del periodo in cui le uova vengono deposte bisognerà quindi bruciare questi tralci.
I trattamenti chimici più efficaci includono prodotti che utilizzano fosforo. Tuttavia, questi trattamenti risultano inutili in caso di esemplari adulti, e finirebbero per compromettere comunque la salute della pianta.
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