Le coltivazioni di cannabis sono un vero e proprio boom nel nostro Paese. In questo articolo vi spieghiamo tutta la situazione sulle coltivazioni di cannabis, tra dati certi e retroscena su questa nuova coltura.
I numeri sono chiari e quasi da record. Gli ettari coltivati nel nostro paese corrispondono a oltre 4mila.
E se vi state chiedendo quanti sono i produttori di cannabis legale, la cifra è davvero incredibile. Attualmente in Italia si contano circa 2.000 produttori.
Con 4 mila ettari e 2 mila anche se piccoli, produttori il giro d’affari che si viene a creare è pari a 40 milioni di euro.
Proprio vicino a Milano, in Brianza, è presente una coltivazione di cannabis di 7 mila metri quadri. L’iniziativa è nata da un gruppo di giovani ragazzi italiani. L’azienda attualmente coltiva 7 mila metri quadri di piante.
Questo giro di affari che si è venuto a creare si è prodotto nel giro di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge che ne permette la coltivazioni.
La legge a cui si fa riferimento è quella numero 242 del 2016. La norma entrata in vigore nel 2016 è quella che regola la coltivazione della cannabis light.
La nuova legge ha liberalizzato le coltivazioni di cannabis a bassa percentuale di principio psicotropo (THC) cioè i valori tra lo 0,2% e lo 0,6%.
In Italia la canapa è legale e si può coltivare per ottenere diversi prodotti tra cui alimenti e cosmetici. Inoltre è possibile realizzare semilavorati e materiali per la bioedilizia e la bioingegneria.
La canapa è inoltre impiegata per la produzione di biomassa e per il florovivaismo.
Questo boom di coltivazioni di cannabis però potrebbe essere presto messo sotto controllo. È il parere del Consiglio Superiore di Sanità a lanciare l’allarme.
Le coltivazioni di cannabis negli ultimi anni sono di fatto cresciute a dismisura. I dati registrati passano dai 400 ettari di coltivazioni registrati 4 anni fa, nel 2014, ai 4 mila attuali.
Si possono vedere di fatto, soprattutto nelle grandi città, negozi dove è possibile acquistare la cannabis. Ma i punti vendita stanno aprendo a dismisura in tutte le zone del paese.
Ciò che a messo sotto la lente d’ingrandimento il Consiglio Superiore di Sanità è la pericolosità del principio attivo in esso contenuto.
Sembrerebbe di fatto che la cannabis possa essere particolarmente pericolosa verso alcuni soggetti vulnerabili. I soggetti in questione sono soprattutto donne incinte e anziani con oltre i 65 anni di età.
Il Ministero della Salute, coinvolto nelle indagini, ha assicurato tutti i proprietari delle attività. Non è di fatto previsto nessun divieto di vendita del prodotto al momento, a tutte le attività in regola e che rispettano i requisiti di vendita.
L’unica attività che ha assicurato il Ministero della Salute è quella di una sintetica regolamentazione di vendita che sarà inserita a breve.
Per il momento quindi nessuna restrizione di vendita, ma a breve aspettiamoci qualche modifica alle normative in vigore.
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