Nell’articolo su cosa coltivare a dicembre abbiamo menzionato anche l’aglio.
Ma di cosa ha bisogno questa pianta?
Quali sono le tecniche colturali più adatte?
In questo articolo ti parleremo di come coltivare l’aglio.
Indice
L’aglio (Allium sativum, L. 1758)
L’aglio è una pianta che appartiene alla stessa famiglia della cipolla e dell’asparago. Viene coltivato da millenni dei Paesi del Mediterrano, fin dai Greci e dai Romani (anche se a quei era proibito entrare nei templi a coloro che avevano mangiato aglio). Il succo d’aglio concentrato è anche un ottimo disinfettante, tanto che venne utilizzano dall’esercito francese durante la Prima guerra mondiale.
Per chi non lo sapesse, l’aglio è una pianta perenne ma nei climi tendenzialmente più freddi viene prodotto come pianta annuale perché non riesce a fiorire (e quindi a riprodursi per seme).
Il PAU (prodotto agricolo utile) è il bulbo, composto a sua volta da 8-12 bulbilli (detti comunemente spicchi) compressi tra loro e avvolti in foglie modificate (dette tuniche) che hanno una consistenza simile a quella della carta. Le tuniche possono essere bianche o rosse, a seconda della varietà. Le sue radici sono numerose ma non sviluppano molto, rimangono piuttosto superficiali. Il fusto si sviluppa sopra il bulbo di pochi centimetri e le foglie sono allungate.
Esigenze ambientali
Per sapere come coltivare l’aglio è fondamentale conoscere anche le sue necessità. L’aglio preferisce climi temperati e asciutti. Le varietà più rustiche vegetano bene anche in montagna, ma se viene coltivato in zone marittime si ottiene un prodotto più dolce e dall’aroma meno pungente.
L’aglio germina normalmente ad una temperatura di 12-15 °C, con un minimo di 5 °C. La velocità di crescita dipende soprattutto dalla temperatura ambientale infatti, durante l’inverno, la pianta non subisce danni ma ferma la sua crescita per poi riprendere vigorosamente all’inizio della primavera.
Per quanto riguarda il terreno, l’aglio vuole terreni che gli permettano di crescere meglio sottoterra. Questi terreni sono quelli sciolti, con sabbia, di medio impasto e soprattutto permeabili. L’aglio, infatti, non sopporta i ristagni idrici e quindi l’argilla deve essere presente in quantità molto ridotte. Il pH invece non deve essere mai inferiore al 7.
Come coltivare l’aglio
Il terreno destinato a coltivare l’aglio deve essere lavorato ad una profondità di 30-40 cm massimo, avendo l’accortezza di sminuzzare bene le zolle di terreno tramite un’ottima erpicatura.
Per la semina, si devono scegliere i bulbilli migliori, più belli e più sodi. I bulbilli vengono posti ad una profondità di 4-5 cm con la punta rivolta verso l’alto.
La cosa più importante è non coltivare l’aglio nello stesso terreno dell’anno precedente. L’aglio infatti è una pianta depauperante e si rischia anche la diffusione di parassiti e malattie che potrebbero rimanere nel suolo
Durante la sua crescita l’aglio non richiede molti interventi colturali. È bene operare con una sarchiatura di tanto in tanto, in modo da eliminare le erbacce, ed eventualmente anche una rincalzatura. L’aglio è una pianta che risponde bene anche alla pacciamatura.
Per quanto riguarda la concimazione, le quantità medie di elementi nutritivi per ogni chilo di aglio sono: 4,5 g di Azoto, 1,5 g di Fosforo (P2O5), 2,5 g di Potassio (K2O). Se si vogliono ottenere bulbi più grandi, si può ricorrere ad una moderata fertirrigazione con acidi umici.
Raccolta e conservazione
Dopo aver chiarito come coltivare l’aglio, adesso è il momento di passare alla raccolta e alla conservazione. Solitamente la raccolta avviene quando le foglie sono ingiallite e per la maggior parte secche. Spesso si usa torcere e annodare i fusti durante le ultime fasi della coltivazione, pensando così di accelerare la maturazione. Questa pratica è invece da evitare assolutamente perché, al contrario, arresta la vegetazione e di conseguenza lo sviluppo del bulbo.
Il metodo migliore per conservare l’aglio è anche quello più comune, cioè l’essiccazione. Una volta raccolte, le piante vengono fatte seccare al sole e poi conservate in un luogo buio, arieggiato e fresco ad una temperatura di circa 10 °C.
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