Oggi vi parleremo di un una leguminosa particolare ma molto diffusa nel nostro paese: il lupino. In questo articolo vi sveleremo tutti i segreti di coltivazione, la sua origine, la sua diffusione e tutte le avversità che potresti incontrare nel coltivare il lupino.
Ma partiamo dall’inizio e dalla sua diffusione.
Il lupino (Lupinus albus L.) trova la zona d’origine nelle arre corrispondenti al Bacino del mar mediterraneo e in corrispondenza del Medio Oriente. Non a caso è questa la zona d’origine del lupino, di fatto questa leguminosa è predisposta a vivere in ambienti acidi e magri.
Il lupino è l’unico tra tutte le leguminose ad avere questa caratteristica particolare, ovvero quella di poter migliorare la fertilità di un terreno. Oltre a questo le caratteristiche del lupino non sono finite qui. Il lupino riesce anche a produrre una speciale granella che è piena di proteine. La quantità che riesce a produrre corrisponde a circa il 35% del totale.
Solo qualità positive? A questa domanda dobbiamo rispondere negativamente. Una nota da tenere bene presente è il fatto che all’interno del lupino sono presenti degli alcaloidi che in molti casi possono risultare anche velenosi.
Per evitare di trasmettere questo bisogna effettuare un lavaggio prolungato per togliere ogni minimo residuo e poter poi in seguito consumare questi legumi.
Indice
Dove si può coltivare il lupino in Italia?
Le aree più predisposte alla coltivazione del lupino si trovano nelle regioni centrali e meridiana del nostro Paese. Le regioni coinvolte sono sopratutto: Calabria, Puglia, Campania e Lazio.
C’è da specificare che il lupino trova il suo maggior sviluppo nelle aree più rurali del nostro Paese, che spesso venivano abbandonate e lasciate allo stato brado.
Per questo motivo si sta cercando di trovare adattabilità al lupino anche in zone diverse, magari cercando di piantare lupini totalmente privi di alcaloidi.
Varietà di lupini
Prima di iniziare a parlare di come coltivare i lupini è opportuno specificare le caratteristiche e le peculiarità di ogni varietà.
Esistono essenzialmente 3 specie di lupini ad oggi nel territorio europeo: lupino bianco (Lupinus albus), lupino giallo (L. luteus) e lupino blu o azzurro (L. angustifolius).
Ma quale è la più adatta al nostro territorio? La varietà che è possibile coltivare nel territorio italiano è quella bianca. Non a caso è quella più idonea, di fatto proprio questa varietà necessità di un clima corrispondente proprio alle regioni meridionali dell’Italia.
Il lupino bianco è una pianta annuale poco ramificare che presenta alla sua base una radice robusta e fittotante.
Per quanto riguarda le foglie invece, si presentato alterne, ovvero palato-composte. Una caratteristica peculiare del lupino è la comparsa di fiori bianchi bellissimi che sicuramente catturano l’attenzione di tutti per la loro vistosità e bellezza.
I legumi si formano subito dopo la fecondazione e al loro interno contengono i semi che possono variare da un minimo di 3 a un massimo di 6. Ogni seme si presenta di dimensioni grandi, più o meno variabili.
Terreno ideale per coltivare il lupino
Come abbiamo già spiegato in parte, quando vi abbiamo parlato delle origini del lupino, questo legume predilige i terreni acidi, e di conseguenza non sopporta i terreni calcarei.
Tutte le varietà di lupini che vi abbiamo presentato non sopportano i terreni calcarei, chi più e chi meno. Il lupino bianco (L. Albus) ad esempio è il più tollerante mentre quello meno tollerante è il lupino giallo (L’.Luteus).
Bisogna avere molta accortezza, (nessuna varietà esclusa) per quanto riguarda i ristagni idrici. Di fatto, tutte le varietà di lupini soffrono molto i ristagni e in aggiunta anche l’asfissia radicale.
Il clima ideale per coltivare il lupino
Per quanto riguarda il clima invece, non bisogna avere particolari attenzioni se non alle gelate.
Tutte le varietà descritte non sopportano il gelato, ad eccezione del lupino bianco, di fatto quello che trova maggior adattabilità al nostro paese.
Tollera il gelo nella stessa condizione con cui tollera il caldo, ottimo prerequisito per affrontare gli sbalzi termici che molto spesso si verificano nelle diverse regioni italiane.
Tecnica di coltivazione del lupino
Come accennato, il lupino è una coltura miglioratrice. Che cosa significa?
Che predispone il terreno in maniera ottimale per altre colture. Di fatto, si alterna la sua coltivazione con quella del cereale autunnale.
Bisogna innanzitutto effettuare una aratura a media profondità e questa deve essere fatta in un momento preciso momento, riuscendo ad anticipare il prima possibile quella della semina.
Quando è opportuno effettuare la semina? La semina del lupino, in questo bianco bianco, si fa in autunno, tra ottobre e novembre in base al clima del territorio in cui ci troviamo.
Per avere una buona densità è opportuno seminare circa 150 kg di seme per ettaro. Con queste quantità si riuscirà così ad avere una resa di 2,5-3,5 tonnellate di granella per ettaro.
Il momento della raccolta invece è nei mesi estivi, da giugno a luglio, cercando di effettuare la raccolta prima della completa maturazione del seme.
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