di Antonino Crapanzano
Chrysolina americana (Linnaeus) è un coleottero, conosciuto anche come crisolina del rosmarino, che proviene dall’Europa mediterranea nonostante il suo nome potrebbe tranne in inganno ed è molto comune anche in Nord Africa e Medio Oriente.
Appartiene alla famiglia Chrysomelidae (Latreille, 1802) che comprende circa trentacinquemila specie.
Diffusi in tutto il mondo, questa famiglia comprende insetti molto colorati, con un corpo liscio, le antenne corte e una lunghezza del corpo che può variare da qualche millimetro fino ai 3 cm. La parte del corpo ad essere molto colorata è costituita dalle elitre la cui colorazione varierà in base alla specie.
Gli insetti, come Chrysolina americana, che fanno parte della famiglia dei Crisomelidi sono tutti fitofagi e, quindi, si nutrono, sia allo stadio larvale sia da adulti, dei tessuti vegetali. Le prime preferiscono le foglie o altre parti della pianta ricche in clorofilla, gli adulti si nutrono anche dei fiori, dei germogli e del polline.
Oltre alla Chrysolina americana, un altro insetto appartenente a questa famiglia, molto famoso in quanto è diffuso in quasi tutto il mondo e dannoso per le colture di patate e non solo, è la dorifora della patata o Leptinotarsa decemlineata (Say, 1824).
Indice
Caratteristiche di Chrysolina americana
Questa specie è stata trovata nel 1994 nel Regno Unito e nel 2002 si diffuse rapidamente nella zona di Londra.
Aspetto fisico e biologia
Alla fine dell’estate le femmine di questo insetto depongono le uova di colore giallo pallido e dalla forma allungata, lunghezza circa 2 mm, sulle foglie delle piante. La comparsa delle larve di colore biancastro con bande scure e di dimensioni di circa 5 mm si ha, a seconda della temperatura, dopo 8-10 giorni dalla deposizione delle uova.
Le larve si nutrono del fogliame delle piante attaccate per tutta la durata dello stadio larvale, quindi per l’intero periodo autunnale-invernale. Dopodiché le larve si impuperanno nel terreno. Lo stadio di pupa durerà per circa tre settimane in seguito alle quali si ha la comparsa degli individui adulti.
Gli adulti di Chrysolina americana sono tondeggianti, di dimensioni comprese fra 5 e 8 mm di lunghezza e hanno le elitre, le modificazioni delle ali, di colore verde scuro e azzurro/violaceo con riflessi lucenti. La crisolina del rosmarino non è in grado di volare a causa della lunghezza ridotta delle sue ali.
Questi insetti compaiono durante la stagione primaverile e cominciano a cibarsi delle foglie delle piante ospiti. Durante i periodi più caldi della stagione estiva gli individui di questa specie saranno inattivi per poi ricominciare a riprodursi a fine estate con la deposizione di nuove uova.
Danni alle piante ospiti
Chrysolina americana non infesta in maniera aggressiva l’orto ma può causare danni ad alcune piante aromatiche, in maggior numero appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, (Martinov, 1820), come il rosmarino, Rosmarinus officinalis (Linnaeus, 1753), la salvia, Salvia (Linnaeus, 1753), la lavanda, Lavandula (Linnaeus, 1753).
Anche il timo, Thymus (Linnaeus, 1753) e l’origano, Origanum (Linnaeus, 1753) vengono attaccate dalla crisolina del rosmarino.
I danni alle piante ospiti dovuti a Chrysolina americana si hanno a carico del fogliame e sono causati sia dalle larve sia dagli adulti. Nel caso in cui sulle ospiti ci sono tanti esemplari, le piante saranno soggette alla defogliazione, di conseguenza la pianta non potrà svolgere le sue funzioni essenziali e andrà incontro al deperimento.
Poiché le infiorescenze sono la parte più tenera, gli adulti di questo coleottero possono divorarne le basi causando la caduta prematura dei fiori.
Metodi di difesa da Chrysolina americana
I metodi di difesa contro questo insetto dipendono molto dalla gravità delle infestazioni e permettono di intervenire senza danneggiare le piante ospiti non ricorrendo, quindi, all’utilizzo di prodotti chimici. Se è necessario potranno essere utilizzati insetticidi ammessi in agricoltura biologica.
Se gli individui di Chrysolina americana sulle piante ospiti non sono molti e quindi l’infestazione è contenuta, armatevi di pazienza e provate a rimuovere le uova e gli adulti manualmente scrollando per bene le piante. Nel caso in cui questo metodo non sia sufficiente, possiamo ricorrere all’utilizzo di insetticidi ad ampio spettro.
E’ consentito l’utilizzo di prodotti naturali a base di piretro, uno dei pochi ammessi in agricoltura biologica per la sua bassa tossicità, oppure possiamo utilizzare il macerato d’ortica.
Comunque vi consigliamo di evitare l’utilizzo di qualsiasi prodotto sulle infiorescenze per evitare di danneggiare gli insetti utili, vedi le api, e in generale di spruzzarlo su tutte le piante in quanto queste finiranno sulle nostre tavole.
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