Il ribes è una tipica pianta da frutto facile da trovare in orti e giardini casalinghi, poiché, oltre alla sua semplicità, coltivare ribes rosso può dare davvero grandi soddisfazioni.
Andiamo alla scoperta del ribes rosso e dei segreti della sua coltivazione.
Il ribes rosso (Ribes Rubrum, L.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Grossulariacee.
Come gli altri alberi da frutti di bosco non è molto alto. Arriva ad un’altezza di 1-2 metri, con fiori autofertili, frutti del tipico colore rosso, ma anche rosa, giallo e biancastro, che si raccolgono in grappoli di massimo 20 cm.
Le varietà disponibili sono tutte straniere, ma grazie alle miti temperature si adattano bene anche in Italia. Tra le più diffuse troviamo il Junnifer e il Cocagne di origine francese, il Perfection e il Rondom dall’Olanda e anche il Red Lake, nativo degli Stati Uniti.
Indice
Coltivare ribes rosso: dal terreno alla raccolta
Terreno
Il terreno ideale per la coltivazione del ribes rosso è acido, con valore di pH tra 3.8 e 5.5.
Un fattore fondamentale per il terreno è che sia ben fertilizzato con materia organica, soprattutto nei primi anni di vita, e che sia ben drenante per evitare i ristagni d’acqua. Per saperne di più sui ristagni idrici, dai un’occhiata al nostro articolo “Come evitare il ristagno idrico” .
Una buona pacciamatura può essere d’aiuto per evitare la siccità del terreno e non correre il rischio di perdere acidità. A questo fine è utile una pacciamatura con foglie o altro materiale organico.
Esposizione e clima
Il ribes è un arbusto che ama il clima mite. Può essere quindi generalmente coltivato in tutta Italia, ma è meglio evitare le regioni del Sud per l’eccessiva temperatura torrida estiva, che danneggerebbe l’albero e il raccolto.
Il freddo stimola la fruttificazione, e le piogge sono un toccasana per le piante di ribes del giardino. Il ribes cresce bene in zone ombreggiate, anche se il sole addolcisce la polpa all’interno del frutto. E’ bene che le ore di esposizione solare siano però limitate, onde evitare eccessivi sbalzi termici.
Irrigazione
Il ribes rosso soffre moltissimo il terreno secco e la siccità. Anche per questo motivo è sconsigliata la coltivazione in Sud Italia, mentre si può tranquillamente coltivare in montagna, sugli Appennini e sulle Alpi, fino a 1200 metri di altezza.
L’acqua non deve mai mancare e l’irrigazione dev’essere più che costante, senza ovviamente esagerare per evitare il pericolo dei ristagni d’acqua.
Concimazione
In quanto albero da frutto, il ribes richiede una concimazione attenta nella preparazione del terreno, quindi prima di mettere a dimora la pianta.
La concimazione deve essere ricca e organica, con compost, letame o humus, quest’ultima la miglior soluzione. Un elemento nutritivo di cui il ribes ha bisogno è il potassio, per cui è meglio scegliere un concime che ne contenga in abbondanza, soprattutto in presenza di terreni sabbiosi.
Messa a dimora
Per coltivare il ribes rosso si possono utilizzare, in teoria, tre metodi diversi: la semina, la talea, il trapianto.
Il primo fra questi non è particolarmente indicato, poiché è un metodo molto più lungo a livello di tempo e la germinabilità è bassa.
Molto più diffusa è la riproduzione per talea e il trapianto di ribes.
La talea del ribes rosso consiste nel prelevare un ramo legnoso dalla pianta madre, preferibilmente in autunno, e piantarlo nel terreno dopo avergli fatto trascorrere un periodo in acqua, quanto basta per sviluppare la ramificazione.
In alternativa, si può acquistare al vivaio una piantina di ribes e trapiantarla nel terreno nel periodo primaverile.
Potatura del ribes rosso
Le potature principali nella pianta di ribes rosso sono quella di formazione, per dare una forma definita alla pianta, e quella di fruttificazione, che segue la raccolta e prepara l’albero per l’anno successivo.
Nella potatura di formazione si può scegliere se lasciare la forma cespugliosa originale della pianta o modellarla in altro modo. L’alternativa più diffusa è la forma a spalliera, poiché consente di risparmiare spazio.
Dato che, comunque, la pianta non raggiunge dimensioni eccessive, anche nell’orto di casa si consiglia di mantenere la forma originale. Il ribes, di per sé, è anche una gradevole pianta ornamentale.
Per favorire la produzione di frutti, è utile eseguire anche una potatura di fruttificazione. Questa consente di eliminare i rami morti, quelli che si avvicinano troppo ai rami fruttiferi impedendo la corretta crescita dei ribes, i rami secchi e quelli malati.
In più, bisogna sapere che un ramo non resta fruttifero per più di cinque anni. Meglio favorire i rami giovani e procedere con la potatura di quelli che hanno compiuto almeno tre anni.
Nel primo anno la pianta è troppo giovane per effettuare potature, infatti si inizia solitamente dal secondo anno in poi.
Raccolta del ribes rosso
Il periodo di raccolta del ribes varia a seconda della varietà, del clima e dell’esposizione.
Per capire quando le piante sono sufficientemente mature basta guardarne il colore: la buccia esterna avrà un colore vivido e accesso quando il frutto sarà giunto a maturazione.
La prima produzione si ha dopo il secondo anno. Dal terzo anno in poi, la pianta di ribes sarà in grado di fruttificare ogni anno se ben mantenuta.
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