La Cladosporiosi del pomodoro è una malattia molto comune, specialmente per quelle varietà coltivate in serra. Ma come si cura? Vediamolo insieme.
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Il pomodoro (Solanum lycopersicum)
Prima di vedere come eliminare la Cladosporiosi del pomodoro bisogna innanzitutto conoscere meglio questa coltura e le sue necessità ambientali.
Il pomodoro appartiene alla famiglia delle Solanacee, come la patata, il peperone e la melanzana. È una pianta originaria delle regioni tropicali dell’America centro-meridionale, probabilmente del Perù.
La temperatura ottimale per la germinazione è di circa 20 °C, con un minimo di 18 °C. Le condizioni ottimali per le fasi successive della crescita variano da 22-25 °C, durante il giorno, a 16-18 °C durante la notte.
In ogni caso, se la temperatura scende al di sotto dei 10 °C, i pomodori arrestano la crescita, per poi riprenderla quando la temperatura risale.
Per questo motivo, la semina viene effettuata solitamente in ambiente protetto, con successivo trapianto in pieno campo in primavera inoltrata, quando la temperatura dell’aria, anche durante la notte, non scende mai a livelli pericolosi per la pianta.
Il pomodoro, data la sua origine, preferisce un clima temperato-caldo e una posizione soleggiata: l’esposizione diretta ai raggi del sole è necessaria perché frutti assumono la loro colorazione tipica.
La pianta viene distrutta se si verificano brinate. Addirittura non sopporta temperature inferiori a 5 °C, alle quali subisce danni irreversibili.
Il terreno ideale per il pomodoro è profondo, ricco di sostanza organica e soffice.
Questa pianta non tollera l’eccessiva umidità del suolo e soffre fino a morire quando si verificano ristagni d’acqua, soprattutto nel mese successivo al trapianto.
Per questo motivo sono da preferire i terreni di medio impasto, oppure quelli ricchi di sabbia, cioè sciolti.
Possono andare bene anche i terreni argillosi, purché ben lavorati, in modo tale che se piove abbondantemente l’acqua vada rapidamente verso la falda acquifera e non dia luogo a ristagni superficiali.
Il pH ottimale per il pomodoro è compreso tra sei e 7,2, cioè neutro o leggermente acido.
Cladosporiosi del pomodoro
La Cladosporiosi è una malattia che colpisce il pomodoro soprattutto in coltura protetta, dove trova le condizioni termo-igrometriche ottimali al suo sviluppo.
È una malattia dovuta ad un patogeno fungino, il Cladosporium fulvum.
Questo fungo colpisce l’apparato aereo, in particolare le foglie dove manifesta la tipica sintomatologia.
I sintomi possono essere facilmente riconosciuti in quanto costituiti da iniziali macchie giallastre sulla pagina superiore della foglia in corrispondenza delle quali, sulla pagina inferiore, si evidenzia una tipica muffetta di color verde oliva o bruno-fulvo.
È proprio quest’ultima ad essere la fase riproduttiva agamica (senza accoppiamento) del fungo patogeno.
Le macchie clorotiche fogliari tendono poi ad inscurire e a necrotizzare.
Come conseguenza dell’attacco si possono avere gravi disseccamenti dell’apparato aereo con inevitabili difficoltà di accrescimento e maturazione dei frutti, oltre che una drastica riduzione della produzione.
Foglie danneggiate, infatti, diminuiscono le attività fisiologiche della pianta e quindi si ha una minor fotosintesi.
Dove si protegge il fungo
Il fungo, durante l’inverno, si conserva come conido o come micelio nel terreno, sui residui vegetali infetti, o negli anfratti strutturali delle colture protette.
Affinché l’infezione si espanda, il fungo necessita di umidità elevate (oltre il 90% di umidità relativa) e di temperature comprese tra i 10 e i 28 °C.
Come eliminarla
Per il controllo della Cladosporiosi del pomodoro è fondamentale l’attivazione di alcuni accorgimenti agronomici, fra cui:
- Arieggiamento degli ambienti per diminuirne l’umidità stagnante;
- Irrigazione per manichetta evitando i ristagni idrici;
- Utilizzo di seme sano o conciato;
- Utilizzo di varietà resistenti al Cladosporium fulvum.
La lotta chimica deve essere attivata alla comparsa dei primi sintomi, eseguendo alcuni trattamenti (2-3), intervallati di 7-8 giorni.
In ambito della lotta chimica, ti ricordiamo di leggere bene l’etichetta dei prodotti fitosanitari e di prestare molta attenzione.
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