Abbiamo già parlato di come coltivare l’albicocco, ma non abbiamo parlato di come difenderlo dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dai parassiti. Ma rimani comodo, in questo articolo parliamo proprio di coltivazione e difesa dell’albicocco, con i prodotti più naturali.
Indice
Situazione attuale in Italia
L’albicocco viene coltivato prevalentemente nel bacino del mediterraneo, in Spagna, Italia, Francia, Grecia, Turchia e Ungheria. Molti arboreti di albicocco si trovano anche negli USA. L’Italia è il maggior produttore di albicocche in Europa, grazie soprattutto al contributo di Emilia-Romagna, Piemonte, Campania e Basilicata.
È un albero di medio sviluppo, col fusto tozzo, a corteccia scura, fiori solitari rosacei, prodotti su rami misti o dardi a mazzetto. Ha scarsa capacità di adattamento, per cui ogni cultivar manifesta la predisposizione a essere coltivata in un determinato ambiente. L’albicocco resiste bene al freddo invernale, ma teme le gelate primaverili o le piogge persistenti durante la fioritura.
La difesa micronaturale
Se cerchi nuovi metodi più naturali, utilizzabili anche in agricoltura biologica, per intraprendere coltivazione e difesa dell’albicocco, ecco che la risposta arriva da una nuova tecnologia chiamata Particle film, cioè pellicola di particelle.
La crescente consapevolezza da parte degli agricoltori riguardo gli effetti dannosi (sia per l’ambiente che per il portafoglio) dovuti ai residui dei pesticidi, ha portato i ricercatori a trovare delle tecnologie nuove e alternative. Una tra queste è la Particle film, una formulazione acquosa in cui vengono disciolte polveri minerali inerti, che sono specificatamente formulate come pellicole protettive per il rivestimento dell’apparato vegetativo e dei frutti delle piante di interesse agricolo-commerciale.
Queste pellicole che si vengono a creare hanno degli effetti altamente positivi, ad esempio come far risparmiare acqua alle piante, ridurre gli attacchi di insetti e fitopatogeni, migliorare la fotosintesi, ridurre il consumo idrico e, di conseguenza, aumentano la resa produttiva (cioè del PAU, Prodotto Agricolo Utile), grazie alle proprietà chimiche che hanno queste polveri (Glenn e Puterka, 2005). Hanno inoltre effetti molto positivi anche riguardo la protezione dal freddo, come spiegato in questo articolo.
Una delle più conosciute tra queste polveri di roccia è certamente il Caolino, composto di alcune Zeoliti. Il Dott. Domenico Prisa, ricercatore del Cra-Viv di Pescia (PT) che da anni sperimenta sempre nuovi film protettivi su piante del settore orto-floro-vivaistico, ne ha parlato a lungo anche in un articolo sulla rivista Colture Protette del marzo 2016.
Coltivazione e difesa dell’albicocco
Test su Monilia laxa e Monilia fructigena
- laxa e M. fructigena, sono due funghi che provocano una grave malattia alle piante di albicocco. La M. laxa, in particolare, è una malattia molto grave in quanto colpisce tutti gli organi della pianta: rami, foglie, fiori e frutti. La M. fructigena, invece, colpisce solo i frutti.
I sintomi di queste malattie sono piuttosto caratteristici. Si creano delle formazioni di cancri sui rami con fuoriuscita di abbondante essudato gommoso. Le foglie hanno delle macchie rossastre su entrambe le facce, ma su quella superiore si crea una patina di muffa di colore bianco-grigiastro. Ben presto seccano e cadono. I fiori vengono colpiti quando la fioritura è già avanzata: seccano e cadono anch’essi. Sui frutti, invece, si formano dei cuscinetti rotondi e gialli. Sono ovviamente immangiabili.
Con la tecnologia Particle film, si è riusciti a più che dimezzare l’attacco di M. laxa e M. fructigena, passando dal 23% al 9% circa di piante attaccate. Tutto questo è successo in Campania e l’utilizzo dei prodotti a base di Zeolite della Romagna Impianti è stato davvero provvidenziale. È bastato solo un intervento ogni 15 giorni, per circa 2 mesi.
Test su Corineo (Coryneum beijerinckii)
Per sapere tutto su coltivazione e difesa dell’albicocco, devi conoscere anche le più probabili malattie a cui questa pianta può andare incontro. Un’altra è proprio il Corineo, detta anche Impallinatura a causa dei sintomi caratteristici.
La causa principale è un fungo, denominato Coryneum beijerinckii. Questo provoca delle macchie rossastre sulle foglie, circondate da un alone clorotico. Dopo poco tempo, queste macchi si seccano e si distaccano cadendo a terra. Quindi, dove era prima il materiale vegetale, successivamente vi appaiono dei buchi. Da qui il nome Impallinatura.
La malattia colpisce anche i rametti, sui quali appaiono delle lesioni cancerose, da cui fuoriesce un essudato gommoso. Sui frutti, invece, appaiono delle tacche di forma circolare e di colore bruno-rossastro. Dopo poco tempo suberificano.
Sempre in Campania, il prodotto a base di Zeolite descritto sopra ha ridotto gli attacchi dal 18% all’11%. Tutto questo grazie ad un trattamento ogni 20 giorni, per la durata di 2 mesi circa.
Test sul mal bianco
I risultati sulla difesa dell’albicocco dal mal bianco sono stati tra i migliori. Più o meno conosciamo tutti il mal bianco ma, proprio perché vogliamo conoscere approfonditamente coltivazione e difesa dell’albicocco, facciamo una piccola descrizione di questa malattia.
Anche questa malattia è causata da un fungo. Esso provoca un feltro (una specie di patina di muffa) di colore biancastro e di aspetto pulverulento. Colpisce sia la superficie delle foglie che dei frutti, ma anche dei germogli in accrescimento.
I test della Romagna Impianti hanno riportato una diminuzione stupefacente degli attacchi di mal bianco. Le piante colpite sono passate dal 27% a solo il 9%. Un risultato senza paragoni!
Test su batteriosi
Anche i test su malattie batteriche hanno rilevato risultati sorprendenti, in particolare su Pseudomonas syringae. Le piante colpite, in Emilia, sono risultate solo del 9%, in confronto al 21% senza l’uso di Zeolite. È bastato effettuare solo un trattamento ogni 20 giorni circa.
Test su altre malattie
Altri test sono stati eseguiti su Forficule, Cocciniglia, Moscerino dei piccoli frutti, capnode, Pandemis, Tignola delle gemme, vari Afidi, Mosca mediterranea e Nematodi. Tutte queste fitopatologie, dovute a insetti, batteri o funghi, sono state praticamente debellate grazie all’uso della Zeolite.
Le piante attaccate si sono ridotte in modo spropositato, raggiungendo una percentuale bassissima su tutto l’arboreto. Si parla di circa il 7-9% di piante colpite e tutto questo in modo assolutamente naturale.
Ora che sai tutto su coltivazione e difesa dell’albicocco, chiedi maggiori informazioni riguardo i prodotti a base di Zeolite. Puoi contattare:
ROMAGNA IMPIANTI
Via Ugo Coralli, 3 – 40026 Imola (BO)
Sito Internet: https://www.romagnaimpianti.net
E-mail: [email protected]
Tel. (+39) 0542 735211
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