Per intraprendere il mestiere di coltivatore diretto è possibile avvalersi di numerosi incentivi e agevolazioni fiscali che aiutano i giovani e i meno giovani a fare impresa.
Vediamo quali sono e come avvalersi delle agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti.
Indice
Chi sono i coltivatori diretti
Il lavoro di coltivatore diretto è regolato dalla legge italiana come lavoratore autonomo del settore agricolo.
I coltivatori diretti si occupano della coltivazione diretta sul terreno, a differenza degli imprenditori agricoli, che includono nel loro lavoro anche l’allevamento, la trasformazione dei prodotti agricoli, la rivendita dei trasformati e altro.
I veri e propri contadini di un tempo, che si occupano di semina, di lavorazione del terreno e di raccolta: in questa categoria rientrano i coltivatori diretti, fulcro fondamentale del settore agricolo.
Per essere riconosciuti come coltivatori diretti è necessario rispettare alcuni requisiti: registrarsi all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, dimostrare di impiegare almeno 2/3 del proprio tempo alla coltivazione diretta e di trarre almeno 2/3 del proprio reddito da questa attività.
Coltivatore diretto: agevolazioni fiscali, bonus e detrazioni
Il coltivatore diretto ha diritto a diversi bonus e incentivi per intraprendere e portare avanti al meglio la propria attività.
Proprio nel 2018 è stato approvato il bonus assunzione agricoltori, un incentivo all’impiego giovanile e all’acquisto di terreni che include numerosi sgravi fiscali per i coltivatori diretti.
Fra questi vale la pena ricordare:
- esonero totale dei contributi INPS per 3 anni per i coltivatori diretti con età inferiore ai 40 anni, regolarmente iscritti alla previdenza agricola nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2018;
- detrazione pari al 19% per le spese di affitto dei terreni agricoli per un massimo di 1200 euro all’anno, spettante ai coltivatori diretti under 35;
- rivalutazione dei redditi del settore agricolo: nella base imponibile non vengono calcolati IRPEF, i redditi dominicali e i redditi agrari. I redditi dominicali vengono sempre calcolati in caso di affitto del terreno a terzi.
Coltivatore diretto: agevolazioni fiscali acquisto terreni agricoli
Un bonus molto importante è riversato ai coltivatori diretti che decidono di acquistare un terreno agricolo.
L’agevolazione riguarda sempre i coltivatori regolarmente iscritti ai registri previdenziali e assistenziali.
Rispettando questi requisiti, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli possono acquistare i terreni agricoli usufruendo della Piccola Proprietà Contadina (PPC).
I vantaggi della PPC riguardano:
- quota fissa per l’imposta di registro e ipotecaria (€200 per ognuna);
- aliquota ridotta per l’imposta catastale pari all’1%.
L’agevolazione fiscale può inoltre essere mantenuta solo se il coltivatore diretto occupa attivamente il terreno per 5 anni dal suo acquisto.
Il terreno non può essere acquistato e accantonato, né affittato, per 5 anni.
Coltivatore diretto: contratti di affiancamento
Per i giovani agricoltori che vogliono intraprendere l’attività di coltivatore diretto e “imparare il mestiere“, è prevista la possibilità di stipulare un contratto di affiancamento con un agricoltore, un imprenditore o un coltivatore diretto.
L’insegnante, in questo caso, è tenuto a trasferire tutto il suo sapere al giovane apprendista, stipulando un contratto della durata massima di 3 anni con cui ripartire gli utili in una percentuale compresa tra il 30% e il 50%.
Il giovane può subentrare alla gestione dell’attività dopo la fine del contratto.
I coltivatori diretti godono inoltre del diritto di prelazione in caso di acquisti di terreni agricoli.
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